David di Donatello: tutto sul premio, raccontato da un ex premiato

In occasione del punto più importante del cinema italiano, la premiazione dei David di Donatello, abbiamo intervistato un ex vincitore, Luca Leprotti, con il quale abbiamo analizzato il premio. E anche questa edizione, con film di alta qualità pronti a contendersi la statuetta più rilevante del cinema italiano..
David di Donatello: tutto sul premio, raccontato da un ex premiato

Ogni anno, i David di Donatello si rendono il fulcro del cinema italiano. Autori, attori e artisti della Settima Arte si trovano a Roma per celebrare il cinema di casa nostra, spesso bistrattato ma sempre pronto a regalare perle. E, ne siamo certi, anche i David di Donatello 2023 non saranno da meno.

Il premio, assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano, presieduta da Piera Detassis, raggiunge con questa la Sessantottesima edizione. Tra i tanti candidati di spessore che si contenderanno le statuette, anche quest’anno sono già stati rivelati alcuni vincitori, quelli dei “David speciale”. I premi onorari di questa annata andranno a Marina Cicogna (alla carriera), a Enrico Vanzina e alla figlia d’arte Isabella Rossellini (qui un nostro articolo sul lavoro del padre, Roberto).

Il premio è prestigioso e storico. Certo non compete a livello glamour e di importanza mediatica con i grandi premi internazionali ma, per l’Italia, la cerimonia ha un grandissimo valore storico e, tuttora, un grande valore all’interno della nostra industria. Vincere un David (il nome è tratto dalla forma della statuetta, tratta dal David di Donatello, appunto) è un momento chiave per la carriera di tutti gli artisti italiani. Ma, in sostanza, cosa vuol dire vincere un David?

Cosa vuol dire vincere un David di Donatello?, lo chiediamo all’ex vincitore Luca Leprotti

Il gruppone di È stata la mano di Dio, vincitore del premio come miglior film ai David di Donatello 2022
Il gruppone di È stata la mano di Dio, vincitore del premio come miglior film ai David di Donatello 2022.

Anche noi di CiakClub.it ce lo siamo chiesti e per rispondere a questa domanda abbiamo coinvolto un ex vincitore. Ci è infatti venuto in soccorso Luca Leprotti, trionfatore per il montaggio sonoro (qui il video) di Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, vero clean sweeper dell’edizione 2021 dei David di Donatello.

Abbiamo posto la domanda che ci attanagliava a Luca, che ci ha dato la sua opinione sulla vittoria e sul suo valore all’interno della sua carriera. “Vincere il David è la massima riconoscenza che ci possa essere nel mio lavoro” ci dice Luca. “Ulteriormente importante in quanto conferita dai tuoi colleghi, che riconoscono il tuo lavoro”.

Un momento dell'intervista
Un momento dell’intervista.

Ma non solo questo. “Vincere un David dà la possibilità di lavorare di più, in quanto premio che garantisce a chi se lo porta a casa una certa visibilità. Inoltre, permette a chi lo ottiene di essere più “appetibile” anche per l’ottenimento dei fondi pubblici. Ricordiamo infatti che per ottenere i finanziamenti statali, avere tra i soggetti coinvolti nella realizzazione di un film figure premiate è un elemento chiave, che consente di avere ben più possibilità di riceverne. E di averne in quantità maggiore.

Ma chi vota i vincitori dei David di Donatello?

“A votare non sono solo i vincitori degli anni precedenti” ci dice Luca. “Ma anche i candidati. Già entrando a far parte della cinquina infatti si ottiene la possibilità di votare nelle edizioni successive”.

Un po’ come gli Oscar. “Ci sono varie fasi di voto, dopo le quali si formano le cinquine. Poi, in base alla categoria di appartenenza (Luca, che ha vinto per il suono, può votare per le categorie collaterali alla sua e per buona parte di quelle principali, ndr) si votano i preferiti delle categorie che ognuno ha la possibilità di votare”.

Il cinema italiano ai Festival e i David

Il cast di Le otto montagne a Cannes 2022
Il cast di Le otto montagne a Cannes 2022.

Quattro titoli su cinque candidati a “miglior film” ai David di Donatello di quest’anno (Esterno Notte, Il signore delle formiche, Le otto montagne, Nostalgia) sono stati lanciati dai Festival principali (Venezia il psecondo, Cannes 2022 gli altri). Con il solo La stranezza ad esserne escluso (nonostante sia stato mostrato in una sede comunque prestigiosa quale il Festival del Cinema di Roma).

