Il Mostro

Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80, otto duplici omicidi vengono compiuti con le stesse modalità. Giovani coppie sorprese in luoghi appartati, nelle campagne del fiorentino, le loro vite interrotte da una Beretta calibro 22. É la storia del primo serial killer italiano, tuttora un caso irrisolto, ricco di zone d’ombra e punti interrogativi. È la storia del Mostro di Firenze.

Scene del crimine spoglie di indizi conclusivi: niente DNA, nessuna impronta digitale, persino della leggendaria arma del delitto, la Beretta, non vi è traccia. Mai ritrovate le parti anatomiche che il Mostro avrebbe asportato dalle sue vittime femminili.

L’Italia è terrorizzata per ben diciassette anni da un assassino di cui si conoscerà poco più del volto, ricavato da uno schizzo della polizia. Le indagini additano di continuo nuovi colpevoli: Pietro Pacciani, inizialmente condannato a più ergastoli per omicidi commessi tra 1974 il 1985 e poi assolto in appello, Mario Vanni e Giancarlo Lotti, i “compagni di merende”, di cui però non si trovano prove fisiche di colpevolezza.

Per non parlare poi delle ipotesi sull’identificazione col Killer dello Zodiaco, del “Rosso del Mugello”, o del medico perugino. Un solo nome dietro il quale sembrano celarsi tanti mostri. Un caso ancora irrisolto, a distanza di quasi sessant’anni, su cui si rende necessario fare chiarezza.