1 Maggio e il cinema operaio: 10 film per tenere viva la lotta

Cosa festeggiamo l’1 Maggio? Sappiamo davvero cosa sta dietro tutte le lotte che si sono susseguite negli anni, con lo scopo di rivendicare i diritti dei lavoratori? Il cinema come sempre ce lo racconta con diverse sfaccettature e noi abbiamo scelto 10 titoli simbolici che ripercorrono il tema!
1 Maggio e il cinema operaio 10 film per tenere viva la lotta

L’1 Maggio è una festa internazionale che in Italia esiste dal 1890, ma che trova le sue radici ben prima. Si può dire infatti che sia grazie agli Stati Uniti che tutto è cominciato, e nello specifico durante il periodo della Rivoluzione industriale, quando cominciarono le prime manifestazioni per rivendicare i diritti dei lavoratori operai nelle fabbriche. Manifestazioni che man mano si allargarono da paese a paese e che portarono inizialmente a una prima conquista in Illinois: l’ottenimento delle 8 ore lavorative nel 1866.

Oggi siamo nel 2023 e in fatto di diritti dei lavoratori di strada se n’è fatta molta, anche grazie alla cooperazione internazionale, toccando negli anni sempre più tematiche, figlie del diritto delle ore giornaliere di lavoro: dalla sicurezza, alla formazione dei lavoratori, al precariato per esempio. Guardando indietro, si può notare il lascito che tutti gli anni di lotte hanno lasciato, ma il cammino non è ancora giunto al termine (finirà mai?). Oggi per esempio, uno dei temi centrali è quello dell’uguaglianza salariale e della parità di sesso sul lavoro.

In tutto ciò, il cinema come sempre si fa specchio del mondo e ha raccontato in diversi modi le condizioni lavorative che negli anni sono state più contestate e combattute. Ecco perché qui vogliamo riprenderne 10, con lo scopo di celebrare e allo stesso tempo approfondire il significato di questa giornata attraverso il grande schermo. 

Metropolis (1927): un’esistenza senza 1 Maggio

Metropolis, un'esistenza senza 1 Maggio
Metropolis, un’esistenza senza 1 Maggio

Il film capolavoro del tedesco Fritz Lang è considerato uno dei pilastri della storia del cinema, precursore di altri titoli distopici successivi. Nonostante sia uscito nel 1927, ci troviamo di fronte al futuro distopico del 2026, in cui la società è spaccata in 2: la classe dirigente e privilegiata e quella proletaria, sfinita dagli stenti. Metropolis è precursore sulla messa in scena dei mancati diritti delle classi minori, caratterizzate da orari di lavoro sfrenati e nessuna sicurezza, trattati come fossero automi da sfruttare per un bene superiore. Insomma, un film senza speranza in cui l’1 Maggio non trova spazio.

Tempi moderni (1936), la satira che racconta il lavoro

Charlot in Tempi Moderni
Charlot in Tempi moderni

Si tratta dell’ultimo film muto di Charlie Chaplin (in cui il parlato è ridotto all’osso) e del personaggio di Charlot più in generale. Questo suo ultimo lavoro è dedicato alla raffigurazione satirica dell’operaio in fabbrica, mostrando attraverso le sue caratteristiche gag come l’uomo viene letteralmente inghiottito dal mondo lavorativo votato al progresso. Il protagonista cerca di adeguarsi alla civiltà industriale ma incappa nelle sue diverse problematiche, prima tra tutte i ritmi disumani che lo portano completamente al delirio. Siamo negli anni della Grande Depressione e ancora lontani dai diritti che conosciamo oggi.

La classe operaia va in paradiso (1971), tassello storico dell’1 Maggio

Una scena dal film, tassello importante
Una scena dal film, tassello importante dell’1 Maggio

Film italiano premiato al Festival di Cannes e che ha vinto 2 David di Donatello, è dichiaratamente dedicato alla classe operaia e alla critica verso l’alienazione causata dal sistema della catena di montaggio. Anche qui, non esistono diritti dato che il protagonista è costretto a vivere una vita insoddisfacente da stakanovista pur di permettersi alcuni beni di consumo. Ma tutto cambia quando, perdendo un dito in un macchinario, comincia finalmente a vedere il mondo della produzione per ciò che realmente è: un ambiente soffocante e malato, che lo porta a diventare simbolo delle lotte di quegli anni. 

Mimì Metallurgico ferito nell’onore (1972)

Mimì Metallurgico, una scena dal film
Mimì Metallurgico, una scena dal film

Con questo film del 1972, la commedia all’italiana si avvicina ancora di più al racconto di quella che è la figura dell’operaio. Il protagonista in questo caso è un uomo del sud che si trasferisce a Torino per lavorare come metallurgico in una fabbrica. Dopo l’ingresso in questo nuovo mondo, lui stesso affermerà in una lettera alla moglie “Non sono più Carmelo, ora sono Carmelo Metallurgico!”. Ecco quindi che viene posto l’accento sulla persona che cambia e resta inghiottita in un sistema che si dimostra sempre più grande di lui e che ancora non si riesce a gestire. 

Celebriamo l’1 Maggio: Crepa padrone, tutto va bene (1972)

Celebriamo con questo film di Godard
Celebriamo l’1 Maggio con questo film di Godard

La lotta di classe trova qui spazio in mezzo alla storia d’amore tra una giornalista e un cineasta. Questi si trovano all’improvviso coinvolti in una protesta operaia verso il direttore della fabbrica di salumi che erano andati a intervistare. Entrano in gioco chiaramente due visioni contrapposte del periodo: quella della dirigenza che sostiene il progresso e il miglioramento costante delle condizioni di lavoro e quella dei lavoratori stanchi e ormai accaniti, che incitano il cambiamento reale. Un film che fa seguito agli anni di proteste del ‘68 e che rientra a pieno titolo tra i film simbolo sul tema.

Risorse Umane (1999), due generazioni a confronto

Una scena dal film da 1 Maggio
Una scena dal film

Cambiamo scenario e intraprendiamo con questo film la strada dello scontro tra generazioni. Da un lato c’è Frank, giovane appena laureato in economia. Dall’altro lato c’è il padre Jean-Claude, operaio in una fabbrica da ormai 30 anni. I due vivono il mondo del lavoro ai lati opposti. Ma anche Frank comunque, entrato nella fabbrica del padre come stagista nella dirigenza, ha presto modo di capire lo stato del sistema, schierandosi dal lato opposto, quello della lotta per i diritti. Lotta quindi che dimostra di saper coinvolgere anche le generazioni a venire.

Tutta la vita davanti (2008), per celebrare l’1 Maggio

Il film di Paolo Virzì per celebrare
Il film di Paolo Virzì per celebrare l’1 Maggio

Italia, 2008. Marta è una giovane laureata con lode e menzione accademica. Ma come spesso succede, l’eccellenza raggiunta negli studi non le vale un posto privilegiato nel mondo del lavoro. Anzi, viene fagocitata all’interno di una realtà di call center, che le mostrerà la vera faccia del mondo del lavoro. Sfruttatore, alienante, precario e generatore di ansie. Tema che per altro rimane centrale anche oggi. Siamo nel 2023 ma molti giovani, come Marta, sviluppano di continuo ansia e frustrazione nel pensare a un futuro in questa società malata.

Lazzaro felice (2018), lungi dal festeggiare l’1 Maggio

In Lazzaro Felice siamo lungi dal festeggiare
In Lazzaro Felice siamo lungi dal festeggiare l’1 Maggio

Come sarebbe la vita se esistesse ancora la mezzadria? Lo vediamo attraverso la storia di Lazzaro, giovane che fa parte insieme ad altri 53 contadini di un piccolo nucleo familiare alle dipendenze costanti di una Marchesa, imprenditrice e sfruttatrice per eccellenza. La loro vita è votata alla coltivazione delle foglie di tabacco, senza essere pagati e senza neanche l’ombra di diritti all’orizzonte. Praticamente schiavi. E il film in questo caso pone l’accento sull’ingenuità e l’ignoranza che nella storia ha caratterizzato il mondo rurale. Miseria che però viene vista anche come semplicità, contrapposta al mondo cittadino e politico che inghiotte.

Sorry we missed you (2019), Ken Loach continua a lottare

Una scena dal film di Ken Loach da 1 maggio
Una scena dal film di Ken Loach

Se una volta con “schiavi” pensavamo subito ai braccianti contadini, con questo film Ken Loach vuole dimostrarci che siamo di fronte ai nuovi schiavi. Protagonista è una famiglia che vive di stenti per potersi permettere una casa. Tanto da decidere di provare a guadagnare dandosi al trasporto con un furgone. Stenti che comunque non trovano risposta né dignità nel mondo del lavoro, sempre precario e debole. Una schiavitù insomma che assume semplicemente nuove sembianze rispetto al passato, ma che comunque è sempre presente. 

Spaccapietre (2020)

Una scena dal film con Salvatore Esposito da 1 maggio
Una scena dal film con Salvatore Esposito

In questo film italiano del 2020 seguiamo la vita di Giuseppe (Salvatore Esposito), spaccapietre in una cava. Lui e la sua famiglia vivono in povertà. Una povertà resa ancora più misera a causa delle condizioni di lavoro. Nessun tipo di sicurezza viene garantita alle persone, tanto che non solo Giuseppe rimane ferito, ma addirittura la moglie muore dalla fatica che il lavoro comporta. Ma non è tutto. La violenza psicologica e fisica è un altro elemento centrale del film, che si viene ad aggiungere a tutto il resto di mancati diritti di cui i protagonisti soffrono.

Ecco quindi alcune sfaccettature che stanno sotto la punta dell’iceberg quando parliamo di 1 Maggio. Celebrare oggi questa giornata è sicuramente importante per tutto ciò che si è ottenuto finora. Ma soprattutto per continuare a mantenere vivo non solo il ricordo ma anche la lotta verso tutti quei diritti che ancora stiamo cercando di conquistare. E se siete interessati a ripercorrere momenti storici come abbiamo fatto qui, vi consigliamo di ripercorrere in film anche le tappe che hanno portato alla liberazione del 25 Aprile.

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