Tutti i soldi del mondo: la recensione del nuovo film di Ridley Scott
Tutti i soldi del mondo, il nuovo attesissimo film di Ridley Scott ispirato ad una tragica storia vera, esce oggi al cinema.
Esce oggi al cinema l’atteso film di Ridley Scott, Tutti i soldi del mondo, distribuito dalla Lucky Red. Film discusso, per la sostituzione di Kevin Spacey a riprese ultimate dopo la fuoriuscita di accuse nei suoi confronti, da parte del premio Oscar Christopher Plummer.
Tutti i soldi del mondo, sarà ricordato più per questa sostituzione lampo, in soli nove giorni infatti sono state rigirate le sequenze con Plummer al posto di Spacey, piuttosto che per la fattezza del film stesso. Sicuramente un buon film, godibile dopo un intro molto lunga, un thriller di carattere psicologico e meno di azione, ma non certo la migliore opera di Scott.
Scritto da David Scarpa, ispirato al reale rapimento, avvenuto in Italia nel 1973, di John Paul Getty III (Charlie Plummer), tratto dal libro di John Pearson dal titolo: Painfully Rich: The outrageous fortune and misfortunes of the heirs of J.Paul Getty.
Tutti i soldi del mondo narra le vicende di una storia vera, drammatizzate e riadattare per essere contenute in un lungometraggio. La storia parte dal rapimento di John Paul Getty III (Charlie Plummer) in una serata romana, ambiente che sembra richiamare La grande bellezza di Sorrentino, da parte di una cosca della ‘Ndrangheta calabrese.
John è il nipote dell’uomo più ricco al mondo di quel periodo, Jean Paul Getty (Christopher Plummer) e viene chiesto un altissimo riscatto. Il magnate però non è disposto a pagare quella cifra e a privarsi di una parte delle sue fortune.
Questo diniego darà il via ad una corsa contro il tempo nella quale la madre del ragazzo Gail (Michelle Williams), insieme all’uomo della sicurezza Fletcher Chase (Mark Wahlberg) dovranno trovare i soldi per riuscire a pagare il riscatto per riavere sano e salvo John.
Il film vale la pena di essere visionato soprattutto per la riflessione in merito al potere del denaro, che in una società capitalistica come la nostra è sicuramente un tema interessante e diffuso che tocca ognuno di noi.
L’immagine che il produttore Quentin Curtis e il regista Ridley Scott hanno voluto dare a questo anziano magnate che all’epoca era di fatto l’uomo più ricco del mondo, è veramente un simbolo misto di saggezza e avidità che è metafora di tanti aspetti dell’oggi.
Michelle Williams dona un’interpretazione pregevole che riesce a farci immergere in uno stato d’animo di una madre a cui è stato sottratto il figlio che deve combattere non solo contro i rapitori ma anche contro il suo ex-suocero (J.P.Getty), è lei la vera protagonista del film. La rabbia e le forze miste alle crisi di nervi sono perfettamente messe in scena.
Rimarrà sempre il dubbio su come sarebbe stato il film con Kevin Spacey, ma Christopher Plummer in così poco tempo è entrato meravigliosamente nel personaggio, il distacco e la freddezza di un cinico milionario sono stati interpretati a perfezione.
Debole e sottotono l’agente segreto della CIA Fletcher Chace (Mark Wahlberg), nei momenti cruciali di svolta il suo ruolo cala d’intensità.
Tutti i soldi del mondo in America non è partito benissimo a livello di Box Office, chissà quale sarà il suo impatto nel mercato italiano, ne seguiremo l’andamento nei nostri focus dedicati.
Una storia di interesse mondiale, che però non va fino in fondo alle tematiche trattate, è un po’ superficiale e poco coinvolgente e questo lascia un po’ di amarezza dopo la visione.
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