Erano ormai mesi che Netflix anticipava che ci sarebbero stati dei cambiamenti per i suoi utenti, prevalentemente di natura pecuniaria. Arriva oggi la conferma: apparentemente, il costo di un abbonamento resta lo stesso, ma si sommano tasse aggiuntive per chiunque viva al di fuori del nucleo domestico. Addio alla condivisione password e agli abbonamenti in comune con amici.
Netflix sta già iniziando a mandare e-mail esplicative ai suoi abbonati italiani interessati dal cambiamento. Noi fughiamo ogni dubbio: la mail che vi arriverà non è un falso spam che nasconde un tentativo di hackeraggio, ma la dura verità. Nella lista di paesi interessati dalla modifica, troviamo Norvegia, Singapore, Australia, Regno Unito, Danimarca, Svezia, Filippine, Belgio, Tailandia, Taiwan, Argentina, Messico, Israele, Irlanda, Paesi Bassi, Malesia, Hong Kong, Colombia e Brasile, i cui cittadini stanno man mano ricevendo la cattiva novella.

Ma a quanto ammonta questo costo aggiuntivo? In Italia, i cosiddetti utenti “extra” (cioè coloro che non fanno parte del nucleo domestico) dovranno pagare una tassa di €4,99 al mese (prezzo ribassato rispetto ai $7,99 americani). Per scoprire tutti i casi in cui è ancora possibile usufruire di un abbonamento standard, leggete più sotto.
Cosa propone Netflix ai suoi utenti?

Il contenuto delle dichiarazioni Netflix è pressappoco questo: “L’account Netflix è destinato a un unico nucleo domestico, ovvero a te e a chi vive con te. Tutte le persone che fanno parte del tuo nucleo domestico possono guardare Netflix dove desiderano (a casa, in movimento, in vacanza) e usufruire di nuove funzionalità come Trasferisci profilo e Gestisci accessi e dispositivi”.
Repubblica.it riporta che, nel testo della e-mail, è esplicitamente dichiarato che “puoi guardare Netflix con facilità quando sei in movimento o viaggi, sui tuoi dispositivi personali o sulla tv di un hotel o una casa vacanza”. Insomma, non siamo costretti a chiuderci in casa per guardare la quinta stagione di Stranger Things senza spendere un centesimo di più.
Per rassicurare gli utenti scossi dal cambiamento, Netflix ci ricorda perché non dovremmo disdire la nostra iscrizione: “Riconosciamo che i nostri membri hanno molte scelte per l’intrattenimento. Ed è per questo che continuiamo a investire molto in un’ampia varietà di nuovi film e show televisivi. A prescindere dai vostri gusti, dal vostro umore, dal linguaggio o da con chi state guardando, c’è sempre qualcosa di soddisfacente da vedere su Netflix“.
Clausole aggiuntive
Queste le linee generali, ma ecco come adattarsi, nei fatti, al cambiamento. Nel caso non voleste pagare il costo aggiuntivo, Netflix suggerisce di verificare quali dispositivi hanno accesso al vostro account, scollegare l’account dai dispositivi che non dovrebbero avervi accesso e, eventualmente, modificare la password. Se invece siete magnanimi e volete dare la possibilità di usufruire del vostro account anche a con chi non fa parte del vostro nucleo domestico (con l’ovvio pagamento dei €4,99 al mese), potete utilizzare la funzionalità Trasferisci un profilo. “Chiunque utilizzi il tuo account può trasferire il proprio profilo su un nuovo abbonamento a pagamento” riporta l’e-mail.
Attenzione, però, perché c’è una clausola aggiuntiva e non da poco: l’opzione Trasferisci il profilo e paga il costo aggiuntivo NON può essere attivata se il nostro abbonamento è pagato attraverso un partner di Netflix, e non direttamente alla pay-tv.
Per ulteriori domande, Netflix consiglia di rivolgersi al Centro assistenza.
Quello che Netflix non dice

Il succo è: ma davvero vuoi perderti la nuova stagione di Mercoledì per cinque pidocchiosi euro in più al mese? Nonostante l’azienda tenti di far passare questo costo aggiuntivo come un cambiamento da poco, per molti questa potrebbe e dovrebbe essere un’occasione per riconsiderare il proprio abbonamento.
È utopico, ormai, pensare di potersi abbonare a tutti i maggiori servizi streaming: Netflix, Disney+, Prime Video, AppleTV, HBO… viene a costare più del canone. È arrivato il momento di fare una cernita, basata sul cuore, ma anche sul cervello: certamente resteremo abbonati al servizio che manda in onda la nostra serie preferita, ma non è l’unico fattore da valutare.
Netflix è il servizio streaming più diffuso in Italia, anche perché è il più vecchio. Nuove piattaforme con nuovi show stanno approdando nella nostra penisola, ed è pur vero che si sa quel che si lascia e non quel che si trova, ma, d’altro canto, se la tua vecchia piattaforma inizia a tirarti questi brutti scherzi, forse è il caso di fare un leap of faith e scoprire che, magari, Severance o Succession o The Mandalorian possono essere le tue nuove serie del cuore. Il consiglio non è di cambiare, ma di valutare (anche perché, alla fine, i servizi streaming non sono così diversi tra loro): ne vale la pena? Se domani dovesse venir fuori un altro cambiamento del genere, mi converrebbe accettarlo?
Noi vi abbiamo dato tutte le informazioni messe a disposizione, ma voi cosa ne pensate di questa mossa di Netflix? Secondo voi saranno più gli iscritti a pagare la tassa aggiuntiva o quelli che disdiranno l’abbonamento? E voi, di quale gruppo fate parte? Ditecelo nei commenti