I leoni di Sicilia

È il 1799 e il paese di Bagnara Calabra, in Calabria, viene raso al suolo da un terremoto. Dopo aver visto la propria casa distrutta, per Paolo Florio è l’occasione di andar via dal paese e cercare fortuna altrove. Con il fratello Ignazio, la moglie Giuseppina e il piccolo figlio Vincenzo si trasferisce nella città di Palermo dove apre una bottega di spezie. Ma per il momento la fortuna non sembra girare dalla loro parte. Gli affari non vanno bene e la nobiltà locale considera la famiglia Florio “dei pezzenti e morti di fame”.

Un giorno la mancanza di cortice nelle farmacie, fondamentale contro l’influenza, spinge la popolazione a rivolgersi ai Florio. Finalmente la famiglia inizia ad arricchirsi, e Paolo ha grandi progetti commerciali. Infatti, al figlio Vincenzo spiega: “I soldi sono l’unico potere che abbiamo per farci rispettare dai nobili”.

Ma di lì a poco Paolo Florio viene colto da un malore improvviso. Gli anni passano e Vincenzo cresce con lo zio e la madre. Dal padre Vincenzo ha ereditato il fiuto per gli affari e il desiderio di migliorare la propria condizione sociale.

Per imparare meglio il mestiere dell’imprenditore, si trasferisce per tre mesi in Inghilterra, dove vede con i suoi occhi la rivoluzione industriale. Qui inizia l’ascesa di Vincenzo e della famiglia Florio. Nel corso di tre generazioni i Florio diventeranno la “famiglia reale” della Bella Époque locale, fondando un impero commerciale e navale senza precedenti.