Che sia al cinema o che sia in TV, quando Il Padrino Parte III è disponibile non ci si può esimere dal rivederlo. In onda su Iris a partire dalle 23.30, la chiusura della trilogia di Francis Ford Coppola è per molti l’anello debole, nonostante le sette nomination all’Oscar e le recensioni perlopiù positive dell’epoca.
Il Padrino Parte III è davvero il peggiore?

Bisogna partire da una considerazione, che se fosse stato per Coppola il terzo capitolo non doveva essere girato ma fu la Paramount ad insistere. Subentrato nuovamente al progetto, il regista ha pensato al film come la chiusura del cerchio, la fine della vita piena di rimorsi dei Corleone. Preso di per sé non è definibile un brutto film ma sicuramente paga il confronto con il passato e oggettivamente presenta non pochi difetti.
Il problema è il casting?

A detta di tutti la causa principale del flop è da ricercare nella prova attoriale di Sofia Coppola che interpreta Mary, la figlia di Michael. Chiamata a rimpiazzare Winona Ryder che da poco aveva lasciato il ruolo, è stata criticata perché troppo rigida e artificiosa. Inoltre, in quanto figlia del regista, le accuse di nepotismo non sono mancate, tanto da suscitare lamentele sul set.
Oltre a questo va considerato che pochi membri del cast storico presero parte alla produzione, poggiando il film quasi totalmente sulle spalle di Al Pacino. Soprattutto, dichiara anche Coppola, è mancato il personaggio di Tom Hagen interpretato da Robert Duvall, escluso per le alte richieste dell’attore. Tra le polemiche, l’unico volto nuovo apprezzato dalla maggioranza è quello di Andy Garcia come figlio illegittimo di Sonny, al posto di Nicolas Cage.
La sceneggiatura poco chiara?

Un altro problema rilevato dalla critica è da sempre la sceneggiatura di Coppola e di Mario Puzo, autore del romanzo originale. Poco gradita innanzitutto la spiritualià di Michael a discapito del più avvincente traffico di droga, come invece voleva la Paramount. Dopodiché i dialoghi ritenuti deboli e poco originali, oltre ad alcune scene sconnesse dalla trama ma ancora di più la poca chiarezza degli antagonisti.
Rispetto all’ambiguità dei primi due film, Il Padrino Parte III rende infatti lo spettatore più partecipe dei dettagli e dei tradimenti, ma attraverso una narrazione frammentaria. Si evidenziano così i problemi in fase di scrittura da parte di Coppola, costretto in sei settimane, anziché i sei mesi richiesti, a trasformare il copione di partenza nella sceneggiatura definitiva.
Il Padrino Parte III, la nuova versione

A porre rimedio ad alcuni dei difetti ci ha provato lo stesso regista che in occasione del 30° anniversario ha rilasciato Il padrino, Epilogo: La morte di Michael Corleone. Una versione che corregge parzialmente alcune criticità, attraverso qualche taglio e modifica ad alcune scene, migliorando la considerazione del pubblico.
La storia di Michael Corleone deciso ad allontanare la famiglia dalla malavita e l’ascesa di Vincent Mancini forse non è al pari dei due capolavori che l’hanno preceduta, ma Il Padrino Parte III rimane la giusta conclusione di una saga capolavoro.