Leaving Neverland è un documentario diretto dal regista Dan Reed che raccoglie le testimonianze di Wade Robson e Jimmy Safechuck. I due sostengono di essere state vittime di abusi rispettivamente all’età di 7 e 10 anni da parte dell’icona pop Michael Jackson.
Il cantante è stato processato a più riprese per accuse di questo tipo ma ogni volta è stato dichiarato innocente. la prima accusa risale al 1993 da parte di Evan Cahndler per suo figlio Jordan. Successivamente nel 2002 fu accusato di molestie contro Gavin Arvizo, un tredicenne malato di cancro. Sia la Polizia che l’FBI contribuirono alle indagini ma le accuse si rivelarono sempre infondate.
L’ultimo processo si tenne nel 2005, dopo che la polizia perquisì il Neverland Ranch (da qui il nome del documentario) e lo arrestò con a carico sette capi d’accusa di abusi su minori. Anche in questo caso fu assolto.
Le due vittime prese in considerazione hanno già denunciato Jackson precedentemente. Il coreografo Wade Robson nel 2013 e Safechuck nel processo del 2005.
Come conseguenza sono nate numerose proteste sostenute dai fan del cantante che difendono Michael Jackson sostenendo che sia solo un modo per screditare la memoria dell’artista dal momento che entrambi hanno già testimoniato sotto giuramento.
La première di Leaving Neverland si terrà al Sundance Film Festival a partire da domani. Date le minacce che il regista ha ricevuto si temono proteste accanite da parte del pubblico, di conseguenza la protezione è stata raddoppiata.
Una fonte delle forze dell’ordine spiega: “Più di qualsiasi altra cosa abbia mai visto prima al Sundance. A nessuno verrà impedito di esercitare i propri diritti costituzionali, ma non permetteremo che questo sfugga di mano, in nessun modo”.
Dopo la proiezione di Leaving Neverland sarebbe previsto un momento di Q&A tenuto dal regista e dagli stessi Robson e Safechuck ma, giustamente, verrà valutato in base al clima delle persone presenti.
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