Il Festival di Venezia del 2020 non sarà un evento online

A causa dell’emergenza coronavirus numerosi festival cinematografici stanno adottando vari provvedimenti o precauzioni atte a fare sì che gli eventi si possano svolgere anche in formato digitale ed online.
In questo momento sono in corso i preparativi per il Festival di Venezia che si terrà dal 2 al 12 settembre, ma il direttore del Festival, Alberto Barbera, ha dichiarato in un’intervista a Variety che “Il Festival del cinema di Venezia non può essere sostituito da un evento online”.
Barbera non ha però escluso che non si possa ricorre alla tecnologia per alcune iniziative all’interno dell’evento, ma ha affermato che è troppo presto per decidere.

Gli organizzatori del Toronto Film Festival, evento che si svolgerà quasi negli stessi giorni del Festival di Venezia, hanno già stabilito che ci saranno due edizioni del Festival, una sul posto ed una digitale.
In merito a ciò l’organizzatore del Festival di Venezia ha così dichiarato all’ANSA:

“[..] Toronto è un’altra tipologia di festival non paragonabile a Cannes e Venezia e oggi poi non si può essere che generici sul futuro. Solo quando sapremo in tempi utili quello che si può fare e non fare prenderemo una decisione, ma una cosa è certa qualsiasi cosa sia saremo pronti. Da parte nostra continuiamo a lavorare esattamente come gli anni scorsi. Mancano ancora due mesi e davanti ci sono tre scenari possibili: quello più pessimistico con la pandemia ancora attiva che ci costringe a prendere un bell’anno sabbatico e mettere questa edizione 2020 tra parentesi. C’è poi lo scenario più ottimista, la pandemia si arresta e tutto torna come prima e, infine, quello intermedio che prevede dei vincoli che ora non possiamo prevedere e con i quali ci dovremo confrontare. Insomma entrambe sono variabili non da poco che richiederanno decisioni condivise, ma di fronte a dati certi. E questo prima di fine maggio.”

Non ci resta che sperare che il primo scenario auspicato da Barbera si realizzi e che il più antico Festival cinematografico non venga fermato dal coronavirus.

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