Killers of the Flower Moon è in arrivo, manca pochissimo al 19 ottobre. Il film di Martin Scorsese racconta una delle vicende più oscure e dimenticate della storia degli Stati Uniti, e in una recente intervista con Time Magazine ha spiegato che ha dovuto rivedere il punto di vista del racconto, a lavori già in corso. Infatti, l’omonimo libro di David Grann (da cui il film è tratto) si concentra principalmente sulla nascita del FBI, mentre Scorsese voleva raccontare una storia d’amore.
Scorsese su Killers of the Flower Moon

Nell’intervista, Scorsese afferma: “ad un certo punto mi sono accorto che stavo facendo un film solo sui bianchi, utilizzando quindi un approccio superficiale sulla faccenda”. Mettere al centro la storia d’amore tra Ernest Burkhart (Leonardo DiCaprio) e Mollie Burkhart (Lily Gladstone) ha permesso al regista di intraprendere una strada diversa. Una strada che approfondisce il dolore causato dall’omicidio degli Osage. Inoltre ha permesso a Scorsese di scoprire e sviluppare il talento di Gladstone, elogiata dal regista come “feroce e serena”.
La storia vera, in breve, dietro il film
All’inizio del XX secolo, in un luogo del tutto inospitale come le terre dell’Oklahoma, il popolo nativo americano degli Osage fa una scoperta che cambierà per sempre le sorti della tribù: sotto il territorio della loro riserva trovarono il petrolio, che li fece diventare le persone più ricche del mondo. La felicità ha presto fine però, perché iniziarono ad essere uccisi uno ad uno.
Questa è una storia violenta, ricca di omicidi e insabbiamenti. Solo dopo una ventina di morti si mobilitò il governo, con una nuova organizzazione federale chiamata Bureau of Invastigation, quella che sarebbe diventata l’FBI.
Per Killers of the Flower Moon manca davvero poco! Qui c’è già la nostra recensione da Cannes ma ovviamente non vediamo l’ora di vederlo e rivederlo al cinema.