“Non farti di droghe pesanti e non fare cinecomics”. Questo sembra essere stato il suggerimento di Leonardo DiCaprio a Timothée Chalamet. Se sul primo dei due suggerimenti dovremmo essere tutti d’accordo, sul secondo il discorso si fa più ampio e intrigato. Come ben sa Tom Holland, che oggi compie gli anni.
I blockbuster possono essere un incredibile acceleratore di fama e un grande palcoscenico su cui fare sbocciare il talento. E questo è un dato oggettivo. Holland stesso ha fatto dei cinecomics Marvel il proprio approdo artistico principale. E, in effetti, la partecipazione a questi tipo di film hanno reso l’attore britannico una star in tutto il mondo. Ma c’è un “però”.
Questa fama legata ad un personaggio iconico come Spider-Man può essere da un lato un’incredibile opportunità, dall’altro un’ancora capace di bloccare l’intera carriera dell’attore. Sia chiaro, Tom Holland non sembra intenzionato a limitarsi a ruoli stereotipati. Ma il rischio, volente o nolente, di rimanere incastrato nel ruolo più celebre, in un modo di recitare o in un “tipo” è un rischio che l’attore britannico si troverà (e si trova già) ad affrontare. Ad altri attori è già successo, e ad altri succederà, e noi siamo qui per esplorare alcuni casi simili. Nella speranza che Tom Holland non si aggiunga ai casi elencati di seguito.
Tom Holland, attento ai blockbuster

Abbiamo deciso di fare una carrellata di attori e attrici che sono rimasti vincolati, in un modo o nell’altro, per scelta o per forza, ad un ruolo. O ad un modo di interpretare l’arte della recitazione. Alcuni sono rimasti effettivamente incastrati nel ruolo che li ha resi famosi per tutta la loro carriera, altri se ne sono invece faticosamente liberati. Ma solo dopo un periodo di difficoltà notevole nel venire coinvolti in progetti ambiziosi e di stampo più autoriale. I casi sono tanti e, pertanto, abbiamo deciso di concentrarci su quelli cinematografici (anche se i vari interpreti di Friends, di How I Met Your Mother, Matthew Fox con Lost e Aaron Paul con Breaking Bad sarebbero stati egualmente interessanti da affrontare).
Questa “lista” vuole pertanto un po’ essere una provocazione. Un attore di indubbio talento come Tom Holland rischia davvero di rimanere impantanato in un ruolo così grande come quello di Spider-Man? A dirlo sarà il tempo. Ma alcune scelte intraprese in carriera dall’attore (Chaos Walking e Uncharted, entrambi ben al di sotto delle aspettative) sembrano non avere giovato alla sua carriera. Vedremo. Intanto, iniziamo con la nostra carrellata.
Daniel Radcliffe e Elijah Wood: il fantasy, e poi?

Legati ad un ruolo che li ha un po’ condizionati per tutta la carriera, i casi di Daniel Radcliffe ed Elijah Wood sono tanto simili quanto interessanti. Lanciati da giovani da due blockbuster fantasy come la saga di Harry Potter e da quella de Il signore degli anelli, i due attori sono rimasti per tutti Harry e Frodo. Il legame con i loro personaggi ha condizionato la vita personale (più volte Radcliffe ha ribadito la sua dipendenza da alcool sul set dei film di Harry Potter) e lavorativa. Senza mai ripetere l’exploit dei film che li hanno lanciati.
Se Wood aveva trovato un suo spazio a inizio anni Duemila (per poi dedicarsi quasi esclusivamente a pochi progetti indipendenti), solo negli ultimi anni Radcliffe sembra aver trovato un suo spazio all’interno del panorama cinematografico internazionale. Specialmente nell’ambito del cinema indipendente (interessante la sua prova in Swiss Army Man dei Daniels).
Robert Downey jr.: genio, miliardario, playboy, filantropo ad vitam

I blockbuster sono stati la benedizione per Robert Downey Jr. In serie difficoltà personali e artistiche, Downey ha trovato nel ruolo di Tony Stark (e, poi, anche in quello di Sherlock Holmes) una seconda giovinezza, una fama incredibile e cachet in vertiginosa ascesa. Ma, diciamocelo, ottenuto questo, Robert Downey Jr. si è un po’ limitato a ripetere lo stesso film tutte le volte. Dedicandosi a personaggi eccentrici, sopra le righe e sempre un po’ simili. In film spesso un po’ simili. In alcuni casi ha funzionato (Marvel saga e il primo Sherlock Holmes), in altri decisamente meno (Dolittle). Per fortuna, sembra che i suoi prossimi progetti (Oppenheimer, qui un nostro articolo, e The Sympathizer in testa), siano di ben altro stampo.
Tom Holland come Shia LaBeouf? Il blockbuster (brutto) come maledizione

Shia LaBeouf è un caso particolare del panorama cinematografico. Lanciato praticamente adolescente dalla serie Transformers di Michael Bay (ma in realtà già presente in film precedenti, seppur in ruoli minori), Shia LaBeouf venne buttato nel carnaio della fama senza i mezzi per gestirla e questo, a nostro avviso, ne ha penalizzato fortemente la carriera. LaBeouf ha infatti proseguito la carriera in maniera altalenante. Spesso, anche a causa di evidenti limiti caratteriali. Non fornendo prove alla sua altezza, in film decisamente di basso livello. Da segnalare però le “svolte” autoriali dell’attore, frequenti ma discontinue nel corso della sua ormai ventennale carriera. Da Nymphomaniac di Lars Von Trier a Honey Boy (incentrato sulla travagliata infanzia dell’attore stesso) di Alma Har’el, per arrivare a Pieces of a Woman e alla recente collaborazione con Abel Ferrara.
Robert Pattinson & Kristen Stewart: autori, ci siamo anche noi!

I casi di Robert Pattinson e della collega Kristen Stewart sono molto simili, anche perché iniziati sul set dello stesso film. O meglio, della stessa saga. Quella di Twilight. Che ha sì lanciato entrambi, ma ha anche bollato i due come attori “scarsi”. Niente di più falso, vedendo quanto è lanciata la carriera dei due attori oggi. Ma, nelle fasi immediatamente successive della carriera di entrambi, il “fattore Twilight” non è stato semplice da mettere da parte. I due, tuttavia, ci sono riusciti in pieno. Sfruttando il loro indubbio talento, abbinato ad una scelta oculata dei ruoli da ricoprire. Spesso scegliendo progetti di nicchia, che si sono poi rivelati vincenti. E i cinefili del mondo non possono che essere felici.
Mark Hamill: da Star Wars a…?

Eccoci forse al caso più eclatante della nostra lista. Si può entrare nella storia di un’arte, per poi staccarsene quasi completamente? Evidentemente sì. Mark Hamill ha scritto, grazie alla sua partecipazione a Star Wars nei panni di Luke Skywalker, una pagina incredibile del cinema mondiale. A livello culturale, commerciale e cinematografico. Ma poi?Ma poi quasi niente. Alcuni film di livello minore, qualche comparsata in televisione e una carriera sostanzialmente dedicata al doppiaggio e ad una vita lontano dai riflettori. Sua scelta? Pochi ruoli? Un viso troppo conosciuto al grande pubblico? Forse tutte e tre.
La nuova trilogia e le serie targate Disney su Star Wars hanno dato nuova linfa alla carriera dell’attore che, però, non è sembrato particolarmente interessato a rientrare nel giro della recitazione. Un caso emblematico di quanto impersonare un personaggio iconico possa anche essere un impedimento per il proseguimento della carriera.
Johnny Depp interpreta Johnny Depp. Il rischio di dormire sugli allori di Tom Holland

Eccoci all’ultimo caso. Lo riconosciamo, molto discutibile. Ma, a nostro avviso, comunque pertinente alla nostra analisi. Stiamo parlando di quello di Johnny Depp. Sia chiaro, Depp è un grandissimo attore. Lo è stato, lo è tuttora e lo sarà finché avrà voglia di mettersi in gioco. Ma, va detto, dopo i primi anni Duemila (e dopo un decennio almeno di carriera di livello incredibile), Jac…volevamo dire, Johnny, ha realizzato quasi solo film “alla Jack Sparrow”, con poche eccezioni, spesso non di altissimo livello.
L’impressione è che Depp, un po’ per motivi economici e personali, un po’ per attitudine e scelte di casting, si sia un po’ adagiato su quello che gli sembrava più conveniente. Ed è stato un po’ un peccato. Per chiudere, questo è quello che speriamo non faccia Tom Holland. Un attore di talento la cui fama e la cui attitudine potrebbero vincolare a ruoli “alla Peter Parker/Uomo Ragno”. Ma a cui qualche scelta più “d’autore”, magari anche scommettendo su sé stesso (un po’ alla Paul Mescal o alla Timothée Chalamet), potrebbe aiutare a scrollarsi di dosso la tuta di Spider-Man.