Diciamocelo, è difficile non voler bene – così, a pelle – a Will Ferrell. Sarà che la generazione della sottoscritta è cresciuta guardando Elf sotto le vacanze di Natale, l’attore comico classe ’67 ha l’aria di uno di quei personaggi tanto buoni quanto ingenui che spesso ha interpretato. La sua carriera è cominciata a partire dal 1995 partecipando al Saturday Night Live, dove ha prontamente rubato la scena agli comici grazie al suo umorismo molto versatile, fisico e trasformistico. Non c’è voluto molto perché il suo carisma fosse richiesto anche sul grande schermo: già nel 1997 viene scritturato nel film parodia della saga degli 007, Austin Powers – Il controspione, interpretando in un cameo lo scagnozzo Mustafa.
Da allora, Ferrell di strada ne ha fatta davvero tanta: l’attore ad oggi un repertorio di oltre cinquanta film e molti altri in uscita (tra cui Barbie, di cui potete trovare qui alcune interessanti curiosità). Annovera la partecipazione a serie di successo come The Office ed è persino doppiatore di molti prodotti d’animazione di successo (da Megamind a The LEGO Movie). E sì, dal momento che anche nella comicità ci vuole fiuto, è diventato un produttore esperto, facendo centro negli ultimi anni con la produzione di prodotti come, tra i tanti, la serie Succession e il film Vice – L’uomo nell’ombra, o finanziando lui stesso molti dei suoi film.
La comicità di Will Ferrell

Artista dalle mille risorse, ma innanzitutto comico. Di quella comicità che deve molto al Frat Pack, gruppo di attori statunitensi di cui fa parte insieme a Ben Stiller, ai fratelli Owen e Luke Wilson, Steve Carell, Vince Vaughn e Jack Black, caratterizzati da un umorismo demenziale, ironico e soprattutto, cringe. E tra loro è Will Ferrell, indubbiamente, è il più cringe di tutti. Ma il cringe è un’arma a doppio taglio, vincente se utilizzata entro giuste misure. Ferrell ha dimostrato di conoscerne i limiti, anche se talvolta non si è trattenuto dal superarli, arrivando a livelli di imbarazzo (nel senso buono del termine) stratosferico. Consci di lasciare indietro dei pezzoni – ci direte voi quali – vi proponiamo qui una top 10 dei suoi ruoli meglio – o peggio – riusciti, in ordine di cringe ovviamente!
10. Derby in famiglia

Sì, questa classifica comincia con il film per il quale Ferrell è stato nominato ai Razzie Awards del 2005 come Peggior attore. Avrebbe potuto cominciare con altri suoi ruoli celebri, come 2 single a nozze o Starsky & Hutch, che pur essendo celebri nella sua cinematografia, li menzioniamo soltanto in quanto brevi cameo. Derby in famiglia invece, diretto da Jesse Dylan, lo vede protagonista al fianco di Robert Duvall, in una classica commedia sportiva in cui Ferrell interpreta un impacciato e improvvisato allenatore di calcio per la squadra del proprio figlio, sfidando la squadra allenata invece dal suo stesso padre. Lo diciamo, non è un bel film ma contiene qualche suo sketch sottovalutato, e proprio per questo i livelli di cringe sono davvero alti.
9. Fratellastri a 40 anni

In questo film ci sono Will Ferrell e John C. Reilly che interpretano due mammoni che si ritrovano ad essere fratellastri e a vivere sotto lo stesso tetto a 40 anni suonati. Bastano come presupposti per assicurare un livello di cringe non indifferente? L’umorismo nonsense – e di simulata improvvisazione – di questo film del 2008 diretto da Adam McKay, al tempo stretto collaboratore (e amico) di Ferrell, è ancora più significativo se si considera che i due comici ne sono anche gli sceneggiatori.
8. Eurovision Song Contest – La nascita dei Fire Saga

Tra i film più recenti di Will Ferrell, questo musical comedy diretto nel 2020 da David Dobkin è davvero un campione di satira cringe. Eurovision Song Contest – La nascita dei Fire Saga prende ispirazione, come si evince dal titolo, dalla competizione canora internazionale più kitsch che la televisione abbia mai conosciuto. Perché non ampliare il tutto al massimo, interpretando in coppia con Rachel McAdams due appassionatissimi cantanti islandesi che partecipano all’Eurovision? Naturalmente, vestiti da vichinghi e rappresentanti del mondo elfico.
7. Old School – Will Ferrell è un trentenne nostalgico

Di una commedia su college e confraternite gestite da 30enni chiaramente fuoricorso, interpretata insieme a Luke Wilson e Vince Vaughn, ci si può aspettare che Ferrell dia il meglio di sé. Infatti quando sale da ubriaco su un palco – nudo – e incita al microfono che di “andare a spassarsela” – nudi – capiamo che il Frat Pack ha colpito ancora. Diretto nel 2003 da Todd Philipps, forse come riscaldamento alla trilogia di Una notte da leoni cominciata nel 2009, questo film demenziale vuole strizzare l’occhio e omaggiare – senza però eguagliarlo – l’Animal House di John Landis.
6. Zoolander

Ce l’ha detto Will in Zoolander (con una nostra piccola licenza poetica) “essere attori è bello bello in modo assurdo”. Il suo personaggio del fashionista Mugatu con capelli a barboncino e la cravatta a tastiera è forse diventato il più iconico tra i folli interpreti di questo film diretto e co-scritto da Ben Stiller, oscurando sia lui che il co-protagonista Owen Wilson. Pur non diventando un successo di botteghino, complice l’uscita a ridosso dall’attentato dell’11 settembre 2001, Zoolander si è guadagnato un posto tra le commedie di culto e sicuramente l’interpretazione del cattivissimo stilista.
5. Blades of Glory – Due pattini per la gloria

Ancora una volta, con Blades of Glory del 2007, Ferrell gioca le sue due migliori carte: travestimenti trash e comicità iper-fisica. In questo film dalla colonna sonora fortissima, curata da Theodore Shapiro, vediamo Ferrell interpretare un pattinatore sgraziato e impacciato che, dopo essere stato bandito dalla federazione di pattinaggio sul ghiaccio per aver fatto rissa col suo rivale, si ritrova a dover fare coppia con lui per poter continuare a gareggiare. Ci sono degli sketch che fanno davvero ridere, sì – ma la vera aggravante cringe sono i tutini super aderenti che indossa.
4. Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno

Ennesimo frutto della collaborazione (ormai interrotta) tra Adam McKay e Ferrell, questo film-parodia delle corse NASCAR del 2006 è un’altra delle sue commedie più deliranti, recitata affianco ad attori altrettanto deliranti come Sacha Baron Cohen, e John C. Reilly, col quale lavora qui per la prima volta. Il pilota Ricky Bobby deve riguadagnarsi la prima posizione dopo un disastroso incidente, e la sfida contro il suo rivale francese di Formula 1 lo spronerà a dare il meglio di sè, facendogli lasciare la sua attitudine da macho spaccone (almeno un po’) alle spalle. Quella in Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno è ancora oggi uno delle sue interpretazioni più apprezzate.
3. I poliziotti di riserva – Will Ferrell è sbirro con Walhberg

Altra regia di Adam McKay, altro bersaglio colpito per Ferrell. I poliziotti di riserva del 2010 è tanto cringe quanto fun. Questa commedia poliziesca è costruita intorno al vincente scontro tra gli opposti, quello tra il mite detective Gamble (Ferrell), che preferisce risolvere i casi dall’ufficio che dalla strada, e il detective Hoitz, più focoso e irruento, interpretato da un super Mark Wahlberg. Dal momento che una coppia di loro colleghi diventa fuori uso, si trovano a dover diventare i nuovi poliziotti-risolvi-crimine. Ma tra il dire e il fare, ci sono mille loro gag assurde.
2. Anchorman 1 & 2

La medaglia d’argento va al ruolo da lui creato insieme a McKay – tu guarda! – del presentatore di Channel Four Ron Burgundy, arrogante e sfacciato, che nella conduzione televisiva degli anni ‘70 si trova in competizione con la nuova giornalista Veronica, interpretata da Christina Applegate. Al primo film del 2004 ha fatto seguito nel 2013 Anchorman 2 – Fotti la notizia, considerato da molti ancora più forte del primo). Nonostante entrambi i film vedano la partecipazione di un grande numero di star, dal gruppo al completo dei Frat Pack a moltissimi cameo di celebrities come Harrison Ford, Jim Carrey, Will Smith e Drake, Will Ferrell riesce a restare il protagonista indiscusso delle risate di Anchorman.
1. Elf – Un elfo di nome Will Ferrell

Il cringe resta, eccome se resta, perché un Will Ferrell adulto che interpreta un elfo (gigante, rispetto ai suoi coetanei) che dal villaggio di Babbo Natale viene catapultato nel traffico newyorkese a conoscere la sua vera famiglia, non può che dirci questo. Elf è, sia per la critica che per il botteghino, il suo film più riuscito, e il segreto di questo successo è probabilmente quello di aver adattato la sua comicità ad un pubblico eterogeneo, fatto sia da grandi che da piccoli. Abbandonata per un attimo la sua classica irriverenza, con questo film diretto nel 2003 da Jon Favreau, Ferrell ha dimostrato di poter essere divertente senza essere sfacciato, assicurandogli un posto tra i classici rewatch immancabili sotto le feste.
Cosa ne pensate di questa classifica dei ruoli più cringe di Will Ferrell, avreste cambiato qualche posizione – considerando che 2 single a nozze avrà sempre la menzione d’onore?