Oscar 2019: 4 statuette saranno consegnate durante i break pubblicitari

Quest’anno non c’è decisamente pace dal fronte Academy. Pur di sopperire al pesante calo di interesse avvenuto con la cerimonia dell’anno scorso, da Hollywood stanno tirando fuori dal cilindro le soluzioni più impensabili. Dopo l’annuncio del premio al film più popolare, idea poi ritirata, e la volontà di non mettere nessun conduttore alla guida della serata, ora per gli Oscar 2019 ci sarà un’altra pesante novità.

Con lo scopo di voler accorciare il più possibile la cerimonia e non annoiare il pubblico, ben 4 dei 24 premi saranno consegnati off-screen, cioè durante i break commerciali della diretta TV. Queste 4 statuette quindi non andranno in onda, eliminando per i premiati la possibilità di essere acclamati anche da casa oltre che in teatro.

Si potrebbe pensare che le categorie scelte siano quelle di minor risonanza, ad esempio i vari cortometraggi o il montaggio sonoro. Tutto il contrario. I quattro premi che non andranno in onda per questi Oscar 2019 saranno: Miglior cortometraggio in live action e Miglior trucco e acconciatura, ai quali si aggiungono i discutibilissimi Miglior fotografia e Miglior montaggio.

Oscar

John Bailey, presidente dell’Academy, nella lettera di annuncio assicura che verrà mantenuta comunque la versione integrale della cerimonia per coloro che la guarderanno in diretta streaming. Al tempo stesso, i discorsi di accettazione dei premi saranno inseriti a fine cerimonia per coloro che la vedranno sul teleschermo. Nonostante queste attenuanti, l’impopolare decisione dell’Academy è costata molte critiche sia da parte dei fan sia dagli addetti ai lavori.

In particolare è per le categorie del montaggio e della fotografia che si sono mossi i giudizi più severi. Alec Baldwin, su Twitter, giudica addiritura il fatto come una cosa immorale e sullo stesso social si pronuncia anche uno dei diretti interessati, Alfonso Cuarón, pluri-candidato con il suo Roma. Egli esprime tutta la mancanza di riconoscenza per elementi fondamentali come i succitati fotografia e montaggio, connaturati al medium cinema dalle sue origini.

Il dibattito appare insomma più infuocato che mai, e non serve nemmeno citare tutti gli altri interventi indignati fatti da personaggi pienamente affermati nel “campo Oscar” del calibro di Emmanuel Lubezki o Guillermo del Toro.

A questo punto speriamo che i 10 giorni che ci separano dalla cerimonia del 24 gennaio non portino altre improbabili novità. E che questi Oscar 2019 siano interessanti quanto lo sono stati nei mesi appena trascorsi!

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