Toro scatenato torna in sala, recensione: Scorsese mai al tappeto

Toro scatenato torna eccezionalmente in sala per tre giorni. In occasione di questo grande evento, abbiamo recensito uno dei capolavori del sodalizio Robert De Niro - Martin Scorsese. Un film vero, così vero da essere inquietante e struggente, il cui profondo significato sta nel personale vissuto del regista in quel periodo grigio della sua vita.
Toro scatenato torna in sala, recensione: Scorsese mai al tappeto

Ascesa e poi caduta. Trionfo, sconfitta, e ancora trionfo e ancora sconfitta. Questa è la storia di Toro scatenato, film cult del 1980 che torna nei cinema italiani eccezionalmente per tre giornate: 8, 9 e 10 maggio.

È il film con cui Martin Scorsese, attraverso la drammatica storia del pugile Jake LaMotta, racconta la parabola discendente della vita. Scorsese non fa altro che raccontare al pubblico la storia di decadenza di LaMotta riflessa con la propria storia personale.

Il racconto pietosamente reale del Toro scatenato

Il trailer di Toro scatenato

Il film si apre con un Jake LaMotta, ormai lontano dall’apice della sua carriera, ingrassato e in età avanzata, nel camerino di un cabaret. Sono lontani i tempi d’oro del ring, ormai combatte contro nemici invisibili, guardandosi allo specchio e capendo che qualcosa è andato storto nella sua vita. Da questa breve scena torniamo agli anni ’40, dove invece il pugile vive un momento d’oro che lo porterà ad essere campione mondiale nella sua categoria.

In Toro scatenato, viene mostrata al pubblico la vita di un campione in maniera pietosamente realistica. Tra vita privata e ring, Jake LaMotta viene presentato come un uomo impulsivo, violento, che non riesce a trattenere la propria ira, letteralmente un toro scatenato. Prima nelle relazione con la moglie, con cui si arrabbia perchè non gli da la carne quando vorrebbe e che poi tradisce con Vicki, la quale diventerà la sua seconda moglie. Questo matrimonio si rivela ancora più burrascoso del primo, tra il desiderio di libertà di lei e la gelosia e possessività di Jake, che in più occasioni diventa paranoico e violento.

In questo quadro della sua personalità, Jake tira fuori il peggio di sè anche nel rapporto con il fratello Joey e nella competizione con Ray Sugar. Accanto a una carriera brillante, quello che colpisce lo spettatore è la progressiva sconfitta del Jake uomo, che pian piano peggiora sempre di più, fino a rimanere da solo.

Scorsese racconta sè attraverso LaMotta

Robert De Niro in Toro scatenato
Robert De Niro in Toro scatenato

Il film è tratto dal libro autobiografico del pugile Jake LaMotta, occasione che Martin Scorsese usa per raccontare sè stesso. Questa storia sincera di fallimento e decadenza, resa efficace anche dalla brillante scelta registica del bianco e nero, è coerente con quanto viveva il regista in quel momento. Scorsese si trovava ad affrontare un periodo di fallimento artistico: il suo ultimo progetto, il musical New York, New York si era rivelato un flop sia a livello di pubblico, sia per quanto concerne l’opinione della critica.

Pensato come l’ultimo film di Scorsese

Inoltre il regista era appena uscito dalla dipendenza della cocaina e stava combattendo con problemi d’asma. In questo momento difficile, l’unica occasione di rinascita poteva essere Toro scatenato, film che i produttori non erano convinti di finanziare, vista l’eccessiva violenza della pellicola.

Martin Scorsese era convinto di salutare il suo pubblico con questo film, portandolo avanti come un progetto finale. Proprio il dolore vissuto da Scorsese è la chiave che ha reso questo film così tremendamente sincero. Ad oggi sappiamo che in realtà questo film non ha fatto altro che rilanciare la carriera di Scorsese, diventano uno dei manifesti del suo stile neorealista.

Il talento di De Niro in Toro scatenato

De Niro e Scorsese
De Niro e Scorsese

Tra i punti del film c’è sicuramente Robert De Niro, che regala una delle sue migliori performance attoriali. La sua rabbia, la sua ossessione, la sua paranoia perpetua, sono resi così realistici da inquietare lo spettatore. Questa grande interpretazione gli ha valso un Premio Oscar come Miglior Attore nel 1981.

La miglior performance di Joe Pesci

Non solo De Niro: in Toro scatenato assistiamo anche ad una delle migliori performance della carriera di Joe Pesci, interprete del fratello e manager del pugile tormentato. I dialoghi dei due protagonisti sono efficaci, coinvolgenti e mai scontati, sia nella prima metà del film, sia nella seconda, dove il rapporto tra i due cambia drasticamente.

Toro scatenato non è altro che una lettera sincera agli esseri umani, un invito a guardarsi dentro, come fa Jake LaMotta nel camerino del cabaret, prima che però sia troppo tardi. Si tratta di una storia che funziona perchè vera, realistica, nel bene e nel male. Alla fine la vita può diventare in bianco e nero, sta a noi riuscire a renderla a colori. Jake LaMotta questo non l’ha fatto, Scorsese sì, e noi dobbiamo imparare da Scorsese.

Perdersi questo capolavoro, nuovamente al cinema in via del tutto eccezionale, è un vero peccato. Voi (ri)vedrete Toro scatenato al cinema? Noi vi consigliamo assolutamente di farlo!

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