Monty Python, 54 anni dalla nascita: analisi di un mito

Questo Maggio festeggiamo i 54 anni della nascita dei Monty Python, il gruppo comico che ha rivoluzionato il modo di far ridere in televisione e al cinema. I 6 autori britannici ci hanno regalato, nei decenni, sketch iconici, destinati a influenzare e ispirare decenni di comicità televisiva e cinematografica.
Monty Python, 54 anni dalla nascita: analisi di un mito

Cos’hanno in comune Deadpool, South Park, I Simpson, I Griffin e Saturday Night Live? Tutte queste e molte altre comedy di successo sono state influenzate fortemente dai Monty Python, il gruppo comico britannico attivo negli anni ’70 e ’80. Forse esagereremmo nel dire che tutti questi show non esisterebbero senza i Python, ma senza dubbio non sarebbero gli stessi. L’irriverente sestina di comici ha infatti spianato la strada per un approccio rivoluzionario alla comicità in televisione, lasciando un’eredità di cui ancora oggi godiamo il lascito.

Il gruppo ormai sciolto festeggia questo Maggio i 54 anni dalla prima messa in onda del loro show. Uno spettacolo televisivo britannico chiamato Monty Python’s Flying Circus, trasmesso la prima volta nel 1969. La serie era composta da puntate di 30 minuti circa costituite da sketch comici. Un format che, all’epoca soprattutto, funzionava molto. Ma ciò che ha caratterizzato e poi inserito nella leggenda i Python è la decostruzione della battuta, il flusso di pensiero comico, la meta-narrazione post-modernista che dal grottesco sfocia nel satirico. Troppo tutto assieme? Negli sketch dei Monty Python c’è tutto questo e molto di più.

E ora qualcosa di completamente diverso

I Monty Python sul set del Sacro Graal
I Monty Python sul set del Sacro Graal

Prima di entrare nel dettaglio di ciò che rende la comicità dei Monty Python unica, è bene ricordare come si sono formati cambiando la storia della comicità. I componenti del gruppo sono Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin. I comici si sono conosciuti in momenti diversi della loro vita, principalmente all’università. Nel 1969 la BBC propone a Cleese, che già viveva di comicità, di creare un nuovo show. Chiamò in aiuto i comici migliori che conosceva, creando quella magica complicità fatta di satira grottesca che ha fatto innamorare il pubblico per decenni.

La rivoluzione pythoniana nasce al netto delle più famose serie comedy di quegli anni, quasi tutte statunitensi. Il tipico sketch americano prevedeva una contestualizzazione narrativa, si sviluppava in un climax e poi la battuta finale veniva consegnata. Il tutto iperbolizzando un lieto vivere archetipo, fatto di difficoltà e gioie quotidiane. I Monty Python, però, prendono una strada diversa. La loro comicità non mira ad ignorare i pensieri negativi inevitabilmente compresi nella vita. La loro satira esagerava l’assurdo della politica internazionale, delle disparità di classe, delle narrazioni religiose bigotte. Il loro è stato uno squarcio anarchico nel mondo dell’intrattenimento televisivo e cinematografico.

Monty Python e il sacro Graal

Nel 1975 il gruppo già di fama internazionale decide di approcciarsi al mondo del cinema. Il film che hanno scritto e girato era destinato a diventare uno dei più amati e influenti film comici di sempre. Il titolo dell’opera è Monty Python e il sacro Graal, una parodia di 90 minuti delle avventure di re Artù. Unico nel suo genere, la filmografia mondiale dell’epoca non era del tutto pronta ad accogliere una visione simile. Il film è un teatro dell’assurdo che, senza tregua, propone sketch che sfidano la logica, il buon senso e il buon costume.

Nel film decostruisce la narrazione post-modernista nella quale i personaggi delle storie sono eroi, persone a cui aspirare di essere o individui dalla forte empatia. Re Artù è un codardo, i poveri contadini del reame dibattono con lui di politica e anarchia, esplodono granate, viene infranta la quarta parete, niente è quello che ti aspetti che sia. E’ un film che ironizza sulla religione, sull’imperialismo britannico e sul concetto stesso di fare film, creando delle gag che, dopo quasi mezzo secolo, sono ricordate ancora come iconiche nella cultura pop.

Brian di Nazareth

Se la storia di re Artù ha funzionato è anche perché il gruppo ha scelto di stravolgere una storia conosciuta, quasi popolare. Per riproporre questo topos narrativo, i Python alzano l’asticella e ambientano il secondo film nei tempi di Gesù. Ma il protagonista non è il Messia, bensì Brian, un uomo qualunque che viene confuso per l’incarnazione di Dio e venerato come tale. La comicità si sviluppa proprio intorno a questo inconveniente, mentre vediamo Brian saltare da un guaio all’altro cercando di dimostrare il suo qualunquismo assolutamente non divino.

Ma Brian di Nazareth non si limita a fare ciò. L’assurdo è spinto a un livello tale da invitare lo spettatore ad accoglierlo, quello del film come quello della vita e della società in cui viviamo. Decostruire completamente il principio di prestazione accogliendo la propria parte infantile: questo è ciò che i Monty Python ambiscono a fare con la loro comicità.

Il british humour dei Monty Python

L'iconico piede del gruppo
L’iconico piede del gruppo

Dopo due film, una raccolta di sketch, show dal vivo e in televisione, gli Stati Uniti e buona parte del mondo si innamora dei Monty Python e del loro spietato british humour demenziale. I Python erano dei ribelli, accusati spesso di essere oltraggiosi, irrispettosi, senza senso. Ma la gioventù dell’epoca li amava proprio per quei motivi. Il mondo stava cambiando, gli studenti erano in costante rivolta contro le ingiustizie della società tardo-capitalistica. La comicità dei sei britannici parodiava situazioni verosimili ma assurde della vita, della politica e delle tradizioni.

Le demenziali gag intrinseche di satira politica e sociale sono diventate un simbolo e un’icona, culturalmente influenti e rilevanti, tanto che i Monty Python sono stati paragonati ai Beatles della comicità. Cavalcando l’onda di questo incredibile successo, il gruppo gira un terzo film dal titolo Il senso della vita. Qui il commentario sociale ironico e sarcastico la fa da padrona. Questa terza e ultima pellicola ha definitivamente consacrato i Pythons nella leggenda della comicità. Il film vincerà il Gran premio della Giuria al Festival di Cannes del 1983.

Monty Python sinonimo di garanzia

Il poster dello show
Il poster dello show

La sestina si è ritirata dopo decenni di successi. Molto di ciò che è stato creato negli anni a venire da comici e autori tra i migliori del nostro secolo è stato influenzato dai 6 inglesi. L’auto-referenzialità che tanto caratterizza molti dei cinecomic che oggi più amiamo, è figlia delle trovate dei Monty Python. Addirittura si è coniato un termine per indicare un tipo di comicità preciso, fatto di decostruzione delle regole e satira assurda. Il sovvertire le regole e le aspettative nella comicità, infatti, è sinonimo di uno stile pythonesco.

Se il lavoro dei Monty Python non vi è familiare, noi vi consigliamo caldamente di recuperare quanti più titoli possibile di questo rivoluzionario gruppo comico britannico. I loro film si possono trovare sulle migliori piattaforme di streaming e non averne visto nemmeno uno rischia di essere una mancanza importante nella propria cultura cinematografica. Per altri approfondimenti come questo e molto altro continuate a seguire CiakClub.it.

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