Tutti gli attori lanciati (o rilanciati) da Quentin Tarantino

Il decimo e ultimo film di Quentin Tarantino sta arrivando. Forse abbiamo trovato il protagonista, ma la verità è che su The Movie Critic non sappiamo molto. Nell'attesa, ecco una lista di tutti gli attori lanciati dal regista più cinefilo che ci sia.
Christoph Waltz, Pam Grier, Samuel L. Jackson, Uma Thurman e John Travolta nei film di Quentin Tarantino

Il decimo e ultimo film di Quentin Tarantino, The Movie Critic, si avvicina sempre di più. Le speculazioni si sprecano, le voci si rincorrono e l’attesa si fa spasmodica, ma la verità è che sappiamo ben poco di quella che sarà l’ultima pellicola del regista statunitense. C’è chi riporta di una sua volontà di avere in squadra Cate Blanchett, chi spera in un ultimo, romantico, ritorno in campo di Bruce Willis e chi invece afferma che il protagonista del canto del cigno registico di Quentin, un critico cinematografico che scrive per una rivista pornografica, sarà Paul Walter Hauser.

Nulla è certo ma, nell’attesa di sapere di più su The Movie Critic, noi abbiamo riflettuto molto sull’eventuale ruolo da protagonista di Hauser. E ne siamo entusiasti. Non solo l’attore è un ottimo interprete, ma prosegue in pieno il lavoro di lancio-rilancio di attori che Tarantino ha perseguito con lealtà per tutta la sua incredibile carriera, che abbiamo qui ripercorsa in attesa che si chiuda con l’ultimo film. In tutte le sue pellicole infatti, a volti noti del panorama cinematografico internazionale (da Harvey Keitel a Bruce Willis, da Brad Pitt a Leonardo Di Caprio, da Robert De Niro a Margot Robbie), Quentin ha sempre affiancato attori meno noti: o bisognosi di un rilancio, o alla ricerca dell’occasione capace di dare slancio alla propria carriera.

Paul Walter Hauser ha già lavori interessanti alle spalle ma, fatta eccezione per la performance in Richard Jewell (dove è ottimo), non ha mai avuto la possibilità di avere una cinepresa a sua totale disposizione. L’occasione è ghiotta e, sciopero permettendo, potrebbe davvero essere la volta buona. Pertanto, contando i minuti che si separano dall’ultimo film di Quentin Tarantino, abbiamo ripreso in mano la sua filmografia ed elencato quelli che sono, secondo noi, i casi più interessanti di lancio, rilancio e rivelazione, tra gli attori “utilizzati” dal regista statunitense. Eccoli.

Gli attori lanciati da Quentin Tarantino

Michael Madsen, Zoë Bell, Mary Elizabeth Winstead, Eli Roth e Lea Seydoux fra gli attori lanciati da Quentin Tarantino
Stuck in the middle with you…

Diciamocelo chiaramente: chi si ricorda che Mary Elizabeth Winstead sia stata lanciata da Quentin Tarantino? Noi no. Ma così è. Dal ruolo affidatole in Grindhouse – A prova di morte (2007), la carriera dell’attrice è sbocciata: Scott Pilgrim vs. the World, Fargo, Ashoka e molto altro. Chiamatelo poco.

Vi ricordate la figlia di LaPadite in Bastardi senza gloria? Quella a cui Hans Landa sente il polso per valutarne agitazione? Sì? Ecco: è Léa Seydoux alla sua prima apparizione per il grande pubblico. Se oggi può vantare la sua grande carriera, una parte di merito va attribuita anche a quel minutino in scena in Bastardi.

Ogni tanto ce lo chiediamo: l’amore più grande di Quentin Tarantino sono i piedi, i corpi spappolati o gli stuntman? Non lo sappiamo. Tuttavia, siamo certi che Zoë Bell un’idea ce l’abbia. Scoperta sul set di Kill Bill: Volume 2 a causa di un incidente, Tarantino ne rimase folgorato. E da stunt la riadattò ad attrice perfetta per il suo cinema, lanciandone la carriera nella recitazione.

Se c’è qualcuno che deve più di un favore al buon Quentin, questo è senza dubbio Eli Roth. Non solo Tarantino ne ha favorito l’ascesa registica (sponsorizzando con fervore il suo film più noto, Hostel), ma anche quella attoriale, rendendolo uno dei personaggi più iconici di Bastardi: Donnie “L’Orso Ebreo” Donowitz.

Michael Madsen è forse l’attore più amato di Quentin Tarantino. Presente in buona parte delle pellicole del regista (nonostante un’espressione facciale marmorea), l’attore ha legato indissolubilmente il suo nome a quello del cinema tarantiniano. Burbero, spigoloso e cazzuto, Madsen non avrebbe certamente avuto una carriera memorabile senza Tarantino. E, in parte minore (e per motivi differenti), lo stesso vale al contrario.

Ed eccoci alla fine di questa sezione con l’esempio più folgorante dell’intuito tarantiniano. Ce ne vuole di coraggio per assegnare uno dei ruoli più importanti di un film come Bastardi senza gloria (sui cui Tarantino ha lavorato complessivamente per oltre dieci anni) a un austriaco depresso (non scherziamo, molto depresso), sconosciuto e al debutto nel grande cinema. Ma Tarantino è abbastanza matto e, grazie a lui, ora abbiamo Christoph Waltz. Siamo noi a doverti ringraziare, Quentin.

Gli attori rilanciati da Quentin Tarantino

Franco Nero, Daryl Hannah, John Travolta, Pam Grier e Bruce Dern, fra gli attori rilanciati da Quentin Tarantino
– La “D” è muta. – Lo so.

Fa un po’ male ammetterlo, ma dopo i grandi successi nel western all’italiana e nel cinema politico degli anni Sessanta-Settanta, il nome di Franco Nero si perde un po’ nei meandri del cinema. Ma Quentin è un po’ come noi: ama la Settima Arte. E quindi cos’ha fatto? Ha dedicato il titolo di uno dei suoi migliori film all’opera più iconica di Nero, Django, regalandogli (e regalandoci) anche un cameo leggendario.

Blade Runner, Wall Street, Crimini e misfatti. Il buio negli anni Novanta. E poi arriva Quentin, il minaccioso fischio nel corridoio e un ruolo iconico. In un film iconico, inimitabile, manifesto del tarantinismo. Poi di nuovo poco altro. Ma la performance come Elle Driver in Kill Bill potrebbe essere abbastanza per riservare a Daryl Hannah una parte nella storia del cinema.

Definire “dimenticata” la prima parte della carriera di Bruce Dern è un errore che non si può commettere. E infatti non ci macchieremo di questa colpa. Bisogna però ammettere che i primi anni Duemila dell’attore di Chicago non sono stati all’altezza della sua bravura. E, ancora una volta, ecco arrivare lavatrice-Quentin. Da lì, tre film memorabili e una candidatura all’Oscar per il bellissimo Nebraska. Mica male.

Una carriera che parte dal cinema di genere blaxploitation (amatissimo da Quentin) e che rallenta pericolosamente tra la fine degli anni Ottanta e la prima metà dei Novanta. Poi qualche buon titolo e il rilancio, nuovamente voluto dalla “lavatrice di carriere” Quentin Tarantino, con Jackie Brown. Un film (purtroppo sottovalutato) che vede in Pam Grier la padrona assoluta.

Siamo arrivati alla fine della seconda sezione. E non potevamo che chiuderla con uno dei rilanci più incredibili dell’intera storia del cinema. Siamo nel 1992-1993, pre-produzione di Pulp Fiction. Tarantino vuole il suo attore più amato per il ruolo di Vincent Vega: Michael Madsen. Che rifiuta. Il secondo nome sulla lista (no, non scherziamo, esiste per davvero una lista) è quello di un attore un po’ dimenticato, un belloccio che sa ballare e poco altro, un nome “strong, strong, strong” ma rischioso: John Travolta. Il resto lo sapete.

Gli attori resi mainstream da Quentin Tarantino

David Carradine, Mélanie Laurent, Steve Buscemi, Austin Butler e Tim Roth, fra gli attori resi mainstream da Quentin Tarantino
Say what again, motherfu*ker!

Prima di Bastardi senza gloria, la carriera di Mélanie Laurent era per lo più chiusa tra le mura del suo paese natale, la Francia. Dopo l’anno domini 2009, Shoshanna e il film di Tarantino, tutto il mondo si è reso conto della sua bravura. I suoi risultati successivi che sono stati a dire il vero altalenanti, ma di questo se ne parlerà un’altra volta.

Se seguite il cinema, con ottime probabilità vi sarete imbattuti in un membro della famiglia Carradine. Se, poi, seguite i film legati al mondo del combattimento e delle arti marziali degli anni Settanta-Ottanta, ci sono buonissime chances che vi siate imbattuti in David Carradine. Ma, diciamocelo, fra amici, riuscireste a nominarci tre film in cui lo troviamo oltre a Kill Bill?

Una carriera tra serie televisive e film minori, poi arriva Quentin, che affida a Robert Forster il ruolo più drammatico e romantico di Jackie Brown, nonché uno dei più interessanti della sua intera filmografia. Il risultato: una nomination all’Oscar e, a quasi sessant’anni, la consacrazione. Quando si è caratteristi, lo si rimane per sempre, ma così è più bello.

Austin Butler è stato lanciato dalle serie televisive adolescenziali di Disney Channel e Nickelodeon. Per liberarsi definitivamente dalla reputazione di belloccio per adolescenti si è dovuto far spaccare la mascella da Brad Pitt in C’era una volta a… Hollywood. Poi sono arrivati anche Luhrmann ed Elvis. Ma solo dopo l’imbeccata di Tarantino.

Tim Roth, al momento dell’uscita di Le iene, era già noto nell’ambiente cinematografico statunitense e britannico. Ma è con il suo ruolo di Mr. Orange nel debutto di Quentin Tarantino che il suo talento è definitivamente stato riconosciuto. Si è dovuto sottoporre al sanguinolento trattamento tarantiniano, ma ne è valsa la pena.

Un po’ come nel caso precedente, anche Steve Buscemi aveva già partecipato ad alcuni film prima di Le iene, ricoprendo soprattutto ruoli minori. Ma è con il folle ruolo di Mr. Pink che l’attore si è fatto conoscere al grande pubblico. Recitazione inconfondibile, voce inimitabile e viso inconfondibile, il film di Tarantino è stato solo l’inizio di una grande carriera. Anche nella televisione. Anche come regista.

Se c’è un’attrice sulla quale Quentin Tarantino ha puntato buona parte della sua carriera, questa è senza dubbio Uma Thurman. Al momento del casting di Pulp Fiction, la Thurman aveva già sfoggiato il suo talento in alcune pellicole, anche importanti, ma è grazie all’insistenza di Tarantino (che lesse tutta la sceneggiatura al telefono per convincerla) che Uma è entrata a pieno titolo nella cultura pop. Prima con Mia Wallace, poi con Beatrix Kiddo, quasi una dichiarazione d’amore da parte dal regista statunitense.

Il rapporto tra Quentin Tarantino con l’ultimo attore della nostra lista va oltre il lavorativo. Oltre l’amicizia. Anche oltre la bromance. Se Michael Madsen è l’attore più tarantiniano, Samuel L. Jackson è il cinema di Tarantino che si fa carne. Pulp Fiction lo ha fatto conoscere e lo ha reso l’uomo perfetto per le pellicole del buon Quentin. Cazzuto, americanissimo, ironico e dalla recitazione tarantolata, Sam Jackson ha voluto a tutti i costi diventare l’attore “di Tarantino”, superando gli inizi da caratterista e diventando il simbolo di tutta l’arte del regista statunitense. Se la coppia Samuel L. Jackson-Quentin Tarantino non è il cinema nella sua essenza più pura, poco ci manca.

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