King Kong: un capolavoro dell’horror che dal ’33 ispira cinema e TV

King Kong del 1933 è uno dei capolavori della storia del cinema. La pellicola ha da poco compiuto 90 anni e MUBI ha deciso di renderlo disponibile per la visione sul proprio sito. Scopriamo ciò che lo rende un cult del genere horror fatto di "bellezza", e le influenze culturali che ha avuto sull'industria cinematografica e non solo.
King Kong: un capolavoro dell'horror che dal '33 ispira cinema e TV

Sono passati ben 90 anni da quando le sale di tutto il mondo si riempivano di persone, stupore e meraviglia, per la proiezione del film King Kong. Antesignano insieme ad altre pellicole come Il mondo perduto (1925) del cinema fantastico in stop-motion, King Kong del 1933 rivoluzionò per sempre il concetto di esperienza cinematografica. La ripresa passo a uno combinata alla retroproiezione (sovrapposizione d’immagini proiettando diapositive), il matte painting (pittura di sfondi e paesaggi) e le miniature, rende questo film pioniere di future opere come L’ammazzagiganti e Gli Argonauti, dove queste tecniche miste si rivelano fautrici del cinema fantastico d’avventura.

King Kong, l’ottava meraviglia del cinema horror?

Il King Kong del 1933
Il King Kong del 1933

Questo King Kong è un film fantasy (in connotazione creature/mondi immaginari) d’avventura, ma a chiare tinte horror. Lo si capisce subito grazie all’eccezionale colonna sonora, che catapulta immediatamente lo spettatore nell’ansiogeno pericolo dell’Isola del Teschio. I passi del capo tribù sono accompagnati da note altisonanti che incutono timore quasi a presagire i passi dello scimmione.

La sequenza dell’arrivo di Kong e l’inquadratura del suo volto, con l’immagine che pian piano si stringe concentrandosi sul dettaglio degli occhi è icona del cinema. Lo sguardo di una feroce creatura, che seppur sembri nascondere qualcosa di umano, trasmette un terrore che lascia senza fiato. Il film ci porta poi alla scoperta della fitta giungla dell’isola. Un mondo preistorico terrificante in cui sfera umana e animale agli antipodi, vivono in simbiosi.

Dall’Isola del Teschio con furore: il vero Kong

L'inizio della carneficina di Kong
L’inizio della carneficina di Kong

Un dinosauro divora un uomo che si era rifugiato su di un albero. Le urla strazianti del malcapitato avranno causato non pochi traumi agli spettatori in sala. In un’altra scena sei uomini tentano di aggrapparsi ad un tronco d’albero e alla vita, ma la furia della gigantesca scimmia prevale. L’immagine dei corpi caduti nello strapiombo che perdono man mano la vita è agghiacciante, vista anche oggi.

Il modo in cui successivamente il re delle scimmie prevale sul re dei dinosauri, è orribile quanto visivamente fantastico. La sua spaventosa collera torna a terrorizzare il pubblico quando, privato della sua nuova compagnia, uccide persino il popolo che lo venerava. Gli indigeni vengono mangiati, sputati o calpestati, morendo schiacciati o soffocati nel terreno fangoso. Poche pellicole oggi riescono a sbigottire con questà crudità d’immagini, farlo all’epoca era scandalosamente pionieristico.

Nel suo primo lungometraggio, Kong è senza pietà. La scena del treno, che ricorda vagamente l’incidente di Montparnasse del 1895, ne è l’ennesima prova. Il vagone viene trattato come un trenino giocattolo nelle mani di un bambino, e l’incubo vissuto dai passeggeri è palpabile.

Sindrome di StendhalKong: quando la bellezza uccide

La sequenza della salita sull’Empire State Building, posto imponente al centro dello schermo con il nebuloso skyline di New York alle spalle, è pura arte. Il ronzio degli aeroplani sancisce l’inevitabile fine di Kong. La pellicola del 1933 ha generato nel tempo molti remake, i quali approfondiscono il rapporto tra “la bella e la bestia”, con una chiave di lettura romantica che si rivela infine fulcro dell’opera. L’originale però questo non lo prevede. In esso regna solo paura, disperazione, dolore e furia animale. Seppur il finale ci faccia comunque ammettere che “è stata la bellezza che ha sconfitto la bestia”.

L’influenza sui media di King Kong

Il primo scontro tra Godzilla e Kong nel film Il trionfo di King Kong (1962)
Il primo scontro tra Godzilla e Kong nel film Il trionfo di King Kong (1962)

King Kong è in assoluto il primo mostro gigante del cinema, e sarà addirittura fonte d’ispirazione per il kaijū più famoso sul pianeta terra: Godzilla, con il quale si scontrerà in diversi film futuri. Il re delle scimmie tornerà poi nei famosi remake del 1976 e del 2005 e nel reboot Kong: Skull Island del 2017 con i relativi sequel del MonsterVerse. Ma anche con il film d’animazione The Mighty Kong (1998), le serie televisive animate The King Kong Show (1966) e Kong: The Animated Series (2000), e persino in due pellicole giapponesi perdute, causa bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Tutti prodotti che hanno Kong come protagonista, ma non si contano i titoli realizzati negli anni successivi, che hanno raccolto l’eredità di King Kong del ’33, come Jurassic Park. Tentando di riportare sugli schermi la stessa tensione, o citando le sequenze più memorabili, queste opere hanno cercato di rendere omaggio a quello che, ad oggi, viene ricordato come uno dei capolavori della storia del cinema. Di seguito alcune tra le citazioni più “simpatiche”.

The Rocky Horror Picture Show

Il finale del film vede in scena la famosa antenna logo della RKO Radio Pictures, casa di produzione cinematografica statunitense dello stesso King Kong. Il personaggio di Rocky si arrampica su di essa trascinando con sé il corpo del suo creatore. Chiaro riferimento alla scalata di Kong sul grattacielo newyorkese. Inoltre l’attrice Fay Wray, la Ann di King Kong, viene citata in due canzoni del musical, ed il protagonista Frank-N-Furter la indica come sua musa ispiratrice. Anche lo scimmione verrà nominato all’interno della colonna sonora.

How I Met Your Mother

Questa citazione la si può trovare nella diciannovesima puntata della quinta stagione della sitcom, dal titolo Scimmie e banane. La puntata ruota intorno a Marshall, il quale è stato scippato a Central Park. Inizialmente mente dicendo di aver subito la rapina da un malvivente, che infine si scopre essere una scimmia. Invitato a raccontare la storia nello show televisivo di Robin, viene palesemente ricreata la scena più iconica. La scimmia prende una bambola presente nello studio, si arrampica sul modellino dell’Empire State Building di Ted ed infine aeroplanini di carta gli vengono lanciati dal cameraman.

I Simpson, il King Kong di Homer

King Homer nei Simpson
King Homer nei Simpson

È tradizione per i Simpson lo speciale La paura fa novanta (Treehouse of Horror) nel periodo di Halloween, puntata divisa in tre corti. L’episodio della quarta stagione contiene una storia dedicata proprio allo scimmione, intitolata King Homer, in cui Homer e Marge sono rispettivamente Kong ed Ann. La parodia segue fedelmente la trama originale, tranne per il finale, in cui i due riescono addirittura a sposarsi.

Di recente King Kong ha spento 90 candeline, ma il regalo lo fa MUBI a tutti noi, rilasciando oggi questo capolavoro sul proprio sito!

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