Netflix e gli Amazon Studios si schierano contro l’HFPA e i Golden Globe

Sta tenendo banco negli ultimi mesi un acceso dibattito interno all’HFPA, l’Hollywood Foreign Press Association, l’associazione dei giornalisti statunitensi in stanza all’estero che assegna ogni anno i Golden Globe. La polemica verte sul fatto che gli 86 giornalisti che fanno parte dell’associazione sono tutti rappresentanti di una singola etnia e che nel gruppo non ci sia quindi inclusività e sui viaggi.
Un altro punto critico riguarda invece gli eccessivi “regali” e viaggi che i giornalisti ricevono dalle case di produzione fatti passare come semplice materiale per la stampa.

Il 21 febbraio il Los Angeles Times, in un articolo-inchiesta, ha denunciato l’assenza di afroamericani nell’HFPA e da quel momento l’opinione pubblica statunitense si è mobilitata per chiedere una riforma all’interno dell’associazione.
La riforma è arrivata il 6 maggio e ha portato a nuove regole che prevedono una maggiore inclusività all’interno dei ranghi della associazione e la emanazione di alcune norme etiche che i giornalisti sono tenuti a seguire.

logo HFPA
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Ciò non è tuttavia bastato a far fare un passo indietro a un colosso come Netflix, che si era apertamente schierato contro l’HFPA a seguito dell’inchiesta del Los Angeles Times.
Ted Sarandos, portavoce di Netflix, in una nota, ha dichiarato che le misure prese dall’associazione non sono ancora sufficienti e che la sua società interromperà qualsiasi rapporto con l’HFPA e con i Golden Globe:

Come molti nel nostro settore, stavamo aspettando l’annuncio della HFPA nella speranza venisse riconosciuta l’ampiezza della questione e fosse fornita una chiara tabella di marcia per il cambiamento. Quindi interromperemo qualsiasi attività con l’organizzazione fino a quando non verranno apportate modifiche più significative.
Sappiamo che nella HFPA vi sono molti membri ben intenzionati che desiderano un vero cambiamento e che tutti noi lavoriamo per creare un’industria più equa e inclusiva. Ma Netflix e molti dei talenti e dei creatori con cui lavora non possono ignorare il fallimento collettivo dell’HFPA nell’affrontare queste questioni cruciali con urgenza e rigore.”

Alla dichiarazione rilasciata da Netflix ha fatto immediatamente seguito quella dell’altro colosso dello streaming, Amazon Prime Video. Jennifer Salke, a capo degli Amazon Studios, ha dichiarato in una nota stampa la sospensione dei rapporti con l’HFPA e con i Golden Globe fino a quando non si vedranno riforme più significative nello statuto dell’associazione.

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