The Other Side of the Wind è un film incompiuto di Orson Welles, girato tra il 1970 e il 1976 insieme a registi ed amici quali Peter Bogdanovich, John Huston, Susan Strasberg, Oja Kodar e Joseph McBride. Come accaduto spesso nella sua carriera, la produzione venne sospesa molte volte a causa dei finanziamenti che venivano a mancare. La sceneggiatura affronta una tematica molto diversa da quelle degli altri film di Welles. È la storia dell’ultima notte di un vecchio regista, J.J. “Jake” Hannaford, ormai sul viale del tramonto, che sta per girare un film a basso costo, pieno di nudi, estremista. Il regista, anche se eterosessuale da tutta la vita si innamora del suo protagonista. Come dichiarato da McBride il film, mentre affronta la tematica dell’omosessualità cerca anche di spiegare la visione di Welles nei riguardi del rapporto tra attore e regista, ossia tra “uomo” e “Dio”. Questo film, dice McBride, << è l’8½ di Welles, una meditazione sull’arte e il mestiere del cinema>>. Nonostante fosse un film completo per quanto riguarda il girato, Welles riuscì a montarne solo 45 minuti e alla sua morte, nel 1985, tutto il materiale, oltre mille pizze, rimase bloccato a Parigi per conflitti tra i titolari dei diritti di proprietà, tra i quali la figlia Beatrice e la compagna di Welles, Oja Kodar. Il regista Peter Bogdanovich, al quale Welles si rivolse chiedendogli di finirlo “se mi dovesse succedere qualcosa“, dichiarò che stava tentando di terminarlo allo scopo di presentarlo al Festival di Cannes nel 2010 ma la situazione si sblocca solo nell’ottobre del 2014 quando viene annunciata la possibile uscita in occasione del centenario della nascita del regista, il 6 maggio 2015. Occasione però svanita. All’interno della lavorazione si inserisce Netflix che porta a compimento l’operazione con l’ausilio di Bob Murawski (The Hurt Locker) al montaggio. Così l’opera viene completata e avrebbe dovuto vedere la sua presentazione al prossimo festival di Cannes. Ma a causa della polemica tra Frémaux ed il colosso dello streaming tra le opere ritirare da Netflix c’è proprio The Other Side of the Wind.
E’ la figlia di Orson Welles, Beatrice, che il regista ha avuto dall’attrice italiana Paola Mori, a rivolgere un appello a Netflix perché mandi a Cannes il film del padre.
Nella mail, inoltrata al dirigente di Netflix Ted Sarandos, Beatrice Welles scrive:
<<Sono stata molto dispiaciuta e turbata leggendo nelle riviste di settore del conflitto col festival di Cannes. Devo farmi portavoce di mio padre. Ho visto come le grandi società di produzione abbiano distrutto la sua vita e il suo lavoro, e così facendo anche un pezzo dell’uomo che amavo tanto. Sarebbe orribile vedere che Netflix è un’altra di queste società”. Beatrice Welles conclude poi: “Per favore ripensateci e fate sì che il lavoro di mio padre sia il film che sana la frattura tra Netflix e Cannes>>.
Nessuna risposta è arrivata da Netflix, che sembra ormai aver deciso. Fremaux ha invece risposto a un’altra email di Beatrice Welles definendo The Other Side of The Wind: <<un film straordinario. Molto più di un film storico. Un messaggio di Orson Welles al mondo del cinema di oggi.>>
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