Viene spontaneo chiedersi dunque quanto la partecipazione ai Festival conti nelle votazioni dei David di Donatello. Luca, il cui film della vittoria fu presentato al Festival di Berlino (Elio Germano vinse come “migliore interpretazione maschile”, ndr) ci ha detto la sua. “Tutti film prodotti, o anche solo co-prodotti dall’Italia, usciti da marzo dell’anno prima a marzo dell’anno dopo sono votabili. Ma, è chiaro, che le votazioni contano molto sulla visibilità di un prodotto. E la visibilità che garantiscono i Festival è una spinta importante anche in chiave votazione”.

“Nelle votazioni conta molto la conoscenza di un prodotto e degli artisti che vi hanno contribuito. Molto spesso produzioni più piccole vengono un po’ messe in secondo piano proprio per la poca pubblicità o per la scarsa visibilità che hanno nel corso dell’anno. Nonostante abbiano pari (o più, anche) valore”.

E sulla situazione del nostro cinema…

Una foto dietro le quinte di La stranezza, candidato ai David di Donatello 2023
Una foto dietro le quinte di La stranezza, candidato ai David di Donatello 2023.

Ma il fatto che i prodotti più piccoli facciano più fatica ad emergere non è un fatto isolato. Segue infatti una tendenza ad una over-produzione sempre maggiore che, secondo il nostro ospite d’onore, si vede anche nel cinema italiano.

“Si cerca sempre di realizzare una quantità maggiore di prodotti. Spesso e volentieri dedicando sempre meno tempo a riprese e lavorazione. La qualità si riduce e solo i big della scena, quelli che riescono a farsi notare e ad emergere sulla massa dei lavori, riesce poi ad avere l’attenzione del pubblico e dei votanti”. Motivo per cui i nomi a contendersi i premi di maggior spicco girano sempre intorno ad un gruppo abbastanza ristretto di nomi.

La tendenza è comune a tutte le cinematografie. Ma in Italia questa situazione è particolarmente esacerbata. “Nella mia esperienza, il lavoro in Italia è molto più frenetico rispetto all’estero (Luca ha lavorato, recentemente, in Finlandia, ndr). Qui si corre molto, mentre al di fuori del nostro Paese, le cose sono un po’ più rilassate. Ti tampinano certo, ma con meno insistenza, dando più spazio al lavoro”.

Dentro i David di Donatello 2023: chi trionferà?

Fabrizio Gifuni, protagonista di Esterno Notte, candidato principale ai David di Donatello 68
Fabrizio Gifuni, protagonista di Esterno Notte, candidato principale ai David di Donatello 68.

Per quanto riguarda questa edizione (come, a dire il vero, anche la scorsa), ci sono alcuni titoli che si presentano come indiscussi favoriti. Forti di numerose candidature, performances di primo livello e di un apparato tecnico-registico di prima categoria.

A dominare le nominations, conquistandone 18 (!), la gigantesca opera di Marco Bellocchio (che comparirà alla giovane età di quasi ottantaquattro anni al prossimo Festival di Cannes) Esterno Notte. Secondo prodotto del regista emiliano dedicato ad Aldo Moro (dopo Buongiorno, Notte). L’opera nasce come prodotto televisivo in sei puntate ma la distribuzione nelle sale lo ha reso eleggibile ai David di Donatello 2023. Interessanti anche le nominations a Il signore delle formiche, Nostalgia e Le otto montagne. Oltre a quelle a La stranezza, che vede la nomination congiunta come “miglior attore” alla coppia artistica Ficarra e Picone.

Le quotes di Luca Leprotti sui potenziali vincitori

Secondo Luca (che non ci ha detto cosa ha votato ma solo le sue quotes sui papabili vincitori), i film meglio realizzati e più interessanti sono tre in particolare. Le otto montagne ha un apparato qualitativo enorme, così come La stranezza, che nonostante sia un genere sia più leggero, è un film realizzato con grande abilità. Attenzione a Bellocchio, lunghezza proibitiva ma per i premi tecnici dovrebbe avere buone chance”. Grazie Luca, e buona premiazione (per chi non guarderà il derby di Milano) a tutti!

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