Dopo il successo de Il drago invisibile nel 2016, David Lowery è tornato alla regia di un altro adattamento live-action Disney. Stiamo parlando di Peter Pan & Wendy, trasposizione di uno dei classici Disney più amati di sempre, basato sui romanzi di J. M. Barrie nel 1902. Con queste premesse, Peter Pan è davvero un prodotto da maneggiare con cura. Tra i tanti adattamenti della storia del ragazzo che non vuole crescere sarà riuscito Lowery a rendere questo film memorabile? Scopriamolo insieme.
Cosa rende Peter Pan & Wendy diverso?
Appare spontaneo domandarsi se Peter Pan & Wendy segua la scia degli altri live-action Disney, come Il re leone, che sono stati fedelissimi alla loro controparte animata. Se l’effetto “copia-incolla” vi preoccupa, tranquilli, Peter Pan & Wendy si distanzia ampiamente dall’animazione, presentando dinamiche inedite. Distaccarsi dall’animazione del 1953 era necessario e Lowery è riuscito a renderle la favola un prodotto del nostro tempo. Ad esempio, ha sovrascritto le rappresentazioni razziali problematiche del film del ’53 ed ha reso la storia molto più inclusiva come dimostra anche il casting. Perché chiunque può essere un bimbo sperduto, senza restrizioni razziali e di genere.
La ribalta degli anti-eroi
Anche le dinamiche tra i personaggi e la loro caratterizzazione puntano all’innovazione. La differenza tra buoni e cattivi è sfumata e suggerisce una una nuova complessità. Lampante è il caso del Capitano James Uncino, che è anti-eroe anziché villain. Come in Maleficent, la sua storia d’origine ce lo addolcisce e ce ne spiega la malvagità. Analogamente, ci viene mostrato anche il lato oscuro di Peter, ovvero il suo egoismo ed egocentrismo che era stato solamente accennato nell’adattamento del 53.
La relazione tra Peter e Uncino è davvero interessante e riceve un ampio sviluppo nel film. L’eroe e il cattivo appaiono complementari come ha spiegato anche Jude Law in un’intervista, dichiarando che “Uncino è una sorta di Yin per lo Yang di Peter”.
La morale rivisitata di Peter Pan & Wendy

Un altro aspetto che contraddistingue Peter Pan & Wendy è la sua morale, rivisitata dall’originale e di più profondo appiglio. Mentre al centro degli altri adattamenti troviamo l’importanza di preservare il bambino che è in noi, qui Lowery ci presenta l’altro lato della medaglia. Infatti, la premessa principale del film è la paura di crescere. Il film si apre con Wendy in preda al panico la notte prima di partire per il collegio. La ragazzina, ormai troppo grande per il suo letto e investita di nuove responsabilità vorrebbe fermare il tempo, restare bambina e continuare a giocare con i suoi fratelli.
Abbiamo tutti provato quello che ha provato Wendy e il suo dilemma è perfettamente riconoscibile. La questione saliente però non è crescere, ci viene spiegato, ma farlo “bene”. Dopotutto, è inevitabile diventare grandi ma è anche la più grande avventura che ci sia.
Cosa è andato storto in Peter Pan & Wendy?

Le innovazioni apportate da Lowery e la nuova morale del film sono innovative e intriganti. Tuttavia, la messa in scena di queste potenzialità non è del tutto convincente. Pare che i pensieri felici non bastino per far spiccare il volo a Peter Pan & Wendy.
Principalmente, uno degli aspetti meno convincenti riguarda lo sviluppo dei personaggi e le loro relazioni. Il rapporto tra Uncino e Peter è ampiamente sviluppato, ma lo stesso non si può dire per la dinamica tra Peter e Wendy, i bimbi sperduti e Giglio Tigrato. Sembra che i legami tra questi personaggi non siano stati sviluppati tanto da giustificare l’affiatamento e, forse, più tempo insieme a loro ce ne avrebbe fatto capire e apprezzare di più la sintonia quasi familiare.
La fantasia che non c’è

“Questo è ironicamente il film più adulto che abbia mai fatto” ha dichiarato il regista David Lowery in un’intervista. Effettivamente, i drammi tra i personaggi e le tematiche trattate sono più profondi e rendono il film più serioso rispetto all’animazione. Se da una parte questa è una scelta valida e interessante, dall’altra, approcciare il film di Lowery pensando di ritrovarci tutta la fantasia dell’animazione potrebbe essere uno sbaglio.
Infatti, nonostante la paura di crescere sia un tema che tocca sia adulti che bambini, le vicende del film non riescono a approfondire il tema se non superficialmente e il film non riesce a raggiungere la profondità che ci promette.
Per quanto riguarda il pubblico di bambini, la fantasia, la spensieratezza e la giocosità di Peter e dei bimbi sperduti sono aspetti poco presente nel nuovo adattamento. Ai fratelli Darling vengono raccontate storie incredibili sul ragazzo volante e l’isola che non c’è, ma una volta conosciuto il loro idolo e arrivati sull’isola, sia loro che noi spettatori non possiamo fare a meno di rimanere un po’ delusi dall’essenza di quella promessa di meraviglia.
L’estetica dell’isola che non c’è
L’isola che non c’è che siamo stati abituati a vedere è un luogo magico dai colori vivaci e splendenti ma nel live-action invece si incupisce, forse fin troppo, un po’ sullo stile de “La lunga notte” di Game of Thrones. Il grigio della nave di Uncino la fa da padrona, anche nella tana dei bimbi sperduti, che dovrebbe essere invece un luogo allegro e vivace.
Per quanto riguarda il resto dell’isola che non c’è, beh, non c’è, ed è proprio un peccato. Dalle prime immagini ci vengono mostrati in pochi secondi posti e creature meravigliose che avrebbero meritato più tempo sullo schermo. I bambini, catapultati nella guerriglia tra Uncino e Peter, non esplorano mai l’isola e questa resta quindi pressoché anonima. Dati gli ultimi sviluppi della CGI potevamo sperare in qualcosa di più grandioso.
Avevamo bisogno di Peter Pan & Wendy?

Peter Pan & Wendy è un film gradevole che ci presenta delle sfaccettature e degli spunti di riflessioni diversi rispetto al corrispettivo animato. Nel complesso tuttavia, come altri live-action Disney, è poco memorabile. L’atmosfera cupa spesso è poco giustificata e, seppur provandoci, non riesce a fare breccia nei cuori degli spettatori adulti. Forse, con un tocco più generoso di polvere di fata e di magia, l’adattamento di Lowery avrebbe convinto di più. In mezzo a tutti gli adattamenti della storia di Peter Pan, questo non è né il migliore né il peggiore, ma rimane comunque un prodotto godibile.
C’è anche da ricordarsi che Peter Pan & Wendy probabilmente non ha mai puntato ad essere il più memorabile adattamento della storia di Barrie. È stato infatti pensato per il piccolo schermo, debuttando unicamente sulla piattaforma streaming Disney+ e con un budget minore rispetto ad esempio al live-action de La Sirenetta, che sta già facendo discutere, il quale arriverà presto nelle sale.
E voi, avete visto Peter Pan & Wendy? Se non l’avete ancora fatto, potete trovarlo su Disney +, dove è disponibile dal 28 aprile. Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!