Questa sera, per il ciclo Il lunedì è sempre un dramma, va in onda su Cielo The Lobster, pellicola del 2015 di Yorgos Lanthimos. Se siete appassionati di film distopici e non volete perdervelo, sintonizzatevi sul canale 26 alle 21:15! La pellicola rappresenta il debutto del regista greco nel mondo delle pellicole di lingua internazionale e vanta un cast di primo ordine, tra cui troviamo Colin Farrell, Léa Seydoux, Ben Whishaw, Olivia Colman e Rachel Weisz.
The Lobster, la trama
In una un futuro, o meglio, in una realtà in cui il canone dominante della società prevede che ogni individuo sia sentimentalmente in una relazione di coppia, David (Farrell) viene condotto in un albergo dalle regole tanto rigide quanto assurde ed inquietanti. Si tratta del luogo in cui vengono condotti tutti i single con l’obiettivo e l’obbligo di trovare un compagno in non più di 45 giorni. Se la missione dovesse fallire, la pena per il solitario sconsolato è la trasformazione in un animale. La scelta dell’animale è a discrezione del single in questione.
David, che è appena stato lasciato per un altro dalla moglie, si prepara ad abbracciare il suo destino, recandosi nella clinica riabilitativa per single accompagnato dal fratello Bob che era stato lì due anni prima e che ora vive nella forma di un border collie. La scelta di David per la sua seconda vita come animale è invece quella di diventare aragosta. David farà la conoscenza degli altri ospiti della clinica, venendo, suo malgrado, risucchiato in un mondo di finzione e ipocrisia, dove la falsità, la crudeltà e il disagio interiore prendono il posto dell’amore e della genuina ricerca di un compagno.
Il finale di The Lobster

Le cose si complicano nel momento in cui David apprende che per guadagnare qualche giorno di permanenza in più è necessario partecipare a delle vere e proprie battute di caccia per recuperare i fuggitivi dell’albergo. David deciderà infatti di unirsi al gruppo di ribelli che vive nei boschi, nella cui gerarchia sussistono regole altrettanto restrittive, ma con tutt’altre finalità. Tra i “solitari” è infatti proibita ogni relazione affettiva. Ironia della sorte, David si innamorerà sinceramente di una donna proprio all’interno di questa realtà.
Quando il loro amore segreto viene scoperto, l’algida leader dei ribelli accecherà con l’inganno la donna affetta da miopia, alla quale aveva promesso un intervento per guarirla. Condannandola così ad un destino crudele di cecità nella vita del bosco. Non sarà però questo incoveniente ad allontanare David dalla donna che ama. L’uomo le rimarrà infatti accanto supportandola nelle attività quotidiane.
L’ipocrisia della società
Lanthimos (qui le novità sul suo uscente film) ci mostra quindi una realtà parallela che, di fatto, non è troppo distante dalla nostra, dove, attraverso la follia e l’assurdità di una metafora, non vengono altro che esplicitate le regole e i canoni di accettazione della società moderna. Scena dopo scena, il regista cattura su schermo quelle che sono le paure e gli interrogativi intrinseci del genere umano. La natura e il senso stesso dell’amore nel mondo, l’angoscia provata all’idea di una vita trascorsa in solitudine e ancora la volontà di realizzarsi nella società e di venire definiti e approvati in un certo modo.
Il che si riflette in modo ancor più profondo nella sequenza finale del film, dove si vede il protagonista che decide di accecarsi con un coltello per condividere la sorte della sua compagna. L’ultima scena di The Lobster si chiude però con la donna che attende David al tavolo del ristorante, lsciandoci con l’irrisolvibile interrogativo sull’atto finale del protagonista. David avrà fatto come promesso, o avrà ceduto alla debolezza, fuggendo in una società di mashere e menzogne?