Blood Father

John Link (Mel Gibson) ha scontato nove anni di detenzione in carcere per traffico di armi. John è un ex biker ora in libertà vigilata e ha tutta l’intenzione di rigare dritto. Così John si rifugia in un campo nel deserto dello stato dell’Arizona. Nel campo vive una comunità di ex biker ed ex fuorilegge che, come John, cercano una nuova vita, molti, come lui, lavorando come tatuatori.

John ha una figlia di diciassette anni di nome Lydia con cui non ha contatti da tanto tempo. Un giorno Lydia gli telefona chiedendogli aiuto. Lydia è molto vaga, ma fa intendere al padre di essere in fuga dall’ex ragazzo violento e criminale, Jonah (Diego Luna). Lydia passa la notte dal padre, spiegando a quest’ultimo solamente di aver sparato all’ex ragazzo.

Il giorno dopo tre uomini, tra cui Jonah, si presentano alla porta di John, a caccia della figlia. Sulla sua testa pende inoltre una taglia. John pensa così di chiedere aiuto al suo vecchio capo, il Predicatore. Quest’ultimo doveva infatti a John un favore, ma l’uomo si tira indietro: vuole per sé la taglia che pende sulla testa della figlia. 

Tramite un contatto di vecchia data, John scopre la verità: Jonah ha derubato un importante uomo del cartello e poi incolpato Lydia per farla franca. Tutti danno la caccia alla ragazza, e Jonah, messo alle strette, decide di vedersela direttamente con il padre di lei, chiedendogli un appuntamento in un centro commerciale, senza armi. Premessa rispettata, chiaramente, solo da John, che dovrà trovare un altro modo per cavarsela.