Michael Caine si unisce ad un crescente numero di attori che hanno pubblicamente dichiarato di non avere più intenzione di collaborare professionalmente con Woody Allen dopo le accuse alzate dalla figlia del regista, Dylan Farrow.
<<Sono molto scosso dalla vicenda>> ha dichiarato l’attore inglese — che con Allen ha vinto un Oscar nel 1987 per Hannah e le sue sorelle — durante un’intervista con il Guardian. <<Sono un sostenitore della NSPCC (Società Nazionale per la Prevenzione contro la Crudeltà ai Bambini) e ho posizioni molto dure contro la pedofilia>>.
L’attore 84enne ha continuato sostenendo che, sebbene non si penta dei suoi trascorsi professionali con Woody Allen, non lavorerebbe di nuovo col regista:
<<Di fronte a questi fatti non posso far finta di niente, perché ho amato Woody e ho passato dei bellissimi momenti con lui. Gli ho anche fatto conoscere Mia (Farrow). Non mi pento di aver, in completa innocenza, lavorato con lui, ma non lo rifarei>>.
Woody Allen ha negato a più riprese le accuse della figlia Dylan — una delle tre avute con Mia Farrow. Dylan ha dichiarato pubblicamente nel 2014 che Woody Allen la molestò da bambina. Quando le accuse emersero per la prima volta durante i mesi dell’esplosivo divorzio dalla moglie Mia Farrow nel 1992, il regista non fu incriminato. Ciononostante un magistrato del Connecticut dichiarò che, già allora, erano presenti elementi sufficienti per un processo.

Ronan Farrow, altro figlio della coppia Allen-Farrow, accusò anch’egli il regista nel 2016 attraverso un articolo pubblicato sull’Hollywood Reporter. Qui, oltre ad accusare il padre e criticare le star che ancora decidevano di collaborare con lui, Ronan se la prese con la stampa, a suo avviso troppo molle nei confronti del caso e colpevole di non rendere conto della vicenda al regista.
Per tutta risposta, Allen dichiarò al Guardian: <<Non trovo alcun interesse in tutto ciò. Trovo che siano tutte scemenze da tabloid>>
La controversia che circonda il regista ha ritrovato di nuovo l’attenzione generale dei media da qualche mese. In corrispondenza, circa, con lo scoppio dello scandalo Harvey Weinstein che scosso il mondo di Hollywood.