The Last of Us, perché l’episodio 7 non è disponibile in italiano?

A circa una settimana dalla sua uscita in lingua originale su Sky e Now, il settimo episodio di The Last of Us non è ancora disponibile in italiano. Tra lo sconforto degli spettatori italiani, il motivo è da ricondursi all’associazione nazionale attrici e attori doppiatori. Nell’articolo scopriremo nel dettaglio le ragioni dietro questa mancanza.
The Last of Us, perché l'episodio 7 non è disponibile in italiano?

The Last of Us è ormai giunta alle battute finali. Nella notte tra domenica e lunedì, come ogni settimana, è uscito infatti l’ottavo e penultimo episodio, che ha segnato un ritorno al presente dopo il commovente flashback incentrato sul passato di Ellie. Mentre la serie ideata da Neil Druckmann e Craig Mazin continua a infrangere ogni record di spettatori su HBO e HBO Max, con una spropositata cifra di 8,1 milioni di account sintonizzati per questo ottavo episodio, in Italia la serie è entrata nel dibattito pubblico per altre motivazioni. 

Trascorsa una settimana dalla sua uscita su Sky e Now in lingua originale, il settimo episodio, Left Behind, ha attirato l’attenzione dei fan per un motivo piuttosto inusuale: la mancanza del doppiaggio italiano. Numeri alla mano, sembrerebbe che l’85% degli spettatori italiani preferisca il doppiaggio alla versione originale sottotitolata. Non è poi così difficile quindi comprendere quanto questa mancanza possa aver alterato i fan, pronti a guardarsi l’episodio ma impossibilitati a farlo. Orde di spettatori si sono quindi riversati online per scoprire il perché di questa assenza non programmata. Il motivo è presto detto: un importante sciopero dei doppiatori italiani è attualmente in atto.

The Last of Us: sciopero dei doppiatori

Bella Ramsey in una scena del settimo episodio di The Last of Us
Bella Ramsey in una scena del settimo episodio di The Last of Us

Come abbiamo detto precedentemente, attualmente né Sky né Now hanno potuto rendere disponibile il settimo episodio di The Last of Us doppiato in italiano. Lo sciopero indetto dall’associazione nazionale attrici e attori doppiatori preoccupa e non poco gli spettatori italiani, poco avvezzi alla fruizione di prodotti seriali e cinematografici in lingua originale. Iniziata il 21 Febbraio scorso e protratta, per adesso, almeno fino ad oggi, 7 Marzo, l’iniziativa intrapresa potrebbe però durare ad oltranza, nell’attesa di risposte concrete da parte degli organi competenti. 

D’altronde quello dei doppiatori italiani può essere considerato un patrimonio artistico e culturale riconosciuto in tutto il mondo, dove diversamente la ricezione da parte del pubblico di prodotti in lingua originale è ben più marcata. In Italia sono più di 1500 i professionisti che lavorano in questo settore, in grado di fatturare 100 milioni di euro all’anno. Settore però la cui salvaguardia non sembra essere mai stata una priorità, con regolamentazioni e condizioni contrattuali ormai obsolete.

I motivi dietro allo sciopero

L'immagine di una sala di doppiaggio
L’immagine di una sala di doppiaggio

A spiegare nel dettaglio le ragioni che hanno spinto l’Anad a indire, prima, e prolungare, poi, uno sciopero così ferreo, è stato lo stesso presidente, Daniele Giuliani. “Impensabile continuare a lavorare con condizioni contrattuali obsolete, con normative che non tengono conto di quanto e come il mercato sia cambiato negli ultimi dieci anni e senza tutela per la cessione dei diritti che mette a repentaglio l’intero settore quotidianamente alimentando, così, i rischi di un uso improprio dell’intelligenza artificiale”. 

I doppiatori non chiedono quindi soltanto l’aggiornamento di condizioni contrattuali ormai ferme al 2008, ma anche dei chiarimenti riguardo ad alcune clausole inerenti la cessione dei diritti all’uso della propria voce nei confronti di compagnie di intelligenza artificiale, inserite ormai abitualmente nei contratti. “Siamo forzati a firmare contratti che prevedono la cessione dei diritti all’uso della nostra voce da parte di compagnie di intelligenza artificiale: le voci italiane di tanti famosi attori stranieri possono essere riprodotte, usando la tecnologia digitale, in altre produzioni” ha dichiarato Rodolfo Bianchi, illustre doppiatore.

Insomma, i motivi dietro questo sciopero sembrano essere assolutamente condivisibili. Per quanto riguarda i prossimi episodi di The Last of Us (Hbo ha rilasciato in questi giorni il trailer del finale di stagione), non possiamo quindi assicurarvi un immediato inserimento degli episodi doppiati, anzi, tutto sembra far propendere per un’ulteriore proroga. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti.

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