Perfect

Adam Lawrence arriva fino in California per dare la caccia allo scoop del decennio: cosa si nasconde dietro i corpi scolpiti, nati e forgiati nelle palestre frequentate dal culturisti? Siamo sul finire degli anni ’70 e l’inizio degli ‘80 e tali luoghi sembrano essere non solo la mecca per gli amanti dello sport, ma per tutta l’America e lo star system che le ruota attorno. 

Adam vuole raccontarne i lati morbosi in modo da decostruire l’immagine perfetta che i media continuavano a darne. Adam lavora per la testata giornalistica Rolling Stones. È un tipo ostinato, ma dall’altra parte, trova una porta difficile da abbattere, anche più ostinata di lui: Jessie è un’istruttrice di aerobica con un passato oscuro alle spalle. Non solo: Jessie, inizialmente restia, accetta che Adam documenti il tutto, ma dopo aver letto la prima bozza di articolo, infuriata, gli chiede di non pubblicarlo. 

Adam, ormai affascinato e innamorato della donna, accetta: non sa che per errore, l’articolo finirà comunque in pubblicazione. Jessie, infuriata, si allontana da Adam, che tenta il tutto per tutto per spiegarle la natura dell’incidente in redazione e con il caporedattore, che lo aveva moficato inserendo parti di altri articoli. 

Il capo di Rolling Stones riteneva infatti l’articolo di Adam troppo anonimo. Adam, d’altra parte, si scontra con il senso di colpa nei confronti della donna, il senso di colpa verso sè stesso, per aver tradito l’imparzialità del proprio lavoro andando a letto con l’intervistata e per via di un altro, complicato, dilemma legale che non gli darà pace.