Sex Education 4 è come l’ultimo anno di liceo: vuoi vedere i tuoi compagni di classe per l’ultima volta e sei finalmente pronto a dirgli addio. Negli scorsi quattro anni abbiamo seguito le storie di Otis, Maeve, Eric e Aimee, li abbiamo accompagnati nella loro crescita, senza tabù e segreti.
Il 21 settembre l’ultima stagione di Sex Education è arrivata su Netflix. La serie che rappresenta di più l’essenza della Gen Z è giunta alla sua conclusione. Colori vivaci, glitter, fluidità e amore in tutte le sue forme: lo show televisivo punta al cuore degli adolescenti di oggi e si conferma ancora una volta una scelta vincente.
Sex Education 4: Trailer e trama
Il liceo Moordale ha chiuso e adesso c’è il Cavendish Sixth Form College, una scuola autogestita dagli studenti, tra corsi di yoga, giardinaggio e bagni di genere neutro. L’istruzione del futuro, un luogo dove gli studenti possono sentirsi al sicuro e soprattutto liberi di esprimersi. Insomma, una scuola tra The Politician ed Euphoria. Qui è proibito dire cattiverie sugli altri, a trionfare deve essere sempre la gentilezza.
In questa scuola all’apparenza idilliaca arrivano alcuni ex studenti del Moordale tra cui Otis, Ruby, Eric, Amiee e Isaac. Otis immagina di portare anche in questo istituto la sua esperienza come consulente del sesso, ma scoprirà presto che nel college c’è già una terapista: la misteriosa O, molto amata dai suoi compagni di scuola per i consigli che riesce a dare. Tra i due inizia una agguerrita competizione, mentre Maeve si trova dall’altra parte del mondo, per studiare Scrittura Creativa in un prestigioso college americano.
Nel frattempo, la dolce Aimee escogita nuovi modi per superare l’abuso subito nelle stagioni precedenti, cercando la propria strada nel mondo dell’arte grazie all’aiuto di Isaac. La madre di Otis, la terapista Jean, vive in modo negativo la sua esperienza come neomamma della piccola Joy, portando avanti un’interessante linea narrativa sul tema della depressione postnatale (sul modello della recente Fleishman a pezzi).
Compagni di scuola
Sex Education pone le sue basi su una scrittura corale, singole storie che si intrecciano per mostrare agli spettatori quanto sia grande lo spettro della sessualità e dell’amore. In questa quarta stagione alcuni personaggi hanno dovuto lasciare il posto agli altri, per la necessità di portare sullo schermo storie sempre più inclusive. Così Ola e suo padre Jakob vengono dimenticati, mentre emerge la coppia formata da Abbi e Roman, due ragazzi trans molto popolari al Cavendish. Arriva sulla scena anche la sorella di Jean, una donna stravagante e piena di energie, vittima di abusi da adolescente.
Il rischio per Sex Education 4 è di divagare in un carattere enciclopedico, limitandosi ad accennare la maggior parte delle tematiche senza però riuscire ad approfondirle. Un rischio probabilmente calcolato, che Laurie Nunn, creatrice della serie, è riuscita ad evitare, anche se per poco. Ne paga le conseguenze Maeve, che diventa una personaggia secondaria nonostante il grande talento di Emma Mackey (che ha avuto un’opportunità migliore per sfoggiarlo nel biopic Emily).
Aimee è il vero cuore di Sex Education 4

Apprezzata dal pubblico per la sua dolcezza e la sua innocenza, sempre pronta a supportare l’amica Maeve, Aimee Gibs è la personaggia che non riusciremo a dimenticare. La sua linea narrativa è tra le più importanti della serie, la sua evoluzione è probabilmente quella meglio scritta.
Nella terza stagione Aimee è stata vittima di molestie sull’autobus che la stava portando a scuola. La giovane mostra che ci vuole tempo per riprendersi da certe ferite, e che è giusto mettere prima se stessi nel tentativo di stare meglio. In questa stagione trova il modo di elaborare il suo trauma: la terapia artistica. Attraverso autoritratti fotografici Aimee racconta la sua storia a se stessa prima di tutto e poi a noi spettatori. La potenza delle foto di Aimee è immensa, e forse è la cosa più bella di questa stagione.
Inclusione è la parola chiave

I temi centrali di questa stagione sono due: la transizione di genere e la disabilità. Temi importanti per la nuova generazione di adolescenti, che ha a cuore l’inclusione.
La transizione vede coinvolti diversi personaggi. Oltre alla già nominata coppia Roman-Abbi, protagonista di questa linea narrativa è Cal, che attraverso un registratore racconta con la sua voce la disforia di genere e il rischio per la salute mentale. Una linea narrativa che poteva essere approfondita ulteriormente, ma che è stata costretta a ritagliarsi un piccolo spazio nel mezzo di tutte le altre.
La disabilità coinvolge Isaac (che ne era già stato protagonista nelle stagioni precedenti) e una nuova studentessa, con problemi all’udito e per questo portatrice dell’apparecchio acustico. “Se questa scuola può permettersi la terapia del suono e anche la comunità delle api può di certo permettersi un ascensore che funzioni. E so che non è un argomento fico, ma è davvero importante che, se uno ha bisogno di qualcosa e la chiede, sia davvero ascoltato.”
Cosa ci ha insegnato Sex Education?
Oltre il sesso, oltre il superare i tabù, la cosa più importante che ci ha insegnato questa serie è l’importanza dell’essere ascoltati e del saper ascoltare. Se c’è consenso niente è sbagliato, niente deve suscitare vergogna o imbarazzo. Nel suo modo eccentrico e colorato, Sex Education ha portato sullo schermo argomenti centrali della crescita, e per questo non potrà essere dimenticata dagli spettatori.
Manifesto di questa generazione, Sex Education 4 ha confermato il bisogno di affrontare con sincerità tematiche che qualche anno fa era impossibile vedere sul grande e piccolo schermo. Il percorso della serie si è concluso, ma siamo certi che la Gen Z troverà altri modi per esprimere le sue idee.
E voi avete già visto Sex Education 4? Fateci sapere nei commenti la vostra opinione sulla serie!