Grandi classici, cult, capolavori e film estremamente importanti nella formazione emotiva e culturale di un appassionato di cinema qualunque. Proviamo a fare un bel miscuglio di questi fattori, ma soffermiamoci sulla percezione personale: quali sono i film che più vi hanno segnato, accompagnato, cresciuto?
Chiediamo la vostra opinione, partendo da quella di chi scrive, da quella del sottoscritto. Ogni settimana vi proporrò uno dei film che più hanno segnato la mia passione per La Settima Arte, cercando di spiegarvi perché. Voi, se volete, farete lo stesso e mi direte i vostri. Più giù vi spiego come. Parto così, con Il Mago di Oz, classico del 1939 di Victor Fleming (lo stesso signore che fece pure Via col vento).
Il Mago di Oz e la tematica della ricerca della strada di casa
Il Mago di Oz è stato il primo grande film per bambini della storia del cinema. Tratto, ovviamente, dal capolavoro letterario di L. Frank Baum, racconta la storia di Dorothy Gale, del suo cane e di tre amici nel magico paese di Oz. Venne scritto da 14 persone, incassò circa 19 milioni di dollari – una cifra “solo” discreta oggi a quei livelli, ma tantissimi per l’epoca – e tutt’ora è considerato il decimo miglior film della storia del cinema dall’American Film Institute.
Per amarlo, è necessario entrare nella visione ingenua di un bambino per poi applicare le tematiche nella vita reale. Il Mago di Oz fu un’esplosione di canti e colori saturi pastello; uno dei primi film a colori della storia, che giustamente i colori decise di valorizzarli. La pellicola, dopo una prima sequenza in bianco e nero ambientata nel Kansas, venne colorata con il Technicolor, che negli anni ’30 stava rivoluzionando il mondo del cinema in larga scala. La MGM ingaggiò una giovanissima Judy Garland, 17 anni e tanti film alle spalle, come attrice per interpretare la protagonista. La ragazza era già una delle regine dello Star System e cantava in maniera angelica: era la scelta perfetta. La sua “Over the Rainbow” fu un passaggio fondamentale a livello cinematografico e musicale. Tutti la conoscono.
Dorothy sogna qualcosa di grande, che immagina possa prender vita “da qualche parte oltre l’arcobaleno”. Sostanzialmente, dopo l’uragano che la catapulta nel paese di Oz, il suo obiettivo sarà quello di cercare casa. Di capire quale sia la strada. Sapete che questa tematica, e tutto il film, hanno ispirato Twin Peaks? Sapevate che Il Mago di Oz è uno dei film preferiti di David Lynch, proprio per questa ragione? Ecco, ora lo sapete.
Dorothy – in compagnia del suo cane Totò, del leone, lo spaventapasseri e l’uomo di latta – sconfigge la strega cattiva dell’Ovest, scopre che il Mago di Oz non è quello che si pensava e poi realizza che era tutto un sogno. Per trovare casa, però, non possono mancare il coraggio, il cervello e tanto cuore. Saranno i compagni di viaggio di Dorothy a trovarli, dentro se stessi, per poi metterli a servizio del mondo. Sì, perché le migliori qualità sono dentro di noi, così come i difetti; scaviamo e le troviamo. Siamo pieni di risorse e a volte sottovalutiamo le nostre capacità. Questo dovevano imparare i bambini davanti al film. È la potenza del sogno ad elevare Dorothy, a renderla consapevole. Il viaggio non fisico che trascende lo spazio è poi tornato migliaia di volte nelle storie dei film. All’epoca bastava sognarlo, poi hanno iniziato a complicare le trame.
I vostri film: quali vi hanno segnato?
Ora stilate una lista di film che sono stati più “segnanti” per voi. Li elencate, se volete ne scegliete uno in particolare e ci scrivete: potete raccontarci quando lo avete visto, in che modo vi ha colpito, quale è la vostra esperienza legata ad esso (fisica o emotiva che sia), in che modo vi ha aiutati nei momenti difficili. Sfogatevi. Ogni settimana, nell’articolo dedicato, pubblicheremo il racconto/commento più bello insieme al film scelto dal redattore tutti i martedì (poi decidete se firmarlo o rimanere anonimi). Scegliete uno di questi canali per contattarci:
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