L’uscita del trailer del film The Outsider ha scatenato le ire del web nei confronti di Netflix, accusata di abusare dei temi orientali.
The Outsider è un film diretto da Martin Zandvliet con protagonista Jared Leto, che verrà distribuito da Netflix a partire dal 9 marzo 2018. Il lungometraggio (ambientato in Giappone dopo la seconda guerra mondiale) tratta la storia di un prigioniero americano che riesce ad evadere grazie ad un compagno di cella coinvolto con la Yakuza; per ripagare il proprio debito il protagonista (Jared Leto) sarà coinvolto nel mondo della malavita orientale.
L’oggetto principale di critica sarebbe la poca credibilità dell’attore nei panni di un membro della Yakuza e, più in generale, il continuo abuso da parte degli statunitensi di temi e soggetti orientali, trasposti con superficialità e pressappochismo. La prima a parlare è Nancy Wang Yuen, una sociologa che ha accusato Netflix e l’industria cinematografica made in USA di Whitewashing. Ecco i suoi Tweet nei quali nomina anche altri recenti titoli:
Jared Leto as a Yakuza Killing Machine? No thank you to this #WhiteWashing mess. h/t @jesthevu https://t.co/TSrUc0ZasO
— Nancy Wang Yuen (@nancywyuen) February 23, 2018
La critiche della donna sono state appoggiate da molte altre persone, non solo orientali. Ecco qualche esempio:
STOP. WRITING. AROUND. US. @netflix https://t.co/tTZHLGukVE
— William Yu 유규호 (@its_willyu) February 23, 2018
THE LAST YAKUZA STARRING JARED LETO
(Seriously, how hard is it to hire an Asian-American actor for this type of shit? Still gets the outsider point across.) https://t.co/DFPavvzewd
— Barbershak 2: Shak In Business (@ShakExcellence) February 23, 2018
Non si può negare che Hollywood, specialmente negli ultimi tempi, abbia intensificato la pratica di attingere alla cultura audio-visiva e fumettistica orientale, non sempre (anzi raramente) con risultati soddisfacenti. Gli esempi più recenti sono adattamenti occidentali come Death Note o Ghost in the Shell. Evidentemente sta emergendo una tendenza internazionale che si oppone a queste appropriazioni, per riaffermare la produzione di opere originali o comunque stabilire un nuovo tipo di spirito, più curioso e attento, verso le altre culture.
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