Ennio Morricone: ricordiamo alcune delle più belle colonne sonore del Maestro

La colonna sonora è una parte fondamentale del cinema: lo dimostra il fatto che, ancora prima del sonoro, i film venivano accompagnati dalla musica. Eppure non è facile trovare una melodia che riesca ad accompagnare perfettamente le scene di un film, ad amalgamarsi con esso, a dialogare con le immagini e aiutarle a trasmettere delle emozioni: Ennio Morricone ci riusciva, in ogni caso. 

La scomparsa del Maestro ha lasciato un grande vuoto nel mondo del cinema. Le sue colonne sonore hanno accompagnato centinaia di classici di successo, da Sergio Leone a Tarantino, diventando iconiche e indimenticabili. Abbiamo deciso di ricordarlo con alcune di queste, ringraziandolo per ciò che ha rappresentato per il mondo del cinema e per ognuno di noi.

Questa non è una classifica né un elenco esaustivo: sarebbe impossibile infatti citare in modo completo tutte le opere più belle del Maestro. Ogni redattore ha scelto il film che ritiene essere più significativo per omaggiare Ennio Morricone.

LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL’OCEANO

ennio morricone

Dal momento che è impossibile scegliere la colonna sonora migliore di Ennio Morricone, ho scelto quella che per me ha un significato maggiore. La leggenda del pianista sull’oceano, film diretto da Giuseppe Tornatore tratto da un monologo teatrale, è uno dei film preferiti di mio padre. Lui è una di quelle persone che se trova il suo film preferito alla tv, deve guardarlo, non importa se ormai è la ventesima volta e conosce le battute a memoria.
Quindi, durante la mia infanzia/adolescenza, ogni sera in cui La leggenda del pianista sull’oceano appariva in tv, eccoci a guardare le mani ballerine di Tim Roth cheimprovvisano sul pianoforte. L’abbiamo visto talmente tante volte che ormai mio padre sapeva esattamente quando stavano per arrivare i momenti più belli dal punto di vista musicale e ci avvisava di stare attenti. Una delle sue sequenze preferite è quella in cui Novecento guarda attraverso l’oblò, mentre sta suonando il pianoforte, e vede una ragazza bellissima. Inizialmente si blocca, ma poi la melodia cambia, e inizia a suonare il tema d’amore. Nel frattempo, la macchina da presa si avvicina al volto angelico di una giovanissima Mélanie Thierry. La camera e la musica scorrono all’unisono e trasmettono allo spettatore ogni emozione che il volto impassibile di Novecento non riesce ad esprimere.
Ringrazio quindi il Maesto Morricone, per avermi regalato una colonna sonora che si sposa alla perfezione con un bellissimo film, ma anche dei ricordi preziosi.

Commento di Marta Caterina Cabra

INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

ennio morricone

La colonna sonora di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” è pervasiva e perturbante, un riflesso perfetto della trama realizzata da Elio Petri.
Un sali e scendi di tensione realizzata dal Maestro Ennio Morricone, che non nasconde la psiche fortemente turbata del protagonista, interpretato dal grandioso Gian Maria Volonté.
Sono strumenti come il sax soprano, il contrabbasso elettrico e l’insolito marranzano a riempire ossessivamente le scene del film. Con una colonna sonora che è protagonista della scena quasi quanto Volonté, si insinua nella mente dello spettatore e caratterizza la psicologia del poliziotto dalle mani insanguinate.
L’opera di Morricone colpisce per la sua peculiarità, uno stile unico e irriproducibile che colpì anche Stanley Kubrick che ne rimase affascinato.
Elio Petri collabora con Ennio Morricone nella realizzazione di un capolavoro, vincitore del Premio Oscar nel 1971, in cui la colonna sonora non si limita a poche scene ma si ripresenta in maniera assillante in numerose scene, fino all’amaro sfinimento a cui anche il poliziotto dovrà arrendersi.
Il vinile di Ennio Morricone, del resto, lo ascoltavo quando ero piccola fino allo sfinimento, senza comprenderne la complessità psicologica e il brano che mi colpì maggiormente, senza aver visionato il film fu proprio “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”.

Commento di Giulia Colombo

NUOVO CINEMA PARADISO

ennio morricone

La colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso è una di quelle che non passano inosservate, rimangono impresse, ci fai caso. Puoi ascoltarla anche al di fuori del film di Tornatore, è una melodia perfetta. Ma d’altra parte accompagnata alle scene di quella Sicilia tra passato e presente diventa sublime. Nuovo Cinema Paradiso valse a Tornatore l’oscar come miglior film straniero nel 1988. Probabilmente parte del successo è dovuto a Morricone e a quella melodia.
Quello che mi colpisce sempre di questa colonna sonora è la sensibilità di Morricone. Sa cogliere perfettamente l’atmosfera malinconica, nostalgica e sognatrice che accompagna i ricordi di Totò, si impone con dolcezza, senza mai eccedere. È potente e delicata, commovente e discreta. Scrivere una colonna sonora del genere deve essere difficilissimo, eppure la melodia che scaturisce è semplice, lineare, non ha bisogno di virtuosismi. Lo si comprende bene in quella scena finale, quando Totò riguarda tutti i baci che gli erano stati censurati. Li osserva in silenzio, sorridendo con gli occhi lucidi. In quella scena la melodia di Morricone riempie e accompagna i pensieri di Totò, i suoi ricordi, si sostituisce alla sua voce e ci unisce a lui in un dialogo più intenso e universale di qualsiasi parola.

GIÙ LA TESTA

ennio morricone

Fra le molte splendide musiche composte dal maestro Ennio Morricone per Sergio Leone quella in Giù la testa è da sempre quella che più mi ha colpito.
Sarà il momento in cui Leone fa intervenire la musica, sarà il suo adeguarsi alla perfezione all’atmosfera del film, ma ogni volta che parte quel “Sean Sean” non posso fare a meno di avere i brividi.
Pur avendo ascoltato infinite volte la colonna sonora di Giù la testa non riesco ancora a capire cosa esattamente mi abbia così colpito della melodia composta da Morricone.
Le note del maestro mai come in questo caso hanno avuto su di me un effetto taumaturgico. Sean Sean riesce, ancora oggi, a farmi vibrare le corde dell’anima come pochi altri brani composti per il cinema e non solo. Ricorderó per sempre Ennio Morricone per questa straordinaria combinazione di toni e di suoni, per la malinconica armonia che questo brano riesce, ogni volta che lo ascolto, a evocare in me.

Commento di Arturo Garavaglia

C’ERA UNA VOLTA IL WEST

ennio morricone

Con C’era una volta il West, primo film della Trilogia del Tempo di Leone, Ennio Morricone compie un miracolo. Il lirismo, l’epicità e la malinconia di questo capolavoro sono in buona parte costruiti sulle musiche del Maestro. La scena dell’arrivo di Jill alla stazione è prima accompagnata da L’Orchestraccia, dal ritmo blando, per poi passare al tema principale. Quest’ultimo valorizza l’eleganza e la raffinatezza di Claudia Cardinale. Il suo sguardo all’orologio è una delle inquadrature più intense di sempre… merito anche del coro onirico che si posa sul volto dell’attrice e che riflette sul tempo. Abbiamo poi L’uomo dell’armonica, che con un riff di chitarra angosciante e straniante diventa parte stessa del personaggio di Armonica e ne rappresenta le sue ossessioni. Solo Addio a Cheyenne, con il suo fare scanzonato, è un tema che ricorda i più “sporchi” film precedenti (geniali gli zoccoli e il solito fischio). Con C’era una volta il West diviene ormai evidente come la musica di Morricone diventi parte integrante del frame stesso, della psicologia e dell’umore di un film e ne decida il destino, a livelli mai visti prima e mai più eguagliati.

Commento di Tiziano Angelo

VAMOS A MATAR COMPANEROS

ennio morricone

Siamo molto lontani dagli afflati epici tipicamente morriconiani à la C’era una volta…. Ci troviamo invece di fronte ad una colonna sonora decisamente più variegata, insolita e a tratti pure ironica. Complice di questa imprevedibilità è di certo lo stesso film. Vamos a matar compañeros di Sergio Corbucci è infatti un western rivoluzionario e molto atipico, tanto che venne usato come baluardo dei movimenti politici degli anni Settanta.

Un western così inusitato non poteva che presentare una colonna sonora altrettanto rivoluzionaria. Morricone decide di dare un taglio fortemente narrativo e/o di presentazione dei personaggi,a tratti sottolineando i passaggi dell’azione, a tratti facendone da contrappunto. Emblematico in tal senso è l’omonimo tema principale dove fischi, armoniche, trombe, campane, versi umani e riff di chitarra elettrica incalzano il testo in spagnolo scritto dallo stesso regista, che richiama, quasi beffardamente, una canzone per bambini. Più distesi, sospesi e meno irrequieti sono invece i vari temi musicali che accompagnano l’entrata i personaggi o le azioni più salienti (es. Il pinguino, La messicana, Un uomo in agguato).

In sostanza, Morricone decide con questa pellicola di abbandonare i suoi caratteri tipici come l’enfasi, il citazionismo e la maestosità (presenti comunque in minima parte), in favore di una colonna sonora autonoma e memorabile, che ha oltretutto il grande pregio di mettersi in dialogo aperto con le immagini.

Commento di Alberto Candiani

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