Star Wars e la “trilogia” atipica: cosa dobbiamo aspettarci?

Il futuro cinematografico di Star Wars è stato presentato nel corso della Celebration londinese tenuta i giorni scorsi, proponendo una nuova “trilogia” volta ad espandere passato, presente e futuro della saga. Proviamo quindi ad analizzare quanto rivelato, i pro e contro dei progetti ed i possibili sviluppi.
Star Wars e la "trilogia" atipica: cosa dobbiamo aspettarci?

“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”.  È fuor di dubbio uno degli incipit più iconici di sempre e finalmente, dopo quanto mostrato alla Star Wars Celebration, è pronto ad essere proiettato di nuovo nei cinema. L’evento londinese ha infatti riservato grandi sorprese rivelando tutti i progetti futuri e presentando la timeline ufficiale aggiornata. Il presidente della Lucasfilm, Kathleen Kennedy, ha dimostrato una definita e matura direzione creativa, alimentando soprattutto una nuova speranza per il futuro in sala del franchise.

Star Wars: passato, presente e futuro

La nuova timeline di Star Wars
La nuova timeline di Star Wars

Sono tre i progetti presentati che hanno riacceso l’entusiasmo nei confronti di un brand che troppo spesso ha deluso i propri fan. Il riscontro di pubblico e critica ha quindi rallentato l’epopea cinematografica di Star Wars, arenata nel 2019 con la chiusura della trilogia sequel. Episodio IX L’ascesa di Skywalker è l’ultima apparizione del brand sul grande schermo dopodiché relegato, con alterni risultati, alla distribuzione in streaming e limitato ai prodotti seriali in live action ed animati. L’universo espanso è quindi avanzato aggrappandosi a storie parallele, tentando una nuova fidelizzazione, fino a pochi giorni fa.

Gli annunci della Celebration hanno certificato la mira produttiva ad ampliare quanto raccontato finora, nel tentativo di dare nuovo lustro alla saga. Star Wars si affiderà dunque alla firma di tre registi dal diverso background (James Mangold, Dave Filoni e Sharmeen Obaid-Chinoy) cercando risposte nel suo passato, presente e futuro. Il viaggio nell’iperspazio comincerà perciò dal passato, dalle origini della Forza, esplorando quindi la Via già battuta della storia recente, per finire con un balzo verso il futuro dell’Ordine Jedi.

Dawn of the Jedi

Una vignetta de L'alba degli Jedi e il regista James Mangold
Una vignetta de L’alba degli Jedi e il regista James Mangold

Della galassia è stato raccontato molto ma non tutto e mai la sua genesi. Per colmare questo vuoto è stato designato James Mangold, già impegnato in Lucasfilm per concludere la saga di Indiana Jones. L’intenzione del regista è quella di creare un film dal carattere epico-biblico, più simile a Ben-Hur o I 10 comandamenti, che indaghi l’origine della Forza. Un’energia mistica che ha attraversato migliaia di anni di cui però non conosciamo la provenienza né chi sia il primo detentore, il primo Jedi, né tanto meno la prima minaccia Sith.

L’arco narrativo si svolgerà quindi indicativamente 25mila anni prima dell’inizio della saga degli Skywalker, mantenendo un concept simile a quello che doveva essere il film scritto da Benioff e Weiss (Game of Thrones).  L’alba degli Jedi è da sempre al centro di discussione tra gli appassionati del franchise, cui si fa riferimento solo nell’omonima serie a fumetti in cui l’Ordine Jedi era chiamato ancora Je’daii. Prima di questo tentativo è cronologicamente posizionato il videogioco del 2003 Star Wars: Knights of the Old Republic, ambientato circa 4000 anni prima di episodio IV. 

Insomma il connubio Mangold-Star Wars punta in alto o meglio, punta indietro, nel voler trasporre il prequel definitivo dell’intera saga. La mancanza di paragoni con quanto già esistente consente di collegarsi all’universo principale, liberi però da vincoli eccessivi proprio grazie all’ampia distanza. È per questo motivo che Dawn of the Jedi potrebbe risultare il progetto più insidioso ma allo stesso tempo il più oculato, ed affidarlo ad un autore nel pieno della sua maturità creativa potrebbe essere la carta vincente.

New Republic vs Empire

La locandina di The Mandalorian
La locandina di The Mandalorian

Ancora non si conosce la data di uscita ma il film affidato a Dave Filoni sancirà la chiusura di quanto cominciato nel novembre 2019 su Dinsey+ con la prima stagione di The Mandalorian. Ebbene sì, il progetto che possiamo definire di mezzo servirà da trait d’union per raccontare quel che rimane tra la fine dell’Impero e l’inizio della Nuova Repubblica. Il film sarà quindi un finale di stagione epico che collegherà le avventure di Din Djarin (Mando), Grogu, Boba Fett e Ashoka (fresca di serie appena presentata).

A Dave Filoni bisogna riconoscere i meriti per le serie animate Clone Wars, Rebels e in ultima The Bad Batch, oltre alla scrittura e la regia di alcuni episodi delle serie live action. Al regista, sceneggiatore ed animatore spetta quindi il compito di trasformare in evento cinematografico le storie che si sono susseguite ed intersecate in questi anni, ma non solo. Il film servirà infine per collegare gli eventi che hanno dato vita alla trilogia sequel, conducendo alla formazione del nuovo Ordine Jedi fondato da Luke Skywalker.

A favorire il crossover seriale è proprio l’esistenza di una base da cui partire, personaggi sviluppati a fondo ed il graduale avvicinamento all’atto conclusivo. L’altra faccia della medaglia, proprio come altri progetti disneyani è la crossmedialità tra cinema e streaming televisivo. L’obbligo imposto agli spettatori di recuperare ogni serie uscita per avere un quadro completo potrebbe scoraggiare la visione del film.

New Jedi Order

Rey in una scena di Star Wars: L'ascesa di Skywalker
Rey in una scena di Star Wars: L’ascesa di Skywalker

Sono Rey Skywalker”. Questa è la battuta finale con cui nel 2019 Star Wars: L’ascesa di Skywalker portava a termine la trilogia sequel tra lodi, poche, e infamie, molte. Conclusione che coincise anche con l’ultima apparizione di Daisy Ridley nei panni dell’erede Jedi. Ma tra la sorpresa ed il clamore del pubblico, la Celebration ha confermato la voce del ritorno di Rey, pronta a sfoderare ancora una volta la spada laser.

Un progetto privo di titolo ma dalla regia e dalla trama di base certa. Sharmeen Obaid-Chinoy dirigerà infatti la pellicola, esordendo sul grande schermo dopo gli ottimi riscontri ottenuti con la serie Mrs. Marvel, su sceneggiatura di Steven Knight (Peaky Blinders). Il soggetto attorno cui ruoterà il film sarà collocato 15 anni dopo gli eventi con cui Guerre Stellari ha temporaneamente salutato i cinema. Protagonista sarà appunto Rey che, seguendo ancora una volta le orme di Luke, dovrà guidare una nuova generazione, come in una sorta di accademia.

Rispetto agli altri titoli, questo è il film che parte con la zavorra più pesante, portando dietro sé le scorie di una trilogia claudicante e caratterizzata da stravolgimenti e trovate narrative infelici (il ritorno di Palpatine su tutti). Ecco quindi che scommettere nuovamente su Rey potrebbe essere un rischio ma anche l’occasione di redenzione per un personaggio schiacciato dai predecessori. Il Nuovo Ordine Jedi potrebbe infatti essere il primo film senza il cast storico e magari finalmente con lo sguardo verso il futuro.

Star Wars: è questa la Via?

L'iconico Millenium Falcon
L’iconico Millenium Falcon

Quello che va a delinearsi è un trittico variegato che, come detto, abbraccia la totalità della saga per sviscerare i più remoti confini della galassia. La strategia di Lucasfilm è quella di lavorare su una tela pressoché bianca per indagare il passato ma anche di levigare e continuare a costruire attorno alle produzioni in corso. In un periodo storico condizionato dai fatturati, il futuro del franchise è posto dinanzi ad una partita a scacchi nella quale ogni giocata è decisiva.

In totale Star Wars tra film principali e spin-off ha incassato oltre 10 miliardi di dollari ma i costi di produzione in aumento e le aspettative di Disney devono fare i conti con l’attuale situazione dei cinema. A ciò va unito il riscontro più importante, quello dei fan. Delusi dalla trilogia sequel e poco convinti dagli alti e bassi televisivi, spetterà all’atipica “trilogia” riconquistare la fiducia e dimostrare che a quasi cinquant’anni dalla storica premiere a San Francisco c’è ancora un universo da espandere.

Dawn of the Jedi, The New Republic e New Jedi Order sono i cavalli su cui puntare e Mangold, Filoni e Obaid-Chinoy i fantini cui spetterà l’arduo compito di far tagliare il traguardo. Il risveglio della Forza è quindi deciso e, nonostante la minaccia di un’eredità ingombrante, Star Wars è pronto a trovare un nuovo Ordine seguendo la Via tracciata da George Lucas. E voi siete incuriositi da questi tre film? Quale attendete di più?

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