Arriva ufficialmente nelle sale italiane il film Argentina 1985, diretto da Santiago Mitre, che racconta l’immenso dolore di un intero Paese che ha lottato in nome della giustizia. Presentato al Festival di Venezia, ha riscosso un notevole successo ottenendo premi e candidature non indifferenti. Si è infatti aggiudicato la vittoria come Miglior Film Straniero all’ottantesima edizione dei Golden Globes, concorre agli Oscar come Miglior Film Internazionale e soprattutto sta ricevendo grandissima approvazione da parte del pubblico, che è forse il premio più ambito di tutti.
L’orrore che ha plasmato una nazione
“Questo film racconta il processo avvenuto in Argentina nel 1985, processo civile nel quale venne condannata la dittatura militare che c’era stata. Per l’Argentina è stato un momento molto importante, un processo fondamentale e anche se io avevo appena cinque anni quando è successo, è rimasto nella storia e ha dato il via a quella che è diventata un po’ una tradizione del nostro Paese. Vale a dire una giustizia forte, perché soltanto attraverso questa si può consolidare e rafforzare la democrazia. È un processo che è rimasto nel cuore di tutti e ha plasmato quella che è la democrazia argentina”.
È così che lo stesso Mitre introduce il suo film, spiegandoci come fatti tanto brutali siano entrati a far parte della tradizione di un intero Paese che vuole, con tutto sé stesso, evitare che si ripetano. È ormai un capitolo storico radicato che, seppur recente, ha rivoluzionato la politica di una nazione e al quale ogni argentino è riconoscente.
Storia di un processo esemplare

A seguito di una delle dittature militari più feroci della storia dell’America Latina, ci viene presentato lo scenario di un Paese sfinito, sofferente ma bramoso di giustizia. È il 1985 e il nuovo governo democratico ha deciso, per la prima volta nella storia, di portare a giudizio le alte figure militari condottiere della dittatura, affidando l’incarico ad un tribunale civile.
Tra scetticismo ed incredulità, l’“ingrato” compito è assegnato al Pubblico Ministero Julio Strassera (Ricardo Darín) che, sfiduciato, è costretto ad accettare. Affiancato dal novello avvocato Luis Moreno Ocampo (Peter Lanzani) e da una squadra legale composta da giovani alle primissime armi, Strassera affronta il processo contro “las Juntas Militares” che contro ogni pronostico cambierà le sorti della Nazione.
Tre parole: “feroce, clandestina e vigliacca”
La squadra legale intraprende un lungo percorso al termine del quale deposita oltre settecento prove e testimonianze contro gli imputati che, presentate durante il processo, scuotono profondamente l’Argentina, facendo luce sulle atrocità commesse durante la dittatura. Tra intimidazioni e minacce, Strassera arriva alla fine della causa condannando le azioni disumane di una dittatura che definisce “feroce, clandestina e vigliacca”.
Argentina 1985: realtà di un Paese diviso
Attraverso questo film scopriamo la vera essenza dell’Argentina degli anni ’80. Ci viene presentato lo scenario di un paese diviso perché reduce da un periodo storico buio: c’è chi dissente, chi è scettico, chi spaventato dal cambiamento. Sarà proprio la causa però a far luce sulla verità, lasciando parlare quelle voci straziate di chi è stato deluso dal proprio paese e aprendo gli occhi di tante persone che, non necessariamente per loro colpa, ne erano all’oscuro.
L’umorismo che ci rende umani

Nonostante il film tratti di fatti realmente accaduti e di un’importanza non indifferente, si prende la libertà di scherzare facendo sorridere l’intera sala. Questi momenti di gioia, immersi in un contesto di violenza ed orrore, non risultano mai fuori luogo né tantomeno indelicati. Donano invece alla storia quel tocco di umanità, ricordando che i personaggi rappresentati sullo schermo sono stati vivi, hanno provato emozioni e nonostante il duro periodo in cui si sono trovati a vivere, hanno trovato la forza di sorridere, cosa che nemmeno il peggiore dei tiranni può portare via ad un essere umano.
Santiago Mitre racconta Argentina 1985
“Trattandosi di un argomento piuttosto grave e solenne, c’era la paura di creare un film che fosse troppo tragico. Abbiamo pensato di inserire questi momenti anche perché è una cosa naturale in tutti gli esseri umani, nei momenti molto tristi ci rifugiamo nell’umorismo per proteggerci da tanto orrore” ha detto il regista in sala.
Il coraggio di questo film è emozionante e la decisione di realizzarlo ammirevole. La sua bellezza sta forse proprio nel sincero dolore con cui Santiago Mitre lo racconta. Ecco perché Argentina 1985 arriva a tutti, non solo agli argentini per cui ha un valore particolare, ma al pubblico di tutte le nazioni, per ricordare che, anche se difficile, lottare per la giustizia non sarà mai una causa persa.
Argentina 1985 è disponibile in tutte le sale italiane e presente nel catalogo di Prime Video già da ottobre 2022.