Suburræterna: la recensione dei primi episodi dalla Festa di Roma

Suburræterna è stata mostrata alla Festa del Cinema di Roma con i suoi primi due episodi. Nel complesso possiamo dirci soddisfatti, anche se l'assenza di Borghi ci aveva fatto temere. Non vi resta che scoprire il misterioso sequel, con Spadino come protagonista.
Giacomo Ferrara interpreta Spadino in una scena della serie Suburræterna

Abbiamo visto i primi due episodi di Suburræterna alla diciottesima edizione della Festa del cinema di Roma. L’universo del romanzo Suburra di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini si espande ulteriormente. Prima era stato trasposto in un film omonimo nel 2015, e poi nella serie prodotta da Netflix. Proprio la piattaforma ha quindi voglia di rendere felici fan, e regalargli una nuova storia ricca di tensione. Quello che si era concluso con la terza stagione della serie, viene quindi portato avanti in un sequel incentrato sul comprimario più amato: Spadino.

Che cosa succede in Suburræterna?

Si inizia ovviamente dagli eventi finali della serie principale, che riscosse un successo incredibile nelle classifiche Netflix. Questa, ci ha lasciato con Aureliano (Alessandro Borghi) che muore tra le braccia di Spadino. Lui decide quindi di abbandonare la sua vita criminale per le troppe perdite. Lascia anche Angelica, che si mette con Manfredi. Veniamo a scoprire in questa serie che Spadino si è trasferito a Berlino, dove conduce una vita da DJ insieme al suo nuovo fidanzato. Intanto a Roma la situazione è instabile, i Luciani sono stanchi di farsi sfruttare dagli Anacleti, Ercole sta organizzando una rivolta da solo, e la chiesa rischia di venire soppiantata da un sistema meno conservativo.

La serie si apre proprio mostrandoci Spadino, facendoci capire che sarà lui al centro di quello che succederà. Infatti dopo avercelo presentato a Berlino, la serie crea il pretesto per un suo ritorno Roma. E fidatevi, rimarrete scioccati. Se già le cose stavano andando male, col suo arrivo continuano a peggiorare. La famiglia Anacleti è quasi sconfitta, e a Spadino, che dovrebbe comandare, non interessa aiutare. Lui è rotto dentro, imbarazzato e pentito di far parte della sua famiglia. Ma potrà scappare per sempre dal suo sangue?

Due puntate sufficienti

Giacomo Ferrara e Filippo Nigro nei ruoli di Spadino e Cinaglia in una scena della serie Suburræterna

Senza il personaggio di Borghi, rimane solo la speranza che lo Spadino di Giacomo Ferrara possa essere un personaggio ben caratterizzato e ben interpretato proprio come quello di Aureliano. Non solo Borghi abbandona il carro della serie, ma anche i registi e gli scrittori sono stati rinnovati. La serie originale era stata infatti diretta da più registi, come Michele Placido, Andrea Molaioli, Giuseppe Capotondi, Piero Messina e Arnaldo Catinari. Questa volta alla regia ci sono Ciro D’Emilio e Alberto Tonda.

I difetti sono sempre i soliti, ma abbiamo imparato a conoscere lo stile di Suburra in un certo modo e ad apprezzarlo così com’è. L’unica cosa che non abbiamo amato sono gli eventi che accadono off screen e ci vengono semplicemente spiegati. Di carne al fuoco ne è stata messa molta, e capiamo che non si poteva mostrare tutto, ma magari avremmo preferito un primo episodio più corposo e con qualche sequenza più esplicativa. Di fatto, però, è tutto comprensibile e scorrevole.

Purtroppo l’assenza di Borghi si fa sentire, soprattutto nel cuore. Ha sicuramente lasciato un vuoto importante sia in noi che nei personaggi. Ma tranquilli, subito ci fanno capire che non sarà dimenticato. Suburræterna arriverà su Netflix il 14 Novembre con tutti i suoi 8 episodi, e siamo fiduciosi del fatto che la trama si districherà nel migliore dei modi. D’altronde ci fidiamo di Cattleya, alle prese in questo periodo anche con il ritorno di Romanzo Criminale e Gomorra.

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