Scream sta facendo molto parlare di sé da quando nelle sale è uscito il sesto capitolo. Il successo di botteghino e critica porta al sorgere di alcune domande, tra cui quale sia il segreto del suo successo. Molte saghe, rimanendo in tema horror, ci hanno provato, eppure non tutte hanno saputo conquistare il cuore di pubblico e critica come il rilancio al cinema di Scream.
Le coppie di registi e sceneggiatori hanno ripreso un personaggio iconico degli anni ’90 e hanno saputo trasportarlo negli anni ’20 del 2000, senza farlo risultare invecchiato di un giorno. Al sentire questa affermazione potrebbe saltare alla mente un noto personaggio che negli ultimi anni è stato riportato in auge attraverso una trilogia: Michael Myers.
David Gordon Green, il regista di Halloween, è riuscito a riportare in vita il killer di Haddonfield. Nel farlo ha dovuto cancellare gli eventi dei sette sequel e i due remake dell’indimenticabile primo capitolo. Le coppie di registi Matt Bettinelli-Olpin/Tyler Gillett e degli sceneggiatori James Vanderbilt e Guy Busick dei nuovi Scream, invece, non hanno buttato il bagaglio dei film di Wes Craven ma lo hanno fatto proprio. Sono riusciti a dar vita ai migliori requel di un famigerato personaggio appartenente al passato.
Il futuro che guarda al passato in Scream

Uno dei segreti dei nuovi capitoli di Scream risiede nella loro capacità di rivolgersi ad un pubblico nuovo e vecchio allo stesso tempo. Non lo fanno in un modo scontato. Non riprendono semplicemente i personaggi iconici e li buttano nella mischia, dandogli la visibilità che avevano nei capitoli che li hanno resi celebri, ma li mettono in disparte come degli spettatori desiderati.
I personaggi iconici ci sono ma lasciano spazio ai nuovi, perché adesso la storia non appartiene a loro, anche se ad essa rimarranno sempre legati. Il pubblico affezionato gradirà la loro presenza, mentre il nuovo sarà semplicemente portato a chiedersi come si conoscono e magari a recuperare i precedenti capitoli.
Questa, però, può essere vista come una tattica per attirare più spettatori al cinema, oppure, come dice Mindy nel quinto capitolo, perché è la prima regola di un requel: creare una storia fedele all’originale ma allo stesso tempo “diversa” con nuovi personaggi legati a quelli iconici. Un seguito dei capitoli precedenti ma rinnovato. Qual è allora la formula del successo?
Auto citazioni e riferimenti cinematografici

Scream da sempre ha avuto una firma auto citazionista con riferimenti ad altri film di genere horror. Le citazioni sono numerose, da Freddy Krueger a Michael Myers passando per Jason Voorhees. Il richiamo ad altri film è sempre stato uno dei motivi principali che ha richiamato l’attenzione dei più appassionati.
Il rilancio di Scream è stato già provato nel 2015, con la ormai dimenticata serie televisiva, senza ottenere successo. La serie presenta alcuni ingredienti della saga cinematografica, come ad esempio i continui riferimenti a film, e in questo caso anche di serie TV, di genere horror. Manca, purtroppo, l’elemento fondamentale: la connessione con l’universo del film di Scream. È vero che la serie cita alcune scene proprie del film originale, come l’incipit, e ogni personaggio è caratterizzato sulla base di quelli iconici, ma è anche vero che non presenta alcun legame con esso.
Woodsboro non viene neanche nominata, dei personaggi del film neanche l’esistenza e la maschera di Ghostface completamente diversa. Per quest’ultimo punto i produttori hanno provato a rimediare con la terza stagione, dal titolo Scream: Reborn, ma senza successo, vista l’eliminazione del cast originale della serie e la non presenza degli elementi necessari per colpire al cuore dei fan. Quindi dove risiede il successo del nuovo rilancio cinematografico di Scream?
Scream 6 incontra Scre4m

Scream 6, così come i capitoli precedenti, parla a se stesso, in particolare al genere a cui fa riferimento, mettendone in mostra le regole, proprio come Craven avrebbe voluto. Scream 5 ha coniato la parola requel: un film a metà strada tra un reboot e un sequel, un rilancio della saga ma senza perdere di vista gli eventi dei precedenti capitoli. Il sesto capitolo ufficializza Scream come saga, affermando che da ora in poi tutto può succedere e tutto va pensato più in grande. Regola fondamentale, tutti possono morire in qualsiasi momento. Leggi qui la nostra recensione di Scream 6.
Gli ultimi capitoli, inoltre, guardano al presente, alla contemporaneità. La corsa alla scoperta di chi si cela dietro la maschera, le autocitazioni e citazioni cinematografiche, così come i personaggi iconici, fanno parte della classicità di Scream. I nuovi personaggi e gli eventi che li colpiscono, al contrario, sono legati alla realtà odierna, ponendo l’accento sull’uso sconsiderato di Internet. Tematica già presente, ma di difficile comprensione per il pubblico dell’epoca, nel quarto capitolo.
Quando nel 2011 arriva nelle sale Scre4m il pubblico ha appena cominciato a giocare con i social e il movente del killer appare superfluo: “In questa epoca gli amici sono i fan … in questo mondo dove tutti sono su internet è difficile diventare famosi … ti deve essere capitata solo qualche tragedia”. Leggerla ora fa un certo effetto ma dodici anni fa non tutti sono riusciti a vederne la potenza. Wes Craven ha anticipato ciò che sarebbe accaduto da lì a pochi anni ma in un tempo poco maturo per comprenderlo.
La vera formula del successo in Scream

A questo punto possiamo provare a rispondere al quesito che ci siamo posti all’inizio di questo articolo, ovvero, quale sia il successo del rilancio di Ghostface. La risposta è nell’insieme dei punti precedenti: nuovi personaggi legati agli originali, continue autocitazioni e citazioni cinematografiche, metacinema e contemporaneità.
Le coppie di sceneggiatori e registi hanno saputo raccontare una nuova storia legata all’originale, affrontando una tematica contemporanea come “il male dell’internet” in un’epoca pronta a comprenderla. Il vero segreto è che non hanno tradito Wes Craven e di conseguenza non hanno tradito i fan.
I requel di Scream hanno conquistato il cuore di tutte le generazioni. Noi abbiamo provato a dire la nostra sul successo dei nuovi capitoli, voi siete d’accordo? Avete nuovi suggerimenti? Fatelo sapere nei commenti. Vi ricordiamo che dal 9 marzo trovate nelle sale Scream 6.