Ammore e malavita

Il film si apre con il funerale di Don Vincenzo Strozzalone, boss camorristico di Napoli soprannominato il Re del Pesce. Tornando cinque giorni indietro nel tempo, il film ci mostra la vita del boss, fino al giorno dell’attentato da parte di un clan rivale. Il colpo, però, viene sventato dalle Tigri, i due sicari più fidati del boss. Don Vincenzo rimane comunque ferito e traumatizzato dall’evento. Donna Maria, la moglie del boss, decide di imitare un film di 007 e inscenare la morte del marito.

Vincenzo acconsente al piano. Promettono la gestione dell’organizzazione a Gennaro e l’eredità dell’azienda di pesce a Ciro e Rosario, le due Tigri, in cambio del silenzio sulla messinscena. Purtroppo, però, Fatima, una giovane infermiera, vede più di quanto avrebbe dovuto e il boss la vuole morta. Ciro non può ucciderla: è la fidanzata che anni prima ha abbandonato per darsi alla malavita. Fuggono assieme.

Rosario, tradito dal fratello, e Napoli tutta in cambio di una promessa ricompensa, inseguono Ciro. Il ragazzo si fa aiutare da zio Mimmo che, però, viene minacciato da oltreoceano. In America vive sua figlia e gli Strozzalone possono arrivare a lei anche a distanza. Nel frattempo Donna Maria si prepara per il funerale finto.

Tutta la città e convinta della morte del boss e tutta la Napoli malavitosa sta dando la caccia a Ciro. Tra canzoni, scene d’azione e momenti comici, Ciro dovrà salvare la sua vita e quella di Fatima e il boss fingersi morto per il resto della vita.