Giocò a scacchi con la morte nel celebre Il settimo sigillo di Ingmar Bergman nel lontano 1957 ed è morto oggi, all’alba del 2020, il grande Max Von Sydow.
Max Von Sydow era una delle ultime icone viventi, un vero e proprio mito per gli appassionati della settima arte.
Svedese di nascita e francese d’adozione, prima attore feticcio di una delle più grandi menti della storia del cinema, Ingmar Bergman, poi star internazionale, passò indenne all’evoluzione del mondo del cinema, del linguaggio cinematografico e di Hollywood.
Max von Sydow è un attore che ha scritto la storia del cinema, un attore che ha saputo donare al mondo moltissime interpretazioni di spessore ed altrettanti personaggi memorabili.
Oltre a Il settimo sigillo sono da ricordare, con Bergman, le magnifiche prove attoriali in L’ora del lupo, Come in uno Specchio ed, ancora, Il posto delle fragole e La fontana della vergine, tutti film in cui l’attore svedese è riuscito a dare corpo ed anima al pensiero cinematografico del regista.
Ma Max von Sydow non fu soltanto un attore feticcio, fu molto di più. Dall’esperienza con Ingmar Bergman trasse quel meglio che portò nelle sue successive esperienze cinematografiche. Memorabile è il ruolo di padre Lankester Merrin nel cult L’esorcista così come memorabile è stato uno dei suoi “ultimi” ruoli, l’inquilino in Molto forte, incredibilmente vicino, che gli valse nel 2012 una nomination agli Oscar come migliore attore non protagonista. La nomination fu la seconda che ottenne in carriera, dopo quella come migliore attore protagonista ricevuta per Pelle alla conquista del mondo nel 1989.
Nel ricordare Max von Sydow non sono inoltre non citabili le sue varie esperienze italiane. Brevi furono le incursioni italiane dell’attore nel 1976 in film come Cadaveri Eccellenti di Francesco Rosi o Il deserto dei Tartari di Valerio Zurlini. Ruolo da protagonista ebbe invece nel più recente Non ho sonno di Dario Argento.
Nella sua carriera, durata quasi 70 anni, von Sydow non ha mai disdegnato ruoli secondari anche in grandi produzioni di grandi registi come Martin Scorsese, Woody Allen, Ridely Scott. Da segnalare, negli ultimi anni, la sua partecipazione in franchise come Star Wars o in serie tv come Il trono di spade.
Con Max von Sydow muore una parte consistente della storia del cinema. Un attore che, nel silenzio e spesso nelle seconde linee, ha vissuto il cinema.
Max, speriamo che la morte, con cui nei panni del cavaliere Antonius Block giocasti a scacchi, ti abbia accolto come si accoglie come un vecchio amico.
“Mia! Li vedo, Mia! Li vedo! Laggiù contro quelle nuvole scure. Sono tutti assieme. Il fabbro e Lisa, il cavaliere e Raval e Jöns e Skat. E la morte austera li invita a danzare. Vuole che si tengano per mano e che danzino in una lunga fila. In testa a tutti è la morte, con la falce e la clessidra. E Skat è l’ultimo e ha la lira sotto il braccio. Danzano solenni, allontanandosi lentamente nel chiarore dell’alba, verso un altro mondo ignoto, mentre la pioggia lava e quieta i loro volti e terge le loro guance dal sale delle lacrime.”
-Monologo finale de Il settimo sigillo.
Questa ed altre news su Ciakclub.it