La Storia

È il 1941 e l’Italia è entrata in guerra da un anno. A Roma iniziano a emergere le prime difficoltà: il cibo viene razionato e le sirene per gli attacchi aerei risuonano continuamente. La protagonista è Ida Ramundo, vedova Mancuso, una maestra elementare del quartiere di San Lorenzo, madre di un adolescente di nome Nino. Il giovane, irrequieto, è sempre più coinvolto dalla gioventù fascista, scatenando la preoccupazione di Ida.

Nel frattempo, la donna ha preso una decisione non facile: nascondere le proprie origini ebraiche a causa delle leggi razziali che si stanno sempre più diffondendo. Poco prima di morire la madre le aveva rivelato in una lettera di avere origini ebraiche, ma che il battesimo di Ida sarebbe bastato a tenerla al sicuro.

Una sera, tornando a casa, Ida è vittima di una violenza da parte di un soldato tedesco, Gunther. Poco tempo dopo scopre di essere incinta. Ida sceglie di nascondere a tutti e soprattutto a Nino la gravidanza, temendo l’infamia di partorire un bambino senza un padre. Dopo nove mesi nasce il piccolo Useppe, che nonostante ogni aspettativa di Ida viene accolto con amore dal fratello maggiore.

Nel 1943, durante il bombardamento di San Lorenzo, la sua casa viene distrutta. Mentre Ida e Useppe vengono accolti in un ricovero per sfollati a Pietralata, Nino si arruola prima nelle camicie nere, poi viene spinto a partecipare alla lotta partigiana. Per Ida comincia una lotta alla sopravvivenza, durante la quale non smette mai di sperare in un domani migliore.