Vincent Lindon: un gigante del cinema francese da Titane a L’Odio

Vincent Lindon nasce oggi 64 anni fa. Abbiamo dedicato all'attore francese una breve rassegna su cinque dei suoi lavori più iconici, in grado di sottolineare la sua capacità di trasformarsi a diverse sceneggiature e la sua passione politica. Il protagonista di Titane non ha intenzione di andare in pensione.
Vincent Lindon: un gigante del cinema francese da Titane a L'Odio

Il 15 Luglio del 1959, ovvero esattamente 64 anni fa, nasceva Vincent Lindon, l’attore francese dalla carriera prolifica e poliedrica che ha regalato un nuovo volto al cinema francese contemporaneo. Lindon appartiene alla classe benestante parigina ma, nonostante i suoi privilegi, è riuscito più volte a immedesimarsi in ruoli più popolari. L’attore è affezionato e nutre stima nei confronti del mondo operaio. Molto sensibile alla politica e di quanto questa sia presente nei suoi lavori, Lindon ha anche dimostrato di essere un attore con la “A” maiuscola, calandosi in ruoli differenti e non sempre facili.

Per festeggiare il suo compleanno abbiamo deciso di selezionare i 5 ruoli più esemplificativi dell’attore, attraverso i quali ha dimostrato la sua sensibilità politica e la capacità di adattarsi a diversi tipi di sceneggiature. Inoltre, il suo volto e il suo lavoro sono uno dei simboli della nuova ondata del cinema francese, sempre disposto a sperimentare e osare.

Vincent Lindon: 5 ruoli per amarlo

Aiutare l’altro, aiutare la cultura è un atto politico“. Le parole di Vincent Lindon al Cinema Troisi racchiudono il suo approccio al cinema e definiscono la sua carriera, fatta di impegno e amore nei confronti di un’arte, quella del fare cinema, che è in grado di regalare emozioni, aprire la mente e mostrare immagini altrimenti nascoste. Una vita dedicata alla cura e all’attenzione, all’immagine di sé e al non voler mai smettere di imparare. Lindon è entrato nel mondo del cinema quasi per caso, iniziando come aiuto costumista di Alain Resnais.

Vincent Lindon si è riscoperto molto in questi ultimi anni, in parallelo alla riscoperta del cinema francese. Di seguito vi proponiamo 5 titoli in cui l’attore francese è il protagonista. Sono 5 film che, oltre a non dover perdere, coprono approssimativamente l’ampio spettro dei diversi lavori di Lindon. Dal ruolo più “francese” a quello più fisico e corporeo, passando per il politico.

Welcome (2009)

Una scena del commovente Welcome
Una scena del commovente Welcome

Dalla regia di Philippe Lioret esce, nel 2009, Welcome, una sensibile narrazione sul tema dell’immigrazione clandestina. Lindon interpreta Simon, un uomo che, mentre sta attraversando il suo divorzio, incontra Bilal, un giovane ragazzo curdo. Bilal ha affrontato un viaggio di mesi per arrivare a Londra dalla sua fidanzata e, disperato, si convince che l’unico modo è quello di attraversare la Manica a nuoto. Chiede aiuto proprio a Simon, che insegna nuoto. Il rapporto tra i due si approfondisce. Simon, duro ma paternale, impara a guardarsi dentro e a scoprire di nuovo l’amore per sé stessi e le altre persone.

Il film è stato molto ben accolto da critica e pubblico, soprattutto in Francia. Lindon ha scelto di interpretare il protagonista di un film politico in un momento in cui il paese stava affrontando forti dibattiti proprio sul tema dell’immigrazione. Welcome è stato candidato a dieci premi César.

In guerra (2018)

Che ne sarà degli operai?
Che ne sarà degli operai?

Stéphane Brizé firma, nel 2018, In guerra, un film che parla della rivolta degli operai di una fabbrica che rischiano di perdere il lavoro. Il titolo è pungente, con pochi filtri, a tratti crudo. Vincent Lindon è un moderno Gian Maria Volonté interpretando Laurent Amédéo, l’agguerrito e scavato portavoce degli operai. Il protagonista da tutto sé stesso in questo film. Gli occhi di Amédéo non smettono di parlare e di lottare, così come tutto il suo copro, in ogni scena in cui lo vediamo. In guerra ha come unico attore Lindon. Tutti gli altri personaggi non sono attori professionisti.

La legge del mercato (2015)

Vincent Lindon è Thierry
Vincent Lindon è Thierry

Un po’ come Petri con Volonté con la Trilogia della Nevrosi, Brizé ha fatto di Lindon il suo attore feticcio per la sua Trilogia sul lavoro. La legge del mercato, In guerra e Un altro mondo sono i tre titoli che compongono questa trilogia, tutti firmati da Brizé e interpretati da Lindon. In questa pellicola, molto critica nei confronti della classe dirigente, Lindon è Thierry, un cinquantenne disoccupato stanco delle innumerevoli porte in faccia sbattute. Ama la sua famiglia e incontrerà un profondo dubbio morale quando finalmente troverà lavoro come guardia giurata.

Il film è un esempio del cinema verità che affronta il tema del precariato, purtroppo sempre attuale. Lindon da agguerrito operaio rivoluzionario si trasforma in disilluso disoccupato la cui stanchezza morale è evidente in ogni sua espressione. Con questo film Lindon ha vinto tre premi: il Prix d’interprétation masculine, il Premio César al miglior attore e il Premio Lumière.

L’amore sospetto (2005)

I baffi di Vincent Lindon
I baffi di Vincent Lindon

Marc, interpretato da Vincent Lindon, porta i baffi da quando era ragazzo. Un giorno, un po’ per gioco un po’ per noia, decide di tagliarseli e vedere la reazione della moglie e degli amici. Con sua sorpresa, nessuno sembra accorgersi di nulla. Questa è la premessa de L’amore sospetto, film del 2005 diretto da Emmanuel Carrère basato dal romanzo I baffi, dello stesso autore. Questa premessa, che può risultare ridicola per qualcuno, è il motore per una spirale di follia kafkiana che Lindon riporta sullo schermo magistralmente.

Lo stile di questo film è intrinsecamente francese, motivo per cui perde molto nella versione doppiata. I tempi della lingua francese permettono a questo titolo di andare avanti scandito, tra intellettualismi e schizzi di pazzia. E’ stato presentato al Festival di Cannes del 2005 dove ha vinto il Premio Label Europa Cinemas.

Due momenti importanti nella carriera di Vincent Lindon

Prima di passare al quinto e ultimo film di questa rassegna, noi della redazione ci teniamo a sottolineare due momenti decisamente significativi della carriera di Vincent Lindon, seppur non riguardino una sua interpretazione da protagonista. Il primo è un suo piccolo ruolo nei panni di un uomo ubriaco nel cult capolavoro del 1995 L’Odio. A fianco di Vincent Cassel e diretto da Mathieu Kassovitz, Lindon ricorda con affetto quella sua interpretazione. Un secondo momento saliente della vita dell’attore lo si ha nel 2022 quando è stato eletto a Presidente della Giuria per la 75esima edizione del Festival di Cannes.

Titane (2021) Vincent Lindon si riscopre

Body horror in Titane
Body horror in Titane

Scritto e diretto da Julia Ducornau esce nel 2021 Titane, lo scioccante film dai toni cronenbergiani con protagonisti Agathe Rousselle e Vincent Lindon. Il titolo ha avuto molto successo in tutto il mondo, proponendo immagini e sequenze fisicamente violente, in quel senso che ti fanno stare male dentro. Guardando Titane si prova disagio, disgusto, spesso anche confusione. Il corpo è l’elemento protagonista di questo horror. Attraverso esso i protagonisti accolgono la loro consapevolezza della realtà. E’ un corpo che comunica ma anche un corpo prigione, quello di Alexia, la protagonista, come quello di Vincent, l’uomo che accoglierà la ragazza.

Corpi che interagiscono con l’ambiente a prescindere dal sesso o dall’età e che a volte sembra che abbiano il controllo sui protagonisti. Lindon ha amato mettersi alla prova nel recitare questo film. Ha dichiarato che Ducornau lo ha messo alle strette nelle scene di nudo o in cui avrebbe dovuto ballare e ha definito il percorso di Titane durissimo. Il film ha vinto numerosi film e la Los Angeles Film Critics Association gli ha assegnato il premio per il miglior attore.

Abbiamo visto come Vincent Lindon sia un uomo che ama l’arte, la politica, stare con gli altri ma non essere al centro dell’attenzione e soprattutto ama il cinema. Gli ha dedicato la vita mettendo se stesso in ogni suo lavoro, dalla sua voglia di imparare alla sua stima per la classe operaia. Questi erano i 5 titoli che crediamo rappresentino meglio l’attore e, più in generale, il cinema francese contemporaneo. Voi quanti ne avete visti?

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