In Good Company

Il cinquantenne Dan vive una vita invidiabile e realizzata. Ricopre il ruolo di direttore commerciale della grande rivista statunitense Sports America, ha una bellissima moglie in procinto di dare alla luce, a sorpresa, il terzo figlio, e due bravissime figlie. Alex, la prima, si appresta a frequentare un prestigioso college newyorkese, la seconda, Jana, ha sedici anni.

Nonostante tutto sembri andare a gonfie vele, all’improvviso succede l’imponderabile. Nonostante la rivista sia celeberrima, la testata viene venduta ad una gigantesca azienda. I nuovi proprietari sono per lo più disinteressati alla sorte della rivista e dei suoi dipendenti, tanto che affidano la direzione commerciale al giovane Carter, un ventiseienne inesperto e saccente, che scavalca così Dan.

Il giovane, spinto dall’azienda, inizia così una durissima politica di tagli al personale dell’azienda, fatto che lo rende tutt’altro che ben accetto dai colleghi e dallo stesso Dan, che lo detesta per avergli soffiato il posto che si era guadagnato negli anni. A causa del suo carattere, dopo pochi mesi dalla celebrazione del matrimonio, la moglie lascia Carter.

Durante una sera a casa di Dan, il giovane si imbatte così nell’attraente Alex con la quale ben presto inizia a frequentarsi all’oscuro del padre di lei. Dan, scoperta la tresca della figlia con l’odiato superiore, si infuria con Carter e arriva a colpirlo. Da questo momento in poi, tra colpi di scena, sgamebetti lavorativi e non, gag divertenti e un’immersione interessante nel mondo del lavoro in crisi, la commedia procede fino al finale.