L’assoluzione

Los Angeles, 1948. Desmond Spellacy (Robert De Niro) è un giovane ed ambizioso monsignore, assistente dell’arcivescovo Danaher (Cyril Cusack), ormai anziano e molto contento delle propositive attività ecclesiastiche di Desmond. Quest’ultimo, peraltro, è più interessato al benessere materiale ed economico dell’arcidiocesi piuttosto che alla sua dimensione spirituale e mistica. Ha anche dei rapporti poco trasparenti con Jack Amsterdam (Charles Durning), un ambiguo imprenditore e magnate dell’edilizia che utilizza i suoi contatti con il mondo della chiesa per il suo tornaconto e per attività criminali.

Il fratello di Desmond, Thomas (Robert Duvall) è invece un poliziotto duro ed impulsivo che lavora alacremente sui casi che il dipartimento di polizia di Los Angeles gli affida. Due fratelli evidentemente distanti tra di loro, per i percorsi di vita che hanno scelto di intraprendere, ma che di base si vogliono bene, anche se si frequentano molto poco.

Thomas indaga sul brutale omicidio di una prostituta fatta a pezzi. Le sue indagini partono da Brenda Samuels (Rose Gregorio), una madam locale che lo guida nel mondo della prostutizione e della pornografia, mondo nel quale si trova coinvolto anche Amsterdam, l’imprenditore con cui Desmond intrattiene affari loschi tramite la sua istituzione ecclesiastica.

La tribolata risoluzione del caso porterà a sollevare uno scandalo che minerà inesorabilmente la reputazione dell’arcidiocesi, portando ad un aspro confronto tra i due fratelli, ma anche ad interessanti e profondi spunti di riflessione per entrambi.