Rebecca, la recensione del primo grande capolavoro di Hitchcock

Il film che ha consacrato il genio del cinema Alfred Hitchcock al mondo. Rebecca – La prima moglie è un gioiello prezioso, un film profondo e ricco di mistero e suspence. Un matrimonio tra un uomo ricco e una giovane donna è il fulcro della storia, attorno al quale ruotano misteri irrisolti e paure celate nella mente.
Rebecca, la recensione del primo grande capolavoro di Hitchcock

Alfred Hitchcock è uno degli uomini che ha inventato il cinema, lo ha plasmato e reso qualcosa di speciale. I suoi film hanno segnato le pagine della storia della settima arte e l’hanno resa ciò che oggi è. La sua maestria nel narrare storie stupefacenti lo hanno reso il maestro della suspence. Tra i moltissimi titoli che ha sfornato nella sua lunga carriera, il primo vero e grande capolavoro è senza dubbio Rebecca – La prima moglie. Il film del 1940 con protagonisti Joan Fontaine e Lawrence Oliver ha avuto un successo senza precedenti e ha consacrato il regista a livello internazionale, portandolo nel giro di qualche anno a realizzare i capolavori che tutti oggi noi conosciamo.

Rebecca – La prima moglie, la trama

Una scena dal film Rebecca - La prima moglie
Una scena dal film Rebecca – La prima moglie

La storia racconta dell’incontro tra Massimo de Winter e una giovane dama. Tra i due nasce istantaneamente un interesse reciproco e decidono, dopo qualche tempo passato insieme, di sposarsi. L’uomo, più grande della ragazza, è rimasto vedovo l’anno prima a seguito della morte della tanto adorata Rebecca de Winter, sua moglie. Dopo le nozze la giovane ragazza si trasferisce nella residenza di Massimo a Manderley.

Ma come ogni film di Hitchcock che si rispetti, non può mancare il mistero e la suspence. A Manderley  la protagonista si rende conto di quanto fosse venerata Rebecca, donna di una bellezza e modi di fare semplicemente straordinari. Inizia a rendersi conto del clima misterioso che avvolge la casa e le persone che vi si muovono attorno. In una storia unica e ricca di colpi di scena il matrimonio tra la giovane e Massimo verrà messo costantemente in discussione.

La giovane dama: un innovativo ritratto femminile

Una scena del film
Una scena del film

Il successo di Rebecca, oltre che dalla storia e dalla sua messa inscena, è sicuramente dato dai meravigliosi personaggi che compongono la trama e dalla sua protagonista. La giovane dama, che diventa presto la signora de Winter (Joan Fontaine), è il motore principale delle vicende. Per accentuare il contrasto tra lei e la defunta (e continuamente citata) Rebecca de Winter, la ragazza nel film non ha un nome. Il film crea dunque una tensione unica, data dalle ansie e i timori della protagonista, presenti tutte nella sua testa.

Hitchcock raffigura un ritratto femminile estremamente moderno e innovativo. La giovane signora de Winter è alla ricerca della propria identità e, grazie alla sua profondità e al suo carattere, fa di tutto pur di raggiungere la propria indipendenza. Un elemento, questo, fondamentale e rivoluzionario, visto il periodo in cui è realizzata la pellicola.

Rebecca e la sua perfezione tecnica

Joan Fontaine e Laurence Oliver in una scena di Rebecca
Joan Fontaine e Laurence Oliver in una scena di Rebecca

Parlare della tecnica cinematografica di Hitchcock è come discutere su quanto Michelangelo sia bravo a scolpire: si parla di pura perfezione. Già dalle prime inquadrature si comprende la mano del maestro britannico e il suo intento comunicativo dietro la macchina da presa. Il film si apre con un meraviglioso sogno (girato in piano sequenza) in cui appare il castello di Manderley. Veniamo così introdotti nella storia in modo onirico, come se l’autore volesse sottolineare i toni fiabeschi delle vicende che stiamo per vivere. Questa fiaba verrà poi spezzata, dalla realtà della nostra esistenza e dai problemi che emergono nelle relazioni.

L’intero film segue il corso narrativo con precisione, talvolta soffermandosi su precisi punti di vista, regalando inquadrature mozzafiato che comunicano tutto. Uno degli elementi che contraddistingue l’elegante regia di Hitchcock è la soggettiva. Grazie a questa tecnica riesce a farci immedesimare nel racconto e vivere la storia attraverso i suoi occhi. Questa tecnica sarà uno dei capisaldi della tecnica di Hitchcock, che ne farà un grande utilizzo nei suoi successivi film, scegliendo sempre come soggetto una figura femminile.

L’enorme successo del film

Una foto del regista Alfred Hitchcock
Una foto del regista Alfred Hitchcock

Il film segna un inizio per Hitchcock. Rebecca – La prima moglie è infatti il primo lungometraggio del regista prodotto e girato interamente negli Stati Uniti. Il motivo di questo spostamento dall’Europa all’America ha si a che fare con la produzione, ma soprattutto con il contesto storico. Nei mesi in cui si girava il film, in Europa la Polonia veniva invasa dai Tedeschi: stava scoppiando la Seconda Guerra Mondiale. La pellicola ebbe una risonanza straordinaria, sia tra il pubblico che tra la critica. Ottenne 11 candidature ai Premi Oscar del 1941, ottenendone soltanto 2, quella per Miglior Film e Miglior fotografia. Seppur candidato parecchie volte, il regista non ricevette mai il premio alla Miglior Regia nella sua carriera.

Rebecca – La prima moglie è uno di quei film imprescindibili, senza tempo, da rivedere ancora e ancora. È forse il primo grande capolavoro di Alfred Hitchcock, poiché in esso si ritrovano quegli elementi essenziali del suo cinema che sarebbero maturati negli anni, e nei suoi film successivi.

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