Ryuichi Sakamoto è morto all’età di 71 anni nella sua città natale, Tokyo. Lo ha rivelato solo oggi il suo entourage, nonostante il noto musicista giapponese sia venuto a mancare lo scorso 28 marzo, a seguito di un cancro incurabile alla gola e al retto, di cui era malato da ormai diversi anni.
L’artista asiatico, noto anche per essere stato vincitore dell’Academy Award e del Grammy, aveva iniziato la sua carriera con Furyo, ma il grande successo arriva quattro anni dopo con il film capolavoro del ’87 L’ultimo imperatore, uno dei migliori tra quelli diretti dal regista italiano Bernardo Bertolucci.
La pellicola riscuote un tale successo da vincere ben nove premi Oscar, tra cui quelli per Miglior e Miglior regia. Tuttavia, il lungometraggio non avrebbe riscontrato una tale ammirazione se non fosse stato anche per Sakamoto e la sua composizione, che meglio non poteva rappresentare ed accompagnare questa storia orientale e per cui si aggiudica il titolo per la Miglior colonna sonora.
Ryuichi Sakamoto e la Yellow Magic Orchestra

Sakamoto non è una firma di spessore e con una certa rilevanza solo in ambito musicale cinematografico. Tutt’altro. Infatti il compositore di Nakano dopo aver studiato composizione all’Università delle arti di Tokyo ed essersi specializzato in musica elettronica ed etnica, diventa membro della Yellow Magic Orchestra, una band pop elettronica di fama internazionale, che ha persino raggiunto il Regno Unito.
Ryuichi Sakamoto è stato un artista eclettico, capace di spaziare dall’arrangiamento per il grande schermo, alla musica elettronica, fino ad aver addirittura recitato in piccoli ruoli di grandi film, tra cui quello del maestro Bertolucci con cui adesso, chissà, starà facendo arte, altrove.