Studio Ghibli torna al cinema: i 5 appuntamenti con Hayao Miyazaki

Passare l’estate in compagnia di Hayao Miyazaki? Anche quest’anno di può grazie a Lucky Red, che riporta nei cinema i film dello Studio Ghibli dopo l’ampissimo successo d’iniziativa lo scorso anno. Cinque appuntamenti, cinque capolavori dell’animazione e del cinema in generale, dal 6 luglio al 30 agosto.
Studio Ghibli torna al cinema: i 5 appuntamenti con Hayao Miyazaki

L’estate è cominciata, il caldo pure. Per fortuna però, c’è il cinema di Hayao Miyazaki, che rimanda immediatamente alla frescura, che non smette mai di sapere di vento di freschezza. Per fortuna, anche quest’anno, c’è la bellissima rassegna di Lucky Red a riportare in sala i film dello Studio Ghibli. Dopo l’ampissimo successo dello scorso anno, ben 5 film del maestro dell’anime tornano in sala e ci accompagnano dal 6 luglio fino al 30 agosto. Di seguito il programma dettagliato di date di Lucky Red.

Le date dei film dello Studio Ghibli
Le date dei film dello Studio Ghibli

Dal 6 al 12 luglio potrete vedere una piccola creatura degli abissi diventare… “una bambina vera”, e farsi chiamare Ponyo. Dal 13 al 19 luglio, una giovane streghetta di nome Kiki si mantiene sfrecciando sulle increspature delle onde, a bordo della sua scopa, per consegnare il pane in tutta la città. Dal 27 luglio al 2 agosto, si sale sempre più nel cielo, direttamente sull’isola di Laputa immaginata da Jonathan Swift. Dal 10 al 16 agosto arriva la frescura della foresta ma anche il calore del gigante buono Totoro. E dal 24 al 30 sarà arrivato il momento di spiccare il volo perché… si alza il vento. Il nostro consiglio, dovunque sarete, è di non perdervi nessuna di queste 5 perle di cinema, d’animazione e non. E ora vi spieghiamo perché.

Ponyo sulla scogliera apre la rassegna Studio Ghibli (6-12 luglio)

Si parte, in realtà, con uno degli ultimi film di Hayao Miyazaki. Ponyo sulla scogliera risale al 2008 e reinterpreta in chiave anime – pur con tutt’altri intenti, messaggi e stili di racconto – l’arco della Sirenetta. Una pesciolina di nome Brunilde, figlia dello scienziato/mago Fujimoto un tempo umano, emerge dall’acqua dopo essersi allontanata dal padre. In superficie fa la conoscenza di Sōsuke, con cui stringe immediatamente un bellissimo rapporto. Decide quindi di cambiare nome in Ponyo e riappartenere al mondo terrestre che un tempo fu del padre, ma la sua scelta non verrà accolta immediatamente. Un film sull’importanza di scegliere la propria identità, prima ancora che l’amore: il proprio nome, a quale mondo appartenere.

Kiki – Consegne a domicilio (13-19 luglio)

Grande tema del cinema di Miyazaki sono gli elementi, che variegati di film in film vanno a creare un affresco di ambientazioni sempre diverse eppure tanto familiari fra loro. Con la rassegna di Lucky Red, si assiste quasi a una levitazione progressiva. Dal mare, alla superficie, a rasentare in volo le onde. A farlo è la piccola Kiki, streghetta 13enne che abbandonato il nido approda in un piccolo villaggio costiero. Qui, inizialmente in difficoltà, incontrerà il favore di una buona fornaia, trovando anche uno scopo per se e il suo manico di scopa: consegnare a domicilio, come vuole il titolo. Ancora una volta un film sulla fuga, non solo nel fiabesco ma anche verso il diventare grandi, scontrandosi con le proprie tradizioni del fantastico in un mondo che cambia, si modernizza, si evolve.

Il castello nel cielo (27 luglio – 2 agosto), il primo film dello Studio Ghibli

Dopo gli abissi, la superficie, le increspature delle onde, con il terzo film della rassegna lo Studio Ghibli vuole portarci ancora più in alto, con la testa fra le nuvole. A un racconto con cui molti di noi sono cresciuti – l’episodio di Laputa ne I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, un classico – ma che Miyazaki reinterpreta magistralmente in chiave anime e nella piena tradizione giapponese con Laputa – Castello nel cielo. Con questo facciamo un passo indietro in termini temporali, tornando allo stato primigenio dello Studio Ghibli: risalente al 1986, questo film è a tutti gli effetti il primo della nota casa di produzione. Qui, al fianco della magia e del fantastico, fanno breccia una fantascienza aeronautica che ha sempre fatto parte del cinema di Miyazaki. Pirati, astronavi, isole galleggianti. C’è già tutto Hayao, nella sua “vera” opera “seconda”.

Il mio vicino Totoro (10-16 agosto)

Si torna a terra quasi in tempo per il gran finale. Ai prati, ai boschi, alla frescura della foresta. Alla magia degli spiriti nata per non pensare ai dolori del mondo terrestre, terreno, dell’hinterland nipponica d’Anni ’50. Protagoniste le sorelline Satsuki e Mei, appena trasferitesi col padre in campagna per stare accanto alla madre, ricoverata in ospedale da tempo. Ancora una volta il rapporto coi genitori che verrà ripreso, più di dieci anni dopo, ne La città incantata. Si fugge per non pensare a loro, per rendere più dolce un’esistenza altrimenti triste, perennemente al capezzale. Perché la notte è oscura e piena di terrore, ma nella notte di Miyazaki, fra nerini del buio e spiriti buoni come Totoro, la si preferisce decisamente a quello che ci attende di giorno. La realtà, con le sue tristezze.

Si alza il vento (24-30 agosto)

Si chiude la rassegna dello Studio Ghibli con un vero e proprio capolavoro. Certo, non che parlando degli altri film di Miyazaki non venga, ogni volta, di pronunciare questa parola. Ma al fianco di grandi classici come La città incantata e Principessa Mononoke, Si alza il vento è considerata una delle perle più fulgide e vibranti del cinema di Hayao. Un film che ci riporta alti nel cielo, fra la brezza di un prato vissuto all’ombra di un quadro, e l’ambizione di volare alti. Ma l’ambizione dell’ingegneria, spesso, ha generato le grandi tragedie del ‘900.

Qui vediamo ripercorsa (e resa fiabesca) la storia di Jirō Horikoshi, ingegnere aeronautico giapponese responsabile della progettazione di aeromobili da guerra immortali come lo Zero, punta di diamante dell’attacco a Pearl Harbor. Qui si ritrova una delle ossessioni più ricorrenti di Miyazaki: quella per il volo, quella che avrebbe dato il nome alla sua stessa casa – il Ghibli era il nome dato dagli avieri italiani della Seconda Guerra Mondiale al vento caldo del Deserto del Sahara e che poi avrebbe dato il nome ai loro veivoli da ricognizione. Un filo rosso che, partendo dallo Zero, passa per Ghibli, e arriva Porco Rosso.

Ora sta a voi spiccare il volo: quale di questi cinque film dello Studio Ghibli rivedrete al cinema? La risposta la dovreste già conoscere: tutti quanti. Giusto il tempo per prepararci fra l’altro, ahinoi, all’ultimo film di Miyazaki prima del ritiro, in uscita proprio quest’estate nel più completo mistero.

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