Non ha fatto neppure in tempo ad esser rilasciata online, che Baby, una delle più recenti serie TV targate Netflix, è già finita nel mirino di roventi polemiche: la serie, come probabilmente ricorderete, è liberamente ispirata allo scandalo delle baby squillo dei Parioli, esploso nel quartiere-bene di Roma a fine 2013: alcune ragazze, neppure maggiorenni, erano infatti solite prostituirsi al fine di accumulare ingenti somme di denaro, che spendevano a quanto pare per i motivi più disparati, fra cui anche l’acquisto di sostanze stupefacenti. Fra i loro clienti, figuravano molti personaggi insospettabili, fra cui rappresentanti del mondo della politica e dello sport.
Su questa brutta storia Netflix ha annunciato circa un anno fa la produzione di una serie TV, intitolata per l’appunto Baby; già mesi fa, per la verità, la notizia aveva suscitato polemiche e reazioni contrastanti: tuttavia, forse né Netflix, né gli autori della serie TV immaginavano un attacco, come quello che è giunto dal National Center on Sexual Exploitation, una organizzazione no-profit statunitense che si batte per la cessazione di ogni tipologia di sfruttamento sessuale.
Dawn Hawkins, direttrice esecutiva del National Center on Sexual Exploitation, ha infatti lanciato a Netflix accuse pesantissime, sostenendo che la piattaforma metta al primo posto il profitto, rispetto alla tutela delle vittime di abusi sessuali; non soddisfatta, Hawins ha sostenuto che Baby, piuttosto che presentare correttamente la vicenda narrata come un fenomeno grave, offrirebbe una chiave di lettura quasi glamour della prostituzione, trattando la discesa delle protagoniste nell’abisso del sesso a pagamento alla stregua di un racconto di formazione.
Netflix, che è stata già accusata in passato di promuovere comportamenti poco raccomandabili tramite i propri prodotti (come dimenticare le critiche rivolte alla serie TV Tredici), non ha per ora commentato le accuse; neppure i registi Andrea De Sica ed Anna Negri, a dire il vero, si sono finora espressi, al pari delle attrici protagoniste, le giovani Benedetta Porcaroli ed Alice Pagani. Che ne pensate di questa vicenda?