Robert Carlyle, l’uomo comune del cinema british: Begbie VS Gaz

In occasione del compleanno, abbiamo realizzato una panoramica della carriera di Robert Carlyle, uno degli attori più british che, nonostante non abbia realizzato molti prodotti negli ultimi anni, ha legato il suo nome a film importanti degli anni Novanta. Abbiamo quindi approfondito la sua carriera con un occhio ai suoi film migliori.
Robert Carlyle, l'uomo comune del cinema british: Begbie VS Gaz

La carriera di Robert Carlyle non è facile da definire. Ma per descriverla ci possiamo basare su alcune nozioni che la rendono del tutto particolare e difficilmente paragonabile a quelle di altri attori.

In primo luogo troviamo sicuramente una forte componente british all’interno di tutti i lavori a cui ha partecipato, vero e proprio filo conduttore dell’intera carriera. Senza limitarsi ad un “tipo”, ma spaziando più di quanto si sappia tra vari personaggi, sfaccettati ma incredibilmente umani.

In secondo luogo, Robert Carlyle, è evidente, è legato soprattutto a due ruoli, che hanno “fatto” la sua carriera e lo hanno reso famoso nel mondo. Il primo è certamente quello di Begbie in Trainspotting, il secondo è quello di Gaz in Full Monty – Squattrinati organizzati. Due personaggi talmente diversi da essere molto più simili di quanto si pensi. Non tanto nel carattere, quanto nella comune rappresentazione di un certo disagio esistenziale e, soprattutto, anche in relazione alle altre prove di Carlyle, sociale. Ma ci arriveremo.

Ci arriveremo perché la carriera di Robert Carlyle non è stata solo questi due ruoli (anche se, è inutile nasconderlo, sono i due ruoli migliori della sua carriera) e merita di avere uno spazio a sé stante. In occasione del suo compleanno dunque, eccoci a ripercorrere una delle carriere più strane e “british” degli ultimi trent’anni.

Robert Carlyle, scoperto da Ken Loach e lanciato da Danny Boyle

Robert Carlyle in La canzone di Carla
Robert Carlyle in La canzone di Carla.

La carriera di Robert Carlyle ha avuto un ispiratore chiaro e netto, che risponde al nome di Ken Loach (che tornerà al Festival di Cannes, qui il nostro articolo su tutti i film). Il poliedrico regista inglese ha infatti scoperto il giovane Carlyle e lo ha lanciato fin dal 1991 come protagonista del suo Riff-raff, che si colloca in pieno nel cinema politico, o meglio, sociale, di Loach. Con il regista ha collaborato nuovamente per La canzone di Carla, del 1999, altro film dai forti risvolti realistici e sociali. Fin da questi titoli, si intuisce un interesse di Carlyle nel rappresentare personaggi realistici e fortemente inseriti nel contesto della realtà contemporanea, britannica, ma non solo.

Full Monty, Danny Boyle e altri

Ma Robert Carlyle ha spaziato dal cinema indipendente (soprattutto negli ultimi anni, un po’ di secca se paragonati al decennio dei Novanta) ad alcuni lavori con registi del calibro di Alan Parker, Michael Winterbottom e Michael Apted, con il quale ha lavorato in Il mondo non basta, nel quale l’attore ha rivestito il ruolo di Renard/Viktor Zokas, villain di James Bond.

Oltre al citato Full Monty – Squattrinati organizzati di Peter Cattaneo, Carlyle ha poi lavorato anche in 28 settimane dopo, sequel di 28 giorni dopo, diretto da Juan Carlos Fresnadillo. Tra gli altri lavori notabili si trovano certamente il suo ruolo di Tremotino nella serie tv C’era una volta. Oltre al suo debutto come regista nell’opera La bottega degli errori, nel quale Carlyle compare affiancato da Emma Thompson.

Importante, infine, la collaborazione di Carlyle con Danny Boyle. Vero e proprio mentore dell’attore. Per Boyle, l’attore ha recitato in Trainspotting, nel ruolo dell’alcolizzato Begbie (poi ripreso nel seguito T2, sempre diretto da Boyle), The Beach, dove recita a fianco di Leonardo DiCaprio e in un piccolo cameo in Yesterday.

Trainspotting e Begbie, un ruolo leggendario in un film cult

Quello di Begbie è il ruolo che ha più segnato la carriera di Robert Carlyle. Come abbiamo accennato, fin dall’inizio l’attore scozzese si è cimentato in ruoli fortemente radicati nella cultura e nell’immaginario britannico, forse rimanendone un po’ invischiato, ma certamente diventandone un simbolo. E con Begbie, Carlyle eleva a potenza questa sua volontà. E quello di Begbie è sicuramente un ruolo che non lascia indifferenti.

Il personaggio fa parte del gruppo di protagonisti di Trainspotting (uscito nel 1996), capolavoro di Danny Boyle, ed è simbolo di un’intera fascia di popolazione britannica che non sa cosa fare della sua vita. Fortemente instabile, perennemente oscillante tra una strana saggezza e un delirio di violenza, favorito dalla dipendenza all’alcol, il personaggio funge contemporaneamente da collante e da elemento di scissione del gruppo.

Incontrollabile, egoista ed egocentrico (paradossalmente l’unico che non si fa di eroina), il personaggio dedica la sua vita a piccoli crimini (tanto che è in carcere che lo troviamo in T2, il seguito di Trainspotting) e si fa simbolo delle contraddizioni e delle difficoltà dell’uomo comune nella Gran Bretagna (o, meglio, in Scozia, in questo caso) in piena crisi economica e sociale. Iconica la scena della “bicchierata” (una di quelle che entrano davvero nell’immaginario), che trovate qui.

Ma è tutto Trainspotting un film capace di fare un’epoca e di entrare nella storia. In pieno boom di eroina e AIDS, Trainspotting è un vero e proprio film generazionale. Capace di raccontare anche a distanza di anni il disagio di una generazione che, come i protagonisti, sembra non avere ambizioni, rifugiandosi così nella droga. La disoccupazione e la disillusione sono i fili conduttori dell’esistenza dei protagonisti che sono meschinamente convinti di avere nelle sostanze l’unica via di fuga.

Da un estremo all’altro: Gaz, il padre separato

Quello di Begbie in Trainspotting è il ruolo che ha reso Carlyle famoso al mondo. Ma quello di Gaz è quello che lo ha consacrato, mostrando inoltre tutta la versatilità dell’attore. Da un alcolizzato violento, Robert Carlyle passa in Full Monty – Squattrinati organizzati (uscito nel 1997) ad un ruolo totalmente diverso. Quello di un padre divorziato che tenta in tutti i modi (anche i più bizzarri) di tenere legata la famiglia.

Quello di Gaz è un ruolo complesso ed è molto più legato a Begbie di quanto non mostrino le evidenti differenze. Il personaggio di Gaz è infatti un padre separato che cerca in tutti i modi di compiacere il figlio e l’ex moglie, tentando di continuare a mantenere la custodia del ragazzo.

Si barcamena a fatica nella campagna britannica (siamo in Inghilterra, questa volta), cercando un lavoro che non trova da un po’ dopo essere stato licenziato. Ma quando gli espedienti con cui cerca di andare avanti insieme all’amico Dave non danno i frutti sperati e si trova con le spalle al muro, Gaz, insieme ad un gruppo di disoccupati, cerca di mettere in scena un bizzarro spogliarello. Con l’intenzione di rialzarsi e riprendere il controllo della sua vita.

Molto simile allo stile di Ken Loach, il film è puramente britannico, immerso nelle atmosfere uggiose della campagna della zona più industrializzata dell’isola. Per questo film, Robert Carlyle ha vinto il BAFTA come “miglior attore protagonista”, raggiungendo così il picco della sua carriera.

Begbie e Gaz: lontani ma accomunati da Robert Carlyle

Robert Carlyle e gli altri "disoccupati" in Full Monty - Squattrinati organizzati
Robert Carlyle e gli altri “disoccupati” in Full Monty – Squattrinati organizzati.

Altro film di grande successo e altro ruolo, seppur in maniera diversa, profondamente umano messo in scena da Robert Carlyle. Nell’industrializzata Sheffield, al culmine della disoccupazione, Carlyle mette in scena un uomo profondamente tormentato che, nonostante l’evidente difficoltà, riesce a trovare il modo di rialzarsi.

Ed è proprio qui la differenza sostanziale tra il personaggio di Begbie e quello di Gaz. Se il primo usa l’alcol e la violenza come modo di esprimere e nascondere il disagio, Gaz riesce invece a catalizzare la propria attenzione in maniera positiva (seppur con qualche errore di percorso) e a risollevarsi. Due visioni opposte ma complementari di un periodo storico, messe in scena da un attore che sa il fatto suo.

E voi, cosa ne pensate di Robert Carlyle? Pensate che la sua carriera abbia ancora qualche cartuccia? Fatecelo sapere!

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