Sex Education 3: la nuova stagione meno potente, ma ricca di colori

L’abbiamo attesa a lungo, ma finalmente è disponibile: Sex Education 3 è su Netflix. Alla fine della seconda stagione erano tante le domande che aspettavano una risposta. Quali altre folli vicende coinvolgeranno il liceo di Moordale? Funzionerà tra Eric e Adam? Come affronterà Jean la sua gravidanza? Ma soprattutto, Maeve scoprirà del famoso messaggio di Otis, cancellato da Isaac?

La terza stagione della serie di Laurie Nunn porta avanti tutte queste storie parallele, e non solo. Saranno introdotti nuovi personaggi, temi e problemi da affrontare per gli studenti della Moordale. Anche questa stagione fa della diversità e della varietà il suo punto di forza, insieme alla volontà di normalizzare e accettare qualsiasi forma di espressione di sé. Forse Sex Education 3 si rivela meno potente delle prime due stagioni, ma rimane un ottimo prodotto soprattutto per i più giovani, ma non solo. Ecco cosa ne pensiamo noi, senza spoiler!

La trama di Sex Education 3

Al liceo Moordale le cose stanno per cambiare. C’è una nuova preside, Hope, molto determinata a ripulire la reputazione dell’istituto ormai noto come “scuola del sesso”. La sua politica si rivelerà però troppo rigida, basata su restrizioni e censure e poco inclusiva. Ma gli studenti della Moordale sono altrettanto determinati a far valere la propria voce e a difendere la propria libertà di espressione.

Nel frattempo, Otis (Asa Butterfield) e Maeve (Emma Mackey) sembrano sempre più distanti, sebbene il legame tra di loro rimanga. Ma la loro clinica è ormai chiusa, ed entrambi sono all’inizio di nuove relazioni. Eric e Adam stanno ufficialmente insieme, e questo li porterà a scoprirsi ma anche ad affrontare una serie di difficoltà e pregiudizi. Anche Jean (Gillian Anderson) sta vivendo una situazione complessa: ha deciso di portare avanti la gravidanza, e questo la porterà a riavvicinarsi a Jakob.

Tutti i personaggi, insomma, sono alle prese con i cambiamenti e la scoperta di sé. Il tentativo della preside Hope di uniformare gli studenti non fa altro che evidenziare le loro diversità. La crescita, le relazioni, le nuove esperienze porranno i protagonisti di fronte a delle scelte anche complesse. Non mancheranno i momenti di riflessione, gli errori, i ripensamenti ma anche tanto divertimento.

Confronto e diversità

Ola e Lily in una scena di Sex Education Uno dei temi cardine in Sex Education 3 è quello del confronto. Un confronto generazionale in primis: tra gli studenti e i professori o i genitori, in particolare. Gli adulti non riescono sempre a comprendere il mondo dei più giovani, pieno di sfaccettature e fluidità, confuso e libero. Cercano anzi di contrastarlo con una visione arretrata, rigida, anacronistica. Emblematica è proprio l’educazione sessuale proposta dalla scuola: discriminante, limitata e basata su stigma e paura. Al contrario, gli studenti stanno sperimentando ed esplorando una sessualità molto più ampia e personale.

C’è un confronto tra culture, strati sociali, forme educative. Ogni personaggio ha una situazione familiare diversa, più o meno felice. Amy quasi non comprende le difficoltà economiche di Maeve, il rapporto tra Lily e Ola sembra vacillare a causa delle differenze tra le due. Eric scoprirà cosa significa dover nascondere il proprio orientamento sessuale, ma anche la gioia di poterlo esprimere apertamente, mentre Adam continua ad avere problemi nell’esporre la propria interiorità. Si creano situazioni di incomprensione e incomunicabilità, ma anche occasioni di dialogo e di confronto. La realtà non è mai unica, ma sempre complessa e variegata.

D’altra parte è proprio la diversità uno dei punti di forza di Sex Education 3, così come delle precedenti stagioni. Lo sappiamo, l’inclusività è uno dei temi caldi della produzione seriale degli ultimi anni e spesso Netflix cavalca l’onda senza un reale impegno. Ma non è questo il caso: è difficile trovare una serie in cui la diversità sia inserita e trattata in modo migliore. In Sex Education troviamo personaggi di etnie diverse, con diversi orientamenti sessuali o identità di genere, diverse preferenze e modi di vivere le relazioni e la sessualità. Tutta questa varietà, però, non appare mai forzata: risulta infatti del tutto normale che in un campione molto ampio di persone, ovvero la popolazione di un liceo con rispettive famiglie e amici, siano presenti persone con caratteristiche variegate.

Sex Education riesce a sfruttare questa diversità in primis per fare informazione: nella terza stagione la presenza di due persone non binarie, ad esempio, fornisce molti spunti di riflessione interessanti e poco frequenti nel mondo del cinema. D’altra parte si tratta sempre di una rappresentazione priva di stereotipi. Nessun personaggio è totalmente definito dalla propria appartenenza ad una categoria. Basti pensare ad Isaac, il quale è un ragazzo disabile, ma questa è solo una delle caratteristiche del suo personaggio. La sua difficoltà fisica è presente e rispettata, ma non crea pietismi: è anche un giovane brillante, talentuoso, con una propria vita sessuale e sentimentale e non pochi difetti. Allo stesso modo Jane porta avanti (finalmente) una gravidanza realistica: non solo la magia della vita e la bellezza della creazione, ma anche molti aspetti negativi e poco eleganti. In Sex Education non c’è nessun personaggio del tutto positivo o negativo, non c’è il bianco o il nero: c’è una complessa e meravigliosa sfumatura di colori.

Conclusioni e prospettive

Alcuni dei personaggi di Sex Education 3Sex Education 3 non è una serie priva di difetti. Questa stagione ingrana soprattutto nella seconda parte, con scene ricche di entusiasmo. Molti dei personaggi hanno trovato una certa stabilità, e questo li rende meno incisivi. Forse mancano delle scene forti e iconiche, a differenza delle prime due stagioni. In breve, forse risulta meno potente delle precedenti. Rimane tuttavia un prodotto ben fatto, dal ritmo vivace e capace di tenere alta l’attenzione.

L’estetica colorata e originale che ha sempre caratterizzato la serie rimane anche nella terza stagione, ad evidenziare le forti personalità dei protagonisti. Sex Education si conferma una produzione intelligente, ricca di messaggi importanti e rassicuranti, soprattutto per i più giovani. Indubbiamente uno dei teen drama migliori degli ultimi anni, capace di stare al passo con la modernità senza risultare banale.

Ancora non sappiamo se ci sarà una quarta stagione. Alcuni dei membri del cast si sono dichiarati disponibili per portare avanti le vicende di Moordale, ma non c’è ancora una conferma ufficiale. La terza potrebbe essere l’ultima stagione di Sex Education: sebbene rimarremmo con un po’ di amaro in bocca, le vicende potrebbero concludersi qui. Tuttavia dato il grande successo della serie non è da escludere che Netflix decida di rinnovarla per una quarta stagione.

 

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