Lo sceneggiatore e produttore Damon Lindelof, ha dichiarato come la serie HBO di Watchmen non sarà un adattamento diretto alla graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons.
Damon Lindelof si è addentrato in un progetto abbastanza ambizioso e tortuoso, trasporre per la televisione Watchmen, una delle graphic novel più amate e apprezzate al mondo. Zack Snyder nel 2009 ne fece una trasposizione cinematografica fedelissima e parecchio riuscita, anche andando contro le volontà del suo creatore Alan Moore, che più volte si scagliò sulla possibilità che la sua opera potesse prendere vita sul grande schermo. Lindelof ha voluto chiarire la questione secondo cui la serie tv a cui sta lavorando, non sarà un adattamento, ma nemmeno un sequel diretto della storia originale. L’autore ha infatti paragonato l’episodio pilota di Watchmen al “Nuovo Testamento”, mentre la serie a fumetti rappresenterebbe il “Vecchio Testamento”. La storia presenterà nuovi eroi legati ad alcuni personaggi della saga a fumetti e sarà ambientata nel presente. Successivamente con una lunga lettera postata via Instagram, ha voluto scusarsi con i fan più affezionati al fumetto, ribadendo la sua vicinanza ad esso, e spiegandone ampiamente la questione di questa sua scelta: “Se siete arrabbiati perché sto lavorando a Watchmen, mi dispiace. Potreste pensare che io non sia particolarmente dispiaciuto se no non lo farei. Ammetto che potreste avere ragione, ma spero che non tolga valore alle mie scuse, che offro con sincerità e rispetto“.
Eccone alcuni particolari tradotti:
“Non desideriamo ‘adattare’ i dodici numeri che il signor Moore e il signor Gibbons hanno creato trent’anni fa. Questi volumetti sono di natura sacra e non saranno ricostruiti, ricreati, riprodotti o ne faremo un reboot. Verranno comunque remixati. Perché le linee di basso in quelle tracce familiari sono semplicemente troppo buone e saremmo degli sciocchi a non campionarle. Questi dodici numeri originali sono il nostro Vecchio Testamento. Quando il Nuovo Testamento è arrivato, non ha cancellato ciò che è venuto prima. La Creazione. Il giardino dell’Eden. Abramo e Isacco. L’alluvione. È successo tutto quanto. E così sarà con ‘Watchmen’. Il comico è morto. Dan e Laurie si sono innamorati. Ozymandias ha salvato il mondo e il Dott. Manhattan l’ha lasciato dopo aver fatto a pezzi Rorschach nel freddo pungente dell’Antartide”.
“Non stiamo facendo neppure un sequel. Questa storia sarà ambientata nel mondo che i suoi creatori hanno dolorosamente costruito… ma nella tradizione delle opere che l’hanno ispirata, questa nuova storia dev’essere originale. Deve vibrare con l’imprevedibilità sismica delle sue placche tettoniche. Deve porsi nuove domande ed esplorare il mondo attraverso lenti inedite. Soprattutto, dev’essere contemporanea. Il Vecchio Testamento guardava specificatamente agli anni Ottanta di Reagan, Thatcher e Gorbachev. Nel nostro devono riecheggiare le frequenze di Trump, May, Putin e il cavallo sul quale cavalca, a torso nudo. E, parlando di Cavalieri, la Fine del Mondo è fuori questione… questo significa che gli eroi e i cattivi – ammesso che siano distinguibili – giocheranno per una posta completamente diversa. […] Alcuni dei personaggi saranno sconosciuti. Volti nuovi. Maschere nuove per coprirli. Vogliamo inoltre rivisitare il secolo precedente di Avventure Mascherate attraverso due occhi sorprendenti ma familiari… ed è qui che ci assumeremo i rischi più grandi”.
Sembra proprio che i fan che si aspettavano una nuova versione live action del capolavoro di Moore e Gibbons rimarranno amaramente delusi. Bisogna anche dire che la versione cinematografica di Snyder era già più che soddisfacente.
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