Denis Villeneuve è il miglior regista del decennio secondo la HCA

La Hollywood Critic Association ha decretato che il miglior regista del decennio è il canadese Denis Villeneuve.

Se la nomina di migliore attrice secondo l’associazione ha destato molte critiche, appare invece quasi lampante il fatto che Villeneuve nell’ultimo decennio è riuscito a girare film mantenendo sempre l’asticella qualitativa alta.

Si potrebbe certo dire che non è stato l’unico regista a farlo, ma, molto probabilmente, la critica ha premiato il suo eclettismo e la sua capacità di girare film di vario genere senza mai perdere un tocco autoriale e personale.

Il regista è passato con disinvoltura da drammi avvincenti come La donna che canta, splendido film che lascia senza parole terminata la visione, a thriller di spessore come il magnifico Prisoners, interpretato da un Hugh Jackman in forma smagliante.

Non pago di questi primi due successi Villeneuve si è cimentato con il thriller metafisico Enemy, adattamento di un libro del premio Nobel Saramago, in cui la tensione è latente ed esplode in maniera inaspettata e che presenta un Jake Gyllenhaal pressochè perfetto.

Dopo aver sezionato il genere thriller il regista canadese è riuscito a girare un film tecnicamente perfetto come Sicario, presente anche nella nostra classifica dei migliori film d’azione del decennio in cui riesce a trattare, anche per merito di una perfetta sceneggiatura, un tema molto delicato come quello della frontiera con il Messico.

A confermare il successo e la fama di questo regista sono stati però i suoi ultimi due film girati: Arrival e Blade Runner 2049.
I due film di fantascienza sono delle perle del genere cinematografico.
Arrival per la strutturazione della vicenda che, se da un lato richiama il cinema di Nolan, dall’altro si presenta come molto più “scientifico” e teorico. Il film si trova anche al primo posto nella nostra classifica dei migliori film fantascientifici del decennio.

Con Blade Runner 2049, invece, Villeneuve ha realizzato un vero e proprio miracolo, dal momento che, si sa, i sequel sono sempre delle mosse commerciali che privilegiano spettacolarità a qualità effettiva.
Il regista canadese ha invece impugnato il progetto ed ha avuto il coraggio di girare un film sicuramente lento nel suo sviluppo e di notevole durata, ma che restituisce appieno le suggestioni del primo Blade Runner tanto da far pensare, ad alcuni, che il sequel sia meglio del primo film.

La nomina a miglior regista del decennio sembra calzare a pennello a Villeneuve.

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