Thanksgiving, il nuovo film slasher diretto da Eli Roth e da lui co-scritto insieme a Jeff Rendell, è pronto a farvi vedere sotto altri occhi il Black Friday. Dopo aver visto il film, ci penserete due volte prima di assaltare i negozi per prendere il vostro prodotto preferito a un prezzo davvero stracciato. Thanksgiving tratta principalmente del giorno del Ringraziamento, che coincide con il Black Friday, una festività americana che noi conosciamo grazie a serie tv di oltreoceano che non mancano mai di festeggiarla in alcuni episodi dedicati.
Il Black Friday è un evento che ormai è entrato nelle nostre tradizioni, anche se riadattato a strategie di consumo proprie del nostro paese. Infatti, se in America dura soltanto un giorno, da noi dura una settimana e anche gli sconti sono differenti. Questa premessa è necessaria per far capire al lettore che alcune dinamiche del film possono risultare lontane dalle abitudini del nostro paese, ma questo non rovina di certo la visione di un film nato principalmente per intrattenere, anche se presenta un pizzico di critica sociale non indifferente.
Gli sconti ti uccidono
Thanksgiving racconta la storia di un gruppo di ragazzi che si trova ad essere perseguitato da un killer con la maschera di John Carver, il primo governatore della colonia di Plymouth in Massachusetts. Il killer inizia la sua corsa al massacro nei confronti di coloro che l’anno precedente, durante il Black Friday, hanno assaltato un negozio provocando una serie di morti di cui nessuno si è poi fatto carico. Il gruppo di ragazzi deve scoprire chi si nasconde dietro la maschera prima di venire completamente sterminato.
Nonostante il film sia stracolmo di uccisioni di vario genere, realizzate in modo molto creativo, in linea con lo stile del regista di Hostel Eli Roth, è la sequenza iniziale che desta ribrezzo allo spettatore, non tanto per la crudità delle morti ma per la violenza gratuita effettuata dalle persone nei confronti di altre, solo per accaparrarsi un prodotto scontato all’interno del negozio Right Mart. Il colmo è che nessuno si sente responsabile di quelle morti, tanto da incolpare il gestore del negozio chiedendogli di non aprire il Right Mart prima della mezzanotte del Black Friday, l’anno successivo.
Lo sceneggiatore del film sembra voler mettere lo spettatore, nelle sequenze iniziali, di fronte a un quesito molto importante, ovvero se la colpa sia del gestore del negozio che decide di applicare una strategia di guadagno per la propria attività o delle persone che non si rispettano nella corsa al consumo. Nella vita si è troppo impegnati a scagionarsi dalle proprie colpe piuttosto che fare ammenda. A volte basta fare mea culpa piuttosto che puntare il dito per sentirsi soltanto un po’ meglio.
Eli Roth e lo Slasher anni ’80 e ’90

Eli Roth con Thanksgiving omaggia il tipico slasher degli anni ’80 e ’90, per intenderci lo slasher movie antecedente alla rivoluzione portata da Scream che ha rivoluzionato la formula del genere come abbiamo spiegato nell’articolo dedicato, con tanto di citazioni prese da film noti del genere di appartenenza, come Halloween quando la protagonista guarda fuori la finestra dell’aula della scuola e vede il killer che la sta osservando, oppure il classico messaggio del killer alla I Know What You Did Last Summer, in questo caso quello implicito di “So cosa hai fatto lo scorso Black Friday“. Anche la scena della parata ricorda la stessa scena presente nel film appena citato e mentre lì cercano un uomo incappucciato con l’uncino, qui cercano di vedere un uomo col cappello e la maschera di John Carver.
Il film non ha la pretesa di essere innovativo e di apportare una qualche modifica al genere, bensì ne vuole ricalcare le fondamenta dando l’impressione allo spettatore di fare un salto indietro nel tempo e di stare a guardare sullo schermo un film appartenente al passato. L’intenzione di Eli Roth è proprio questa e lo si può vedere anche dalla costruzione delle situazioni in cui i personaggi muoiono, come ad esempio la tipica scena di due innamorati che stanno per fare sesso e subito arriva il killer ad ucciderli. Anche i dialoghi sono costruiti seguendo lo stesso principio facendo apparire talvolta i personaggi poco intelligenti, ma l’amante del genere non potrà fare altro che apprezzare questa sfumatura.
Il fake trailer di Thanksgiving

Dopo tutto il film non è altro che lo sviluppo di quel fake trailer presente nel film Grindhouse, di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo tempo, che omaggiava proprio il tipico slasher degli anni ’80 e ’90. Molte scene presenti nel fake trailer sono state riproposte e ricostruite in modo analogo, come quella dell’atleta e della cheerleader dove quest’ultima viene penetrata e uccisa da un coltello mentre salta su un tappeto elastico, oppure lo sgozzamento della mascotte del tacchino durante la parata.
Eli Roth con Thanksgiving confeziona un prodotto cinematografico rivolto agli amanti del genere. Il film nel suo complesso diverte e si lascia guardare piacevolmente, ma c’è un grande punto interrogativo riguardo al finale. Il killer viene smascherato, ma alcuni passaggi lasciano pensare che non sia solo nella sua corsa al massacro bensì che abbia un complice il quale però non viene mai menzionato. Tutto questo forse sarà affrontato in un possibile sequel o è stato un errore di sceneggiatura lasciar pensare che ci fosse anche qualcun altro ad indossare la maschera? Vi lasciamo con questo quesito.
Thanksgiving vi aspetta al cinema dal 16 novembre. Lo andrete a vedere? Fatelo sapere nei commenti. Inoltre, se si parla di omaggio al cinema Slasher, non possiamo non segnalarvi il film presente su Prime Video, Totally Killer, che mescola film come Halloween e Ritorno al futuro, come abbiamo sottolineato nella nostra recensione.