“Poca inclusività nel film”. Il regista: “Ma è la Danimarca del 1750!”

Durante una conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia 2023 il cast e il regista del film The Promised Land sono stati accusati di non aver favorito abbastanza la diversità. Questo è strettamente collegato alle nuove regole imposte dall’Academy in merito al tema dell’inclusività, in vigore dal 2025.
"Poca inclusività nel film". Il regista: "Ma è la Danimarca del 1750!"

Durante la conferenza stampa del film a Venezia si sono verificati momenti di tensione in sala in merito al tema dell’inclusività. In un intervento, un giornalista ha sottolineato che The Promised Land è “una produzione danese interamente nordica” e ha chiesto all’attore protagonista Mads Mikkelsen se si sentisse preoccupato all’idea che il film non venisse nominato all’Oscar a causa delle nuove regole stabilite.

Qui trovate la nostra recensione di The Promised Land. Leggiamo le dichiarazioni di Mikkelsen e del regista e approfondiamo queste nuove disposizioni dell’Academy. 

Le dichiarazioni durante la conferenza stampa

Una scena di The Promised Land
Una scena di The Promised Land

L’attore danese non sembra preoccupato per il suo film. Rivolgendosi al giornalista ha esordito: E tu? Sono serio e dico davvero, hai posto tu la questione quindi rispondi.”

Il giornalista ha risposto mettendo a confronto il nuovo film di Arcel con Parasite, film di Bong Joon-ho (vincitore del premio Oscar come Miglior film nel 2020) per poi definire la mancanza di diversità in The Promised Land un enigma. A questo Mikkelsen ha ribattuto: “Personalmente non l’ho notato.”

Il regista del film, intervenuto durante la discussione, ha sottolineato: “Beh, prima di tutto, il film si svolge in Danimarca nel 1750. Abbiamo in effetti dato spazio alla storia di una ragazza di colore che è soggetta al razzismo, il che era molto raro, una persona di colore in Danimarca… quasi nessuno. Era probabilmente, all’epoca, l’unica in tutto il paese della Danimarca.” Tuttavia ha ammesso che alla diversità non ci pensavamo proprio.

Il commento della produttrice Vesth

Alla domanda ha poi risposto più direttamente una delle produttrici del film, Louise Vesth, che ha dichiarato: “Penso che sollevi una domanda interessante. Sono stata una produttrice per molti, molti anni, e penso che stiamo tutti discutendo di queste cose. E ritengo che tutte le popolazioni abbiano bisogno di diversità, creatività e pluralismo nell’arte. Dobbiamo dare uno specchio della società che ci circonda”.

Ma ha aggiunto: “Secondo me, è un fallimento se vogliamo imporlo in ogni singolo film. Perché se ogni singolo film contiene tutta la diversità, allora tutti i film diventano uguali.” Ha poi continuato spiegando che il regista Arcel con questo film stava raccontando la sua particolare visione su una storia e che lei è d’accordo a mostrare inclusività nei film danesi, ma non necessariamente in ogni singolo film.

Le nuove regole dell’Academy sull’inclusività

L'Academy e il tema dell'inclusività
L’Academy e il tema dell’inclusività

L’Academy ha affermato la sua volontà di promuovere produzioni alla cui base debba esserci inclusività sia etnica che di genere. Dal 2025 i film nominati dovranno avere almeno due caratteristiche sulle tre necessarie:

  1. almeno un personaggio principale appartenente a un gruppo etnico o razziale sottorappresentato;
  2. il 30% del cast proveniente da almeno due gruppi di categorie sottorappresentate (persone con disabilità, minoranze etniche, donne);
  3. il soggetto del film incentrato su uno di questi gruppi. 

Il presidente dell’Academy David Rubin e l’amministratore delegato Dawn Hudson hanno spiegato: “L’inclusività deve allargarsi per riflettere la nostra variegata popolazione globale sia nella creazione di film sia nel pubblico che si connette con loro”. Hanno aggiunto poi: “L’Academy si impegna a svolgere un ruolo vitale nel contribuire a rendere questo una realtà. Crediamo che questi standard di inclusione saranno un catalizzatore per un cambiamento essenziale e duraturo nel nostro settore.

E voi cosa ne pensate di queste nuove regole sull’inclusività? Diteci la vostra nei commenti!

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