Star Wars: Heir to the Empire

Il protagonista è Din Djarin, cacciatore di taglie mandaloriano, che opera ai confini della  Nuova Repubblica guidato da Greef Karga, ex magistrato e capo di una gilda di cacciatori. La storia dello show ha origine quando Mando accetta di recuperare il Bambino, nato Grogu e giovane membro della stessa specie del maestro Yoda, con abilità nell’uso della Forza. 

Il Mandaloriano e il Bambino, dopo gli eventi di The Book of Boba Fett, continuano il loro viaggio tra scontri con nemici ed alleanze forunate attraverso una galassia pericolosa nell’era complicata appena dopo crollo dell’Impero Galattico. Ad ospitarli sul pianeta Nevarro è proprio Greef Karka.

Formata la Nuova Repubblica, in un lasso di tempo lungo circa 30 anni tra la caduta dell’Impero Galattico e l‘ascesa del Primo Ordine, la missione diventa quella di allontanare il passato oscuro dalla galassia e riunire tutti gli adepti Mandaloriani dispersi nell’universo per riprendersi Mandalore.

Il film ha come villain principale non più il Moff Gideon di Giancarlo Esposito, ma nientemeno che il Grand’Ammiraglio Thrawn, il più importante e potente fra i Signori della Guerra fuorisciti dopo il crollo dell’Impero e pronti a insidiare la giovanissima Nuova Repubblica. Un cattivo che si collega direttamente alla serie su Ahsoka, dove funge, anche lì, da villain principale dell’ex padawan di Anakin Skywalker